Alla scoperta di Matteo Berrettini

Un breve profilo di questo promettente ventenne italiano, che si è messo in mostra nel Challenger di Brescia, sconfitto battuto agli ottavi di finale dallo slovacco Lukas Lacko.

Girando in questi giorni sui campi veloci del Challenger di Brescia, notiamo un ragazzo seminare ace e dritti vincenti dando filo da torcere a un ex top 100 come Lucas Lacko. Chi è questo ragazzo che fino ad’ora, era rimasto dietro le quinte di un movimento tennistico italiano in lieve crescita e come mai solo oggi è riuscito a farsi notare a livello Challenger?

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Matteo Berrettini Classe 1996, cresciuto con Raoul Pientrangeli e oggi seguito al Circolo Canottieri Aniene da Vincenzo Santopadre, Berrettini è un tennista completo che ama eseguire lo schema servizio-diritto. E’ un grande appassionato di cinema, soprattutto di film d’azione, thriller, commedie e horror. Tra i suoi registi preferiti ci sono Quentin Tarantino e Christopher Nolan.

Matteo inizia a giocare a mini-tennis sin da piccolo per poi darsi agli allenamenti nel tennis vero e proprio raggiungendo una buona preparazione sia tecnica che atletica. Il 2013 è l’anno che sembra mettere le basi a un promettente futuro di Matteo, inizia a calcare con frequenza i campi tornei Itf under 18 vincendone ben 5 e facendo parte della squadra del Canottieri Aniene che sfiorò la conquista della serie a di tennis. Da qui però, i primi infortuni che non gli permettono di giocare gli ultimi mesi della stagione. Il primo Slam disputato, arriva agli Australian Open Junior dove dalle qualificazioni raggiunge un ottimo secondo turno mostrando i primi segni di grande crescita.  


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A ottobre 2015 arriva il primo titolo future a Santa Margherita Di Pula e cominciano ad arrivare i primi complimenti in primis da Simone Bolelli. Molti infortuni ne hanno compromesso la crescita immediata ma Matteo ha la top 100 come obbiettivo futuro, il suo tennis aggressivo fatto di gran servizio e dritto, è sicuramente un bel tennis da vedere se abbinato a un talento come quello di questo ragazzo. Nel Challenger di Brescia Matteo ha potuto mostrare la sua competitività finalmente senza problemi fisici: i mezzi ci sono e noi gli auguriamo di vederlo presto nel tennis che conta.

 

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