Jelena Ostapenko, un’altra novità nel circuito WTA

Jelena Ostapenko è l'ultima novità del circuito femminile. Classe '97, come Belinda Bencic, ha raggiunto ieri la finale a Doha contro Suarez Navarro, ma l'impressione è che il meglio debba ancora venire.

Quella che vi raccontiamo oggi è la favola di Jelena Ostapenko, studentessa-tennista in questi giorni sulla bocca di tutti per aver raggiunto la finale di Doha, andando vicina al trionfo nel torneo qatariota. Insieme ad Ernest Gulbis, costituisce senz’altro la più giovane promessa per la Lettonia, nazione che sforna talenti soprattutto tra i giovanissimi. Arrivata all’ultimo anno di studi, Jelena ha trovato il tempo per disputare l’intero torneo di Doha, arrendendosi solo a Carla Suarez Navarro, da domani nuova numero 6 del ranking mondiale.

Già a 3 anni prese in mano per la prima volta la racchetta e si notò subito come, in prospettiva, potesse avere un grande talento in questo sport. La danza è la sua altra passione e, come ha riferito in più di un’occasione, spesso torna nella sua scuola di danza per dilettarsi con il ballo. Fu dura, infatti, scegliere solo una tra le sue passioni, ma a quanto pare non ha abbandonato nessuna delle due, concentrandosi maggiormente nel tennis. Il trasferimento in Florida, alla Bollettieri Academy, segnò profondamente questa scelta. Il miglioramento tecnico che più si è visto in questa esperienza americana è senz’altro il rovescio, bimane, con il quale riesce a dettare i ritmi di gioco, forse ispirandosi ai suoi idoli, Serena Williams e Kim Cljisters.

Cresce sempre di più dal punto di vista fisico, tecnico e mentale, tanto da riuscire già nel circuito junior a conquistare i primi titoli ITF, di cui ben tre nel torneo ITF di Santa Margherita di Pula. Negli Slam del circuito minore si ricordano la vittoria nel torneo di Wimbledon e i quarti al Roland Garros. Insomma, se non è una predestinata, ci manca davvero poco.

Il primo acuto nel circuito maggiore lo ha nel 2014, quando raggiunge la finale a Quebec City, sconfitta solo da Annika Beck, che, tra l’altro, aveva sconfitto la settimana precedente. La consacrazione vera e propria, però, sembra essere arrivata questa settimana, con la finale a Doha. Il ranking ora parla chiaro: posizione numero 41, con quasi 50 posizioni scalate, e un futuro più che roseo dinanzi a sé. La fiducia in sé stessa è poi uno dei suoi punti di forza. Emblematica la dichiarazione fatta ieri a partita conclusa: “Non c’è nulla da festeggiare, è normale che sia arrivata in finale e ce ne saranno altre”. Buono a sapersi.

Del resto Belinda Bencic, come lei classe ’97, insegna come la giovane età non costituisce affatto un limite, a patto di saper riuscire a gestire la pressione, mediatica e non, nel corretto modo. Il fatto che sentiremo spesso parlare di Jelena Ostapenko ormai è più di un’impressione, considerato anche il suo stile di gioco non troppo conformistico. Sarà dura fermare la giovane lettone, pronta a riportare in alto la bandierina della propria nazione nel ranking, sopra quella 36esima posizione che la connazionale Anastasjia Sevastova raggiunse nell’ormai lontano 2011.

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