La stagione che si è conclusa ha visto David Goffin tra i suoi più inattesi protagonisti. Il tennista di Rocourt ha ottenuto infatti 67 vittorie a fronte di sole 21 sconfitte. Solo lanno prima David, tra infortuni e pessimi risultati, aveva ottenuto un disastroso 29-26.
Ma facciamo un passo indietro. David Goffin fa il suo esordio sul grande palcoscenico del tennis nella primavera del 2012, quando, da lucky loser, approda agli ottavi di finale del Roland Garros. L’eliminazione arriva in quattro set contro il suo idolo Roger Federer, stabilendo inoltre un record: è infatti il primo lucky loser ad accedere al quarto turno di un torneo del grande Slam.
Molti iniziano ad appassionarsi al tennis leggero e pulito di questo giovane sbarbato e allapparenza un po gracile. Proprio la fragilità fisica di Goffin è uno di quei limiti che molti gli contestano. Il suo tennis è bello, tattico, pulito ma con quel fisico alla lunga farà fatica. Anche perché un colpo di Goffin, per quanto ben eseguito, manca ancora della potenza necessaria per competere con i grandi.
Oltre a tutti i dubbi del mondo del tennis, ad aggiungere benzina sul fuoco, ci pensa un inizio 2013 disastroso. David rimedia una serie di sconfitte contro tennisti decisamente alla sua portata. Uscirà al primo turno in una manciata di tornei, perdendo nellordine da: Alex Kuznetsov, Matosevic, Smyczek, Zeballos, lallora quasi ritirato Davydenko e il semi-sconosciuto Carballes Baena. Goffin ricorderà il 2013 anche per un disastroso doppio 6-0 inflittogli da Jarkko Nieminem in quel di Rotterdam. Sempre nel 2013, terminati gli US Open, durante la Coppa Davis, il belga rimedia un grave infortunio al polso.
Questanno disgraziato, forse per fortuna , finisce così. Goffin subisce una delicata operazione, ma è in buone mani e nei primi mesi del 2014 può tornare in campo. Peccato che a 24 anni e qualche mese, sia adesso il numero 111 della classifica ATP. Il momento decisivo arriva nella primavera 2014, quando David decide saggiamente di riprendere tutto dal circuito Challenger, al fine di trovare confidenza con il suo tennis.
La scelta si rivela azzeccata sin da subito. Il belga inizia ad inanellare una memorabile serie di vittorie consecutive, ben 25: Goffin vince 3 challenger di fila (Scheveningen, Poznan e Tampere) senza perdere nemmeno un set nei 15 incontri disputati e il primo titolo ATP in Austria, a Kitzbuhel. Un trofeo importantissimo per La Goff, anche perché vinto ai danni dellidolo di casa e astro nascente Dominic Thiem, in quella che era la prima finale del circuito ATP per entrambi.
Ora Goffin sembra aver imboccato la strada giusta: nonostante la sua striscia si interrompa a Winston-Salem contro il lunatico Janowicz, raggiungerà limportante terzo turno agli US Open, perdendo poi da Dimitrov, al quale però aveva rifilato un bagel nel primo set. Ma le soddisfazioni di questa annata straordinaria non sono finite. Goffin vince anche Metz, raccogliendo scalpi prestigiosi: uno su tutti il padrone di casa Tsonga ai quarti. La Goff si aggiudica poi la finale contro Joao Sousa con un comodo 6-4 6-3. Poi seguirà il titolo nel challenger di casa, a Mons. La stagione trionfale del belga si conclude, come nelle migliori trame, nel regno del suo maestro: in quella Basilea, dove il sovrano assoluto è Roger Federer.
David Goffin gioca un torneo quasi perfetto, raggiungendo per la prima volta in carriera la finale di un ATP 500. Lultimo atto però scivola via in fretta a favore dello svizzero. Ma Goffin non può che essere soddisfatto: primo, perché ora è numero 22 del mondo. Secondo, perché il talento di Rocourt se proprio dovesse scegliere con chi perdere; vi risponderebbe sicuramente Roger Federer. Goffin in una recente intervista ha dichiarato che il suo motto è Impossible is nothing. E in effetti lultima stagione sembra avergli dato ragione, non è da tutti guadagnare novanta posizioni in meno di un anno. Anche se arrivati a tal punto la domanda sorge spontanea: fin dove può arrivare David Goffin?
La nuova stagione riparte per lui da Chennai (India) dove al primo turno dovrà vedersela con il lituano Berankis. E’ importante partire bene da subito e il belga ne è ben consapevole. La sua carriera è francamente ad un bivio: rimanere talento promettente ma fondamentalmente inespresso ovvero attestarsi stabilmente in top 20, come un tennista costante e temibile destinato a sollevare altri trofei. Da adesso in poi il talento di Rocourt se la dovrà vedere sempre con i migliori, dovrà reggere la pressione dei tornei che contano e affronterà sempre più spesso tennisti in top ten.
A suo vantaggio giocano alcuni importanti fattori: sino a giugno Goffin non deve praticamente difendere nessun piazzamento ATP, quindi qualunque passaggio di turno o piazzamento nei tornei, significherà per lui guadagnare punti e scalare la classifica. E facile prevedere un Goffin a breve in top 20.
La domanda è fin dove questo ragazzo potrà spingersi; insomma quale è lhabitat naturale di questo ancora giovane talento. Goffin è un tennista che può fare della regolarità e della lucidità mentale dei punti di forza straordinari, che uniti ad un tennis di ottima qualità, potranno portarlo quasi ovunque. Certo, sembra difficile se non impossibile, quantomeno per la sua fisicità, che lo vedremo mai sollevare un titolo del grande Slam. Ma, se non altro, con questo talento e labnegazione e lumiltà dimostrate nella scorsa stagione, nulla è da escludere per La Goff.
Ed è lui il primo a saperlo che Impossible is nothing.