Elina Svitolina ed un tabù chiamato Slam

Nemmeno il 2018 ha portato bene ad Elina Svitolina in fatto di Slam, palcoscenico che la tennista ucraina vede ancora come un tabù (non è mai andata mai oltre i quarti di finale). A tutto questo va aggiunta una preoccupante magrezza, frutto di una dieta che non sembra averle fatto bene.

Dopo un 2017 che l’aveva consacrata come astro nascente del tennis mondiale da Elina Svitolina ci si aspettava il cosidetto salto di qualità, che per una n.3 del mondo (suo best rankig) con in bacheca quattro Premier 5 significa provare l’assalto ad un titolo Slam. Proprio i tornei major rappresentano per la 24enne tennista ucraina l’unico scoglio da superare per entrare definitivamente nell’elitè delle più forti ma anche in questa stagione la ragazza di Odessa ha deluso le aspettative, non andando oltre un quarto di finale in quel di Melbourne. Eppure a Parigi, dopo essersi confermata reginetta di Roma era partita come una delle favorite, prima di cedere al terzo turno ad un’avversaria ampiamente alla sua portata come la rumena Mihaela Buzărnescu .

TROPPE ASPETTATIVE? – Cosa sia a bloccarla nel palcoscenico più importante è ancora mistero, dato che Elina ha dimostrato una grande duttilità su tutte le superfici, una cattiveria agonistica nel non fallire finali ed occasioni ghiotte ed una forza mentale non indifferente. Forse le aspettative che gravano su di lei dopo l’exploit dello scorso anno non l’aiutano, tutti aspettano un suo acuto in quei tornei che rappresentano l’apice per gli atleti con la racchetta.

dentro

LO SLAM: CROCE E DELIZIA DI OGNI TENNISTA – Ma la vittoria di uno Slam non è solo il sogno di ogni tennista, è anche il “cruccio” di ogni campione o campionessa che senza il trofeo più prestigioso in bacheca resta un sovrano senza regno né corona. Di campioni che mai sono riusciti ad alzarne uno al cielo la storia del tennis ne ha narrati tanti, la più emblematica fu Anna Kournikova ribattezzata “bella ma non vincente”, una macchina da business, un fenomeno mediatico senza il suo scettro. Elina può vantare, come la collega russa, un’avvenenza fisica che non è passata indifferente a sponsor e copertine patinate ma non vorrebbe di certo copiarle anche il soprannome. A tenere banco nelle ultime settimane tra i corridoi del circuito è anche la sua insolita magrezza che pare sia frutto di una particolare dieta che Elina avrebbe deciso di intraprendere proprio per migliorare le sue performance nei tornei Major. Lei stessa però all’indomani dell’eliminazione agli ottavi negli Us Open ha ammesso che il nuovo regime alimentare l’aveva svuotata di energie e necessitava un recupero di peso. A 24 anni Elina può recuperare chili e fiducia in se stessa, il tempo è tutto dalla sua parte.

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