Coco Gauff dimentica le racchette: il suo Roland Garros inizia col sorriso (e qualche polemica)

Un esordio surreale… senza racchette

Il debutto di Coco Gauff al Roland Garros 2025 è stato tutto fuorché ordinario. La numero due del mondo, pronta a scendere in campo contro l’australiana Olivia Gadecki, ha vissuto un momento imbarazzante e al tempo stesso esilarante: “Pensavo che le racchette fossero già nella borsa. La borsa era pesante, piena di bevande e tutto il resto, quindi non mi sono posta il problema. Poi ho aperto la prima cerniera: niente. La seconda: ‘Oh mio Dio. Sono scesa in campo senza racchette’”, ha raccontato con un sorriso.

Il curioso episodio si è risolto rapidamente, con l’intervento del suo angolo e l’aiuto di un raccattapalle che le ha consegnato l’attrezzatura dimenticata. Gauff ha poi scherzato dando la colpa al suo allenatore Jean-Christophe Faurel: “Da quando sono in tour è sempre lui a metterle, perché è molto superstizioso. Va bene così”. L’incidente non ha influito sulla sua prestazione: vittoria netta e passaggio del turno, con il siparietto diventato già uno dei momenti più iconici del torneo.

Il sostegno del gruppo e l’eredità di Serena

L’episodio ha dato il là a una Gauff particolarmente loquace e riflessiva in conferenza stampa. La tennista americana ha parlato del valore della comunità statunitense nel circuito: “Significa molto per tutte noi. Ci supportiamo, usciamo a cena insieme, ci alleniamo. Nessuno capisce davvero questa vita, tranne le altre giocatrici. Avere amiche vicine, anche per giocare il doppio, è fantastico”.

Ha poi riconosciuto quanto l’influenza di Serena Williams sia stata determinante nel rendere il tennis un sogno accessibile: “Ha ispirato molte di noi. Ha messo racchette in mano a tante persone, e più racchette distribuisci, più probabilità ci sono che qualcuno arrivi lontano”.

Le difficoltà di essere una teen star

Ancora giovane ma già veterana del circuito, Gauff ha condiviso il suo punto di vista su cosa significhi essere una teenager con grandi aspettative nel tennis: “Per me è stato difficile perché il mio gioco e la mia maturità non erano pronte per un titolo Slam, ma le aspettative erano alte. A quell’età stai ancora crescendo. In altri sport si raggiunge il picco più tardi, ma nel tennis si pensa che devi esplodere subito”.

Ha anche menzionato l’esempio di Emma Raducanu, la cui vittoria agli US Open ha sorpreso molti: “Quando arrivi senza pressioni, come Emma, forse è un po’ più facile. Tutto dipende da dove ti trovi e dalla pubblicità che ti circonda al momento del debutto”.

Turno serale: un problema di programmazione?

Tra i temi affrontati da Gauff non è mancata una frecciatina all’organizzazione del Roland Garros, che riserva il match serale esclusivamente agli uomini. “C’è solo un turno serale, alle 20:15. Non credo che molte ragazze vogliano giocare così tardi. Iniziare dopo un match maschile significa entrare in campo alle 23:00 o mezzanotte. Forse si potrebbe iniziare alle 18:30 o 19:00, ma se c’è un solo match, il torneo ha scelto così. Non mi lamento, è una decisione loro”.

Le sue parole riflettono un malessere condiviso da molte atlete e riaccendono il dibattito sulla parità di visibilità tra uomini e donne nei grandi tornei.

Doppio sì, ma con criterio

Infine, Gauff ha spiegato i pro e i contro del giocare anche il doppio: “Mi aiuta a mantenere il ritmo, soprattutto nei Masters 1000. Se perdi presto in singolare, è dura aspettare il torneo successivo. Ma certo, il calendario è faticoso e il meteo può influire molto. Devi trovare un equilibrio per essere fresca nei match di singolare”.

Tra battute, riflessioni e polemiche pacate, Coco Gauff dimostra ancora una volta una maturità fuori dal comune. Capace di gestire pressioni, media e contrattempi con una naturalezza disarmante, la giovane stella americana è entrata nel Roland Garros dalla porta principale — anche se, per una volta, senza le sue racchette.