Siamo a metà gennaio e la stagione tennistica sta cominciando a rientrare nel vivo. In attesa del primo Slam dell’anno, gli Australian Open, si stanno disputando i tornei di preparazione australiani, ospitati questa settimana dalla città di Auckland e da quella di Sydney. Ed è proprio nella grande metropoli della terra dei canguri che è accaduto ciò che noi appassionati di tennis aspettavamo da molto tempo, più precisamente da circa 11 mesi. E’ tornata la torre di Tandil. E’ tornato Juan Martin Del Potro.
Giocatore stimato pressochè da tutti, Delpo non giocava una partita ufficiale dal lontano 25 Febbraio 2014, a causa dell’infortunio al polso sinistro, quando si ritirò nel match di primo turno del torneo di Dubai. Sceso addirittura al numero 338 del ranking, dopo un lungo calvario ora si è finalmente ripresentato all’attività, prendendo parte all’ATP 250 di Sydney, torneo nel quale dovrà difendere tutti i punti messi a disposizione, visto che è stato proprio lui a trionfare nell’edizione passata. Dopo un primo turno sul velluto, nel quale ha battuto in due set l’ucraino Sergij Stakhovsky, l’argentino ha sconfitto negli ottavi il nostro Fabio Fognini, che si era portato in vantaggio di un set, andando a condurre per 6-4. Nel secondo e nel terzo parziale l’italiano è sceso visibilmente, con JM che migliora alla battuta e va a vincere il match per 4-6 6-2 6-2. Per usare un eufemismo possiamo dire che Fogna non è stato fortunatissimo, visto che come prima testa di serie ha dovuto affrontare un qualificato un po’ speciale, un vincitore di Slam ed ex numero 4 del mondo. Qui si è fermato per mano del kazako Mikhail Kukushkin in due set: un passo falso naturale, che non cancella una partenza molto promettente.
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Sono davvero felice di essere qui, sono eccitato. Non vedo lora di godermi il cemento, gli avversari e i fan che mi attendono. Ora sono tornato e ho intenzione di gustarmi ogni attimo del mio rientro in carreggiata ha detto l’argentino nella conferenza stampa pre-match contro Stakhovsky. I dolori al polso però non sembrano ancora essere svaniti completamente: “Il polso mi fa ancora male, anche se non è più un dolore lancinante come nelle scorse settimane. Quando mi applico sul rovescio accuso una fitta, ma fa parte della convalescenza. Devo abituarmi e sconfiggere il fastidio, ma credo che diventerà sempre più fluido aumentando la frequenza dei colpi. Inoltre ha rivelato anche che “Per sentire meno il dolore faccio un’ora di terapia sia prima che dopo il match”. Sembra far parte tutto del recupero, quindi, che speriamo possa concludersi al più presto.
I problemi di Del Potro ai legamenti del polso sinistro iniziano durante gli US Open del 2013, per poi intensificarsi durante lo Slam australiano: “Il dolore si è manifestato nuovamente allavvio degli Australian Open ed è peggiorato con landare dei match. Il tandilese ha subito infiltrazioni lultima volta agli US Open lanno scorso. Le iniezioni in quel torneo e il trattamento medico e kinesiologico, gli hanno permesso di giocare senza fastidi fino a Sydney”, conferma il suo staff. Nonostante tutto parteciperà al torneo di Rotterdam, nel quale doveva difendere la vittoria dell’anno passato, e perderà nei quarti da Gulbis.
Dopo la sconfitta nella città olandese decide di prender parte all’ATP di 500 di Dubai, dove le cose non migliorano per niente, anzi. Delpo, infatti, si ritirerà nel match di primo turno contro Devvarman dopo aver perso il primo set al tie-break con il punteggio di 7-3. La cosa più triste, però, è che Palito lascerà il campo in lacrime, visibilmente distrutto dalla situazione che stava vivendo. “Il mio polso mi fa molto male. E’ stata dura giocare oggi, le ho provate tutte, anche a giocare in slice. Purtroppo non posso essere il giocatore che vorrei essere“. I fatti non lasciavano presagire nulla di buono, ma non ci si aspettava che potessero portare alla lunga tribolazione subita dalla torre di Tandil.
JM è operato il 25 marzo dal luminare statunitense Richard Berger. L’intervento riesce perfettamente, con Delpo che si limita ad assicurare i suoi fan con una breve dichiarazione su Facebook: “Ciao a tutti, sono qua ancora dolorante per l’operazione. Per fortuna è andato tutto bene. Molte grazie per le dimostrazioni di affetto di tutti voi“. Importanti saranno le dichiarazioni del medico americano: “L’operazione non richiede una lunga degenza e Juan Martín si sta rimettendo tranquillamente. Si attende che abbia un recupero completo come previsto in principio”. Inoltre Berger è rimasto sorpreso di come l’argentino riuscisse a giocare in quelle condizioni: “Tenendo conto del grado del danno che è stato scoperto nel polso di Juan Martín, è sorprendente che fosse capace di giocare a tennis”. Il rientro era previsto per il torneo di Washington, tempi che però si riveleranno sbagliati.
Il recupero procede bene, molto bene. Palito torna a riprendere la racchetta a maggio, giocando il rovescio solo in slice. Tornerà a giocare il colpo bimane soltanto verso fine luglio. Saltato anche l’ultimo Slam dell’anno, Delpo si iscrive al torneo di Kuala Lumpur, il quale si tiene durante l’ultima settimana di settembre. Purtroppo dovrà dare forfait anche in questo caso: “Nonostante il recupero del mio polso proceda bene necessito di un po di tempo in più per tornare competitivo e poter essere in grado di giocare settimana dopo settimana. Ho lavorato molto duro per poter tornare a giocare in Asia, dove lanno scorso ho raccolto grandissimi risultati, ma purtroppo ciò non è possibile. Mi mancherà molto lincitamento dei miei tifosi in Malesia, Tokyo e Shanghai, mi hanno sempre dato tanto e sono stati davvero incredibili. Continuerò a lavorare duro per poter giocare in Europa alla fine della stagione”.
Sembra nuovamente tutto pronto per il ritorno di Palito, che però allenandosi decide di non essere ancora pronto, e rimanda tutto al 2015: “Nonostante la ripresa positiva del mio polso e il progresso della mia condizione fisica generale, ho deciso di non prendere parte ai tornei europei indoor. Attualmente non sono al 100 per cento della capacità necessaria per affrontare queste sfide”. Il 2014 di Del Potro quindi si conclude qui, con appena quattro tornei giocati.
Ed eccoci giunti finalmente al tanto atteso e sofferto rientro, che è stato senza dubbio molto positivo, più di quanto il diretto interessato si potesse aspettare: “Non credevo di provare una gioia così grande già dopo il mio primo match. Ho lavorato tanto per essere qui e tutto ciò è bellissimo, grazie a tutti”.
Chi ha il tennis nel cuore è senza dubbio molto sollevato per il ritorno di Palito. Non conta se si tifa Federer, Nadal o Djokovic. Delpo è un giocatore che ci unisce tutti, che tutti apprezziamo o anche amiamo. Un giocatore in grado di farci saltare dalla sedia quando lascia partire quei missili con il dritto, colpi che solo lui nel mondo può immaginare ed eseguire. Un giocatore signore di stile e soprattutto signore della racchetta. Bentornato Juan Martin, ci sei mancato.