Un’impresa che supera i pronostici
Al Roland Garros 2025 c’è una nuova favola che sta emozionando tifosi e appassionati di tennis: quella di Alexander Bublik, il geniale e imprevedibile kazako che ha staccato per la prima volta in carriera il biglietto per i quarti di finale di uno Slam. Lo ha fatto nel modo che più gli appartiene: con uno spettacolo fatto di colpi fuori dagli schemi, soluzioni visionarie e una varietà tecnica che ha lasciato il pubblico a bocca aperta.
Contro Jack Draper, numero 5 del mondo e uno dei favoriti del torneo, Bublik ha giocato una delle migliori partite della sua carriera, vincendo in quattro set con il punteggio di 5-7, 6-4, 6-2, 6-4. Il dato che più di tutti fotografa la sua prestazione sono i 78 colpi vincenti messi a segno in poco più di tre ore, una cifra che dice tutto del suo estro incontenibile.
Genialità al servizio del risultato
Eppure, il match non era cominciato bene per il kazako. Il primo set, infatti, è andato al britannico, che ha sfruttato un doppio fallo sul primo break point del match per chiudere 7-5, confermando il suo impressionante record stagionale: fino ad allora, non aveva mai perso una partita dopo aver vinto il primo set. Ma quel trend è stato spezzato da un Bublik in versione maestro d’arte.
Nel secondo parziale, Alexander ha trovato il giusto equilibrio tra spettacolo e concretezza: ha pareggiato i conti alternando fendenti potenti a delicate smorzate, costringendo Draper ad arretrare e perdere il controllo del gioco. Il kazako ha poi dominato il terzo set, concedendo appena sei errori non forzati e piazzando 17 vincenti, in un’esibizione che ha fatto esplodere la tribuna del Suzanne Lenglen. La varietà del suo repertorio – ace di seconda, drop shot in corsa, volée in allungo – ha trasformato il campo in un palcoscenico.
Nel quarto set, quando Draper ha provato una disperata rimonta, Bublik ha resistito con sangue freddo. Ha annullato cinque palle break in un game epico, salvandosi con colpi audaci e servizi vincenti. Alla fine, è stato proprio lui a chiudere con autorità, tra l’entusiasmo del pubblico e la delusione composta dell’inglese, che ha riconosciuto di non aver trovato risposte adeguate al tennis geniale del rivale.
Lacrime e consapevolezza
Il momento più emozionante è arrivato dopo il match, durante l’intervista a bordocampo. Di fronte agli applausi scroscianti del pubblico parigino, Bublik si è lasciato andare alle lacrime: “Per favore, fermatevi, non voglio piangere. Sono un tennista professionista, mi resta un’altra partita da giocare”, ha detto con la voce rotta. Poi, quasi a svelare il peso emotivo di quel successo, ha aggiunto: “Posso solo dire che nella vita ci sono momenti in cui vedi che può essere la tua unica opportunità di ottenere qualcosa e questa era la mia. È il momento migliore della mia vita adesso”.
Non solo ha raggiunto un traguardo personale, ma ha anche fatto la storia diventando il primo kazako nell’Era Open a spingersi così avanti in uno Slam. Un traguardo che sembrava lontano per un giocatore spesso criticato per il suo atteggiamento sopra le righe, ma che oggi, grazie a una gestione più matura del suo talento, appare finalmente alla portata.
In attesa della prossima sfida
Ora Alexander Bublik aspetta di conoscere il nome del suo avversario ai quarti, che arriverà dal confronto tra Jannik Sinner e Andrey Rublev. Ma, indipendentemente dall’esito, la sua favola al Roland Garros ha già lasciato un segno profondo. Ha dimostrato che anche un tennista dal gioco anarchico e imprevedibile può trovare, nel momento giusto, la chiave per dominare l’élite mondiale.
Con 78 vincenti, un mix di estro e razionalità, e una commozione sincera che ha toccato il cuore di tutti, Alexander Bublik si è conquistato un posto tra i protagonisti di questo torneo. E forse, anche un posto nella memoria collettiva di chi ama il tennis.