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Wta Briefing: Maria Sharapova e l’insostenibile leggerezza del giocare senza ranking

Sono bastati pochi minuti per farci capire che poco o nulla era cambiato. Giusto alcuni scambi per spiegarci che Masha non ha certo perso il ritmo partita dopo i lunghissimi quindici mesi di inattività.
L’attesissimo ritorno al tennis giocato, dopo tanti mesi di chiacchiere, ci ha donato una Maria Sharapova subito competitiva, dai movimenti fluidi e dai colpi di già potenti come tutti i suoi fans (e soprattutto le sue avversarie) ricordavano. Chiedere a Roberta Vinci per esempio, prima sfidante della rientrante Sharapova: ben 39 vincenti e 11 aces sciorinati all’esordio nel torneo di Stoccarda contro la tennista pugliese. Importante pure il dato relativo ai doppi falli, sempre una sorta di tallone di Achille per la bella siberiana: soltanto tre quelli concessi durante la sfida contro Roby.
Dopo il positivo match d’esordio, altri due incontri portati a casa per un complessivo di sette set vinti consecutivamente prima di subire in semifinale la rabbiosa reazione di Kiki Mladenovic, la combattente tennista transalpina che è riuscita a rimontare la trentenne russa e a conquistare la finalissima di Stoccarda, sua terza finale dell’anno dopo San Pietroburgo (vinta a scapito di Yulia Putintseva) e Acapulco (persa contro Lesia Tsurenko), senza dimenticare il traguardo raggiunto con le semifinali a Indian Wells. Una finale, però, persa al tiebreak del terzo set contro la tedesca Laura Siegemund che è riuscita a far suo il torneo che le sfuggì lo scorso anno solo dinanzi ad Angelique Kerber.

Laura Siegemund ha conquistato ieri il suo secondo titolo in carriera dopo quello vinto a Båstad lo scorso luglio

Nonostante il k.o. in semifinale, quando in molti sognavano una Maria Sharapova capace addirittura di mettere le mani sul titolo, il ritorno al tennis della cinque volte campionessa Slam è stato più che positivo. Masha da oggi si stanzierà alla 262esima posizione del ranking Wta con prossimo obiettivo quello di riuscire a scalare ulteriori posizioni in classifica per entrare di diritto nel tableau principal del Roland Garros, o perlomeno nei turni di qualificazione, senza l’aiuto di una wildcard che farebbe scaturire nuove polemiche. Con una Kerber ancora lungi dall’esprimere un tennis convincente e una continuità efficace e una Williams a casa almeno fino all’inizio del 2018, probabilmente la prima posizione del ranking vivrà mesi di continue alternanze e un ritorno di così alto livello di Maria Sharapova non può che far bene a tutto il movimento tennistico in rosa, checché se ne dica.
Da tener sotto la lente, in ottica ranking, anche la costanza di Elina Svitolina che con il trionfo in quel di Istanbul (vittoria in due set contro la giovane promessa belga Elise Mertens) ha agguantato il terzo trofeo stagionale dopo l’International di Taipei e il Premier di Dubai e da oggi sarà alla posizione numero 12 della classifica mondiale.

Ora il circuito si dividerà tra i due tornei International di Praga e Rabat: nella capitale ceca Camila Giorgi sarà chiamata al durissimo impegno contro Karolina Pliskova, testa di serie maggiore del torneo; sul rosso marocchino Sara Errani dovrà dare continuità contro la russa Anna Blinkova, mentre la wildcard Francesca Schiavone sfiderà l’ostica Timea Babos. Attesa pure per Martina Trevisan chiamata oggi all’ultimo incontro dei turni di qualificazione contro l’argentina Nadia Podoroska. Praga e Rabat rappresenteranno le due tappe di avvicinamento agli importanti Premier di Madrid, dal 7 maggio, e Roma, finalmente Roma, al via dal 14 maggio. Tanti punti in ballo e Maria Sharapova, libera dal peso di un ranking da difendere, non potrà far altro che beneficiarne.

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Antonio Pagliuso

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