Alexander Bublik, il nuovo eroe kazako

Le migliori armi del 19enne sono il servizio potente e ricco di soluzioni, e il dritto con il quale si apre il campo da tutte le angolazioni. Quest'anno è stato protagonista di una stagione eccezionale, chiusa con il 205esimo posto in classifica

Segnatevi con l’evidenziatore questa data e questo luogo di nascita: 17 giugno 1997, Gatchina (Russia). Appartengono a Alexander Bublik e il futuro del tennis kazako e non solo è nelle sue mani. Sasha, pur essendo nato a una quarantina di chilometri da San Pietroburgo, gioca per il Kazakhistan. Sì perché il Presidente della Federazione, Tchamil Tarpishev, ha fatto di tutto per inserirlo nella sua Nazionale. E come dargli torto? Bublik è uno tra i talenti più fulgidi della Next Generation.

L’ANNUNCIO DEL CAMBIO DI NAZIONALE – È stato lui stesso a rivelarlo con un post su Twitter.

 

[embedcontent src=”twitter” url=”https://twitter.com/AlexanderBublik/status/800702623229865984″]

Quasi impossibile biasimarlo per questa scelta, che gli garantisce strutture e uomini di assoluto livello e grossi incentivi economici. In Russia non l’hanno presa benissimo, per usare un eufemismo. D’altronde nello sport e nel tennis del 2016, queste pratiche sono da condannare moralmente, però non possono essere evitate.

IL CARATTERE – Come ogni campioncino in fieri che si rispetti, Sasha ha un carattere particolare, introverso: schivo con i giornalisti, con i colleghi si limita allo stretto indispensabile perché «non può esistere amicizia tra noi, siamo competitors» e nella vita quotidiana ama allenarsi e uscire poco. Ha un debole per la musica rap, in particolare per Eminem.

DOTI TECNICHE – Le sue migliori armi sono il servizio potente e ricco di soluzioni, e il dritto con il quale si pare il campo da tutte le angolazioni.

Alexander gioca con il rovescio bimane, che deve notevolmente migliorare se fra qualche anno vuole raggiungere i vertici del circuito. Il suo punto debole è un’accentuata rigidità di gambe, che al momento lo rende vulnerabile soprattutto quando è costretto a difendersi.

UN 2016 DA URLO – Poco meno di 12 mesi fa, l’enfant prodige Bublik occupava la 964esima posizione nel circuito ATP. Poi l’exploit: 49 vittorie e 19 sconfitte, 4 titoli Futures (Doha, San Pietroburgo, Mosca e Danderyd). Il punto più alto della sua annata  lo sigla in casa, nell’ATP 250 di Mosca, dove arriva fino ai quarti finale. Qui è sconfitto dallo spagnolo Pablo Carreno Busta per 6-4, 2-6, 6-7; però nei turni precedenti ha ottenuto gli “scalpi” di Andrey Rublev, Egor Gerasimov, Konstantin Kravchuk e Roberto Bautista Agut. La sua personale arrampicata gli ha permesso di chiudere l’anno al 205esimo posto.

Alcuni esperti lo hanno accostato ai grandi russi del passato: Kafelnikov e Safin. Il paragone tra Bublik e queste due ex stelle è un po’ azzardato, soprattutto nei confronti dell’infinita classe del secondo. Per la risposta definitiva dobbiamo attendere il naturale scorrere del tempo, proprio quello che serve a Alexander Bublik.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Potrebbero interessarti...

Ads Blocker Image Powered by Code Help Pro

Ads Blocker Detected!!!

We have detected that you are using extensions to block ads. Please support us by disabling these ads blocker.

Powered By
Best Wordpress Adblock Detecting Plugin | CHP Adblock