Djokovic eterno, Zverev si arrende e ammette: “Merita rispetto, la gente lo sottovaluta”

Alexander Zverev elogia Novak Djokovic dopo la sconfitta al Roland Garros: “La gente lo sottovaluta, merita rispetto. Dovremmo dimenticarci della sua età: per qualsiasi giocatore, questi sarebbero risultati straordinari”.
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L’esperienza di Djokovic piega Zverev e accende il Roland Garros

Nel cuore del Roland Garros, Novak Djokovic ha scritto un’altra pagina straordinaria della sua carriera. Il serbo, 24 volte campione Slam, ha superato Alexander Zverev in quattro set accedendo alla 51ª semifinale Major della sua incredibile avventura tennistica. E se da un lato la vittoria proietta Djokovic verso un’affascinante sfida contro Jannik Sinner, dall’altro lascia dietro di sé un rivale sconfitto ma consapevole della grandezza di chi ha di fronte.

Zverev deluso, ma riconosce la grandezza di Nole

Per Zverev, è l’ennesima occasione sfumata nella corsa al primo titolo Slam. Eppure, nella delusione del post-match, il tedesco non ha esitato a sottolineare i meriti del suo avversario. “Ha vinto 24 Slam, quindi sì, mi aspettavo che potesse giocare così. Ma non l’avevo mai visto farlo quest’anno”, ha dichiarato in conferenza stampa. Un’affermazione che restituisce il senso di stupore e impotenza provato in campo.

Il match è stato segnato anche dalle condizioni atmosferiche, che secondo Zverev hanno inciso sulla sua prestazione: “Nel primo set, con ancora un po’ di sole, riuscivo a colpire vincenti e servire bene. Quando è arrivato il freddo, ho smesso di riuscire a incidere. Non sapevo più come vincere un punto da fondo campo”. Il freddo ha rallentato il suo servizio, rendendolo prevedibile per Djokovic, che ha saputo leggerne in anticipo ogni traiettoria. “È stato difficile essere dominante, ogni mio colpo veniva neutralizzato”, ha aggiunto con amarezza.

Djokovic, il campione che non smette mai di sorprendere

La prestazione del serbo è stata definita da molti come una delle migliori dell’ultimo anno, forse la più brillante dai Giochi Olimpici di Parigi. Ma il dato più sorprendente resta l’età: a 38 anni, Djokovic continua a battere i migliori al mondo. Una realtà che, secondo Zverev, non viene pienamente riconosciuta: “Penso che sia un po’ sottovalutato. Molti pensano che sia già fuori dai giochi, ma ha battuto Alcaraz in Australia e me qui. Dovremmo dimenticarci della sua età: per qualsiasi giocatore, questi sarebbero risultati straordinari”.

Il rispetto per il fuoriclasse serbo traspare da ogni parola del tedesco. Nonostante la fatica accumulata in un incontro fisicamente estenuante, Djokovic è apparso lucido, determinato e capace di trovare sempre la soluzione giusta. “A un certo punto sembrava avere le risposte a tutto. Ha giocato meglio, merita rispetto”, ha concluso Zverev.

Sinner all’orizzonte, ma il messaggio è chiaro

Adesso l’attenzione si sposta sulla semifinale tra Djokovic e Jannik Sinner, ma il messaggio lanciato da Zverev risuona forte nel mondo del tennis: non è ancora il momento di archiviare Novak Djokovic. Per quanto l’età possa suggerire il contrario, il serbo continua a scrivere la storia con prestazioni che sorprendono per intensità, intelligenza tattica e resistenza fisica.

In un’epoca di nuove promesse e campioni emergenti, Djokovic resta un punto di riferimento. Per Zverev, per Sinner, e per tutti coloro che provano a scalzare il re dal suo trono.

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