Renzo Furlan su Jasmine Paolini: “Poche hanno un tennis migliore del suo”

Jasmine Paolini punta in alto al Roland Garros dopo il trionfo agli Internazionali d’Italia. E il suo ex coach Furlan punta su di lei anche per il titolo a Parigi.
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Il presente di Jasmine Paolini ha il colore rosso della terra battuta e l’eco dei grandi sogni. Dopo l’esordio combattuto contro la cinese Yuan, l’azzurra è tornata oggi sul Philippe Chatrier per affrontare l’australiana Ajla Tomljanovic nel secondo turno del Roland Garros, con l’obiettivo di allungare il cammino in quello che è ormai diventato il suo Slam. La 29enne di Bagni di Lucca, attuale numero 4 del mondo e quarta favorita del tabellone, non è più solo una promessa tardiva del tennis italiano: è una realtà consolidata che punta ai vertici.

Dopo Roma, Parigi: l’ascesa inarrestabile di Jas

Il 2025 è l’anno della definitiva consacrazione per Paolini. Con un bilancio stagionale di 23 vittorie e 8 sconfitte, la toscana ha acceso i riflettori su di sé a suon di risultati. Semifinale a Miami, ancora semifinali a Stoccarda e soprattutto il trionfo agli Internazionali d’Italia, sia in singolare che in doppio con Sara Errani, hanno ridisegnato i confini della sua carriera. Quarant’anni dopo la vittoria di Raffaella Reggi, Paolini ha riportato un’italiana sul trono del Foro Italico.

Ora il palcoscenico è quello di Parigi, dove dodici mesi fa era arrivata fino alla sua prima finale Slam, persa contro la dominatrice Iga Swiatek. Un anno dopo, le due potrebbero incrociarsi di nuovo, stavolta nei quarti di finale. Ma Jasmine, forte di una nuova consapevolezza e di una maturità tecnica e mentale ritrovata, ha lo sguardo rivolto ancora più in alto.

Un nuovo capitolo con Marc Lopez, ma il legame con Furlan resta forte

Il percorso di crescita di Paolini è stato lungo e non sempre facile. Ha “svoltato” a 28 anni, un’età in cui molti atleti iniziano già a pensare alla parabola discendente. Il merito è anche di Renzo Furlan, storico coach con cui ha condiviso dieci anni di vita professionale. Un legame forte, interrotto solo di recente per cercare nuove stimolazioni: «È stata molto sincera: a 29 anni voleva provare un’altra esperienza», ha raccontato Furlan in un’intervista a Repubblica. Il nuovo allenatore è lo spagnolo Marc Lopez, già nel team di Rafael Nadal.

Furlan, con lucidità e affetto, ha sottolineato come Paolini sia oggi una tennista «matura, che gioca con facilità e sa perfettamente cosa vuole». E ha individuato le sue armi vincenti: «La duttilità tecnica, l’elasticità muscolare, l’esplosività fuori dal comune e una coordinazione eccezionale», qualità che le consentono di competere ad altissimi livelli nonostante una struttura fisica meno imponente rispetto a molte avversarie.

Un sogno da costruire un punto alla volta

Sul piano tecnico, Jasmine è diventata una giocatrice completa. Ha imparato a gestire i momenti complicati — come dimostrato nel primo turno contro Yuan — e a imporre il suo gioco, sfruttando le variazioni e la rapidità. «Poche hanno un tennis migliore del suo», ha osservato Furlan con orgoglio. E oggi il suo percorso nel torneo parigino potrebbe condurla verso sfide di altissimo livello: Potapova al terzo turno, poi Svitolina o Vekic negli ottavi, e infine la possibile rivincita con Swiatek. In semifinale, potrebbe persino esserci l’incontro con la numero uno del mondo, Aryna Sabalenka.

Con questa Paolini, nulla è impossibile. «Sarebbe stupido porsi dei limiti», ha detto ancora il suo ex coach. La ragazza che una volta lottava per un posto tra le prime 30 ora sogna lo Slam. E ha tutto per provarci davvero.

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