Ocleppo: “Stan vince solo se attacca”

Alla vigilia delle due semifinali del tabellone maschile del RG2016 abbiamo fatto la nostra consueta chiacchierata con Gianni Ocleppo per commentare i due quarti di finale odierni ed immaginare la giornata di domani.

Due meravigliosi giorni di tennis. Ieri, con la vittoria di Dominic Thiem su David Goffin e di Nole Djokovic su un nervoso Thomas Berdych, e oggi con le due semifinali. Match diversi che proviamo a giocare in compagnia di Gianni Ocleppo.

TC: Ti aspettavi un successo di Djokovic così netto?
GO: Mi aspettavo che vincesse, ma che faticasse un po’ di più. Il problema di Thomas Berdych è la scelta di giocare sempre dritto per dritto. Con quei due fondamentali potrebbe sicuramente muovere di più la palla, cercare gli angoli, e invece preferisce andare di potenza. Ma se giochi così, con questa terra pesante che ti rallenta sempre un pochino i colpi, Djokovic lo inviti a nozze, e infatti il serbo aspettava sempre il ceco nel posto giusto. Siamo 24 vittorie a 2. Se non muovi Djokovic rischiando di aprire un po’ gli angoli, ti voti alla sconfitta.

TC: Eppure c’è nervosismo nel serbo. Quel gesto della racchetta lanciata…GO: Guarda, ho una mia teoria in merito. Ho assistito alla scena, come sai commentavo per Eurosport. Non me lo posso spiegare come un gesto di nervosismo, ma piuttosto come un gesto non voluto, magari in un momento di disappunto per una scelta sbagliata. Non si è trattato di un vero e proprio lancio di racchetta, ma credo più della perdita di controllo dell’attrezzo che è scivolato. Certo, per poco non prendeva un giudice di linea, e a quel punto il regolamento parla chiaro.
berdych hm4
TC: Ma non credo proprio che Djokovic sarebbe stato squalificato, in Francia e quest’anno. Magari in Gran Bretagna sì, ma non in Francia.
GO: Beh in effetti il tuo sospetto non è proprio campato in aria. Però sai, in quel momento è più scusabile: non sta rischiando nulla, è in controllo del match, magari contestualizzando la cosa si sminuisce non poco. Però domani le cose protrebbero non andare così facilmente per lui.

TC: Ti riferisci al match con Thiem ovviamente.
GO: Certo. Resta abbondantemente favorito, però credo che l’austriaco sentirà il peso della pressione, della personalità di Djokovic, dello Chatrier. Fino ad adesso ha giocato quasi sempre contro pronostico, con i fari dei media più puntati altrove. Adesso è alla prova del fuoco, per lui c’è ancora molto tempo comunque. Djokovic oggi ha giocato i punti decisivi con un altro passo: piccola incertezza nel secondo set, però poi sul 5 pari ha fatto il break decisivo. Segno di enorme concentrazione e capacità di pescare le energie nel momento giusto.
Murray rolando 2016
TC: Poi nel finale quella sceneggiata dell’interruzione, mentre sul Lenglen si giocava.
GO: Già, quella situazione non è stata gestita proprio in modo perfetto dall’ITF. Djokovic non doveva uscire, ha fatto di testa sua. Se fosse stato il numero 30\40 del mondo non credo gli sarebbe stato consentito, ma è appunto il numero 1. In ogni caso, anche in quel momento, è rientrato per chiudere e lo ha fatto senza esitazioni.

TC: Domani l’altra semifinale tra Stan Wawrinka e Andy Murray si annuncia scoppiettante.
GO: Tutte e due le semifinali sono davvero interessanti, e ribadisco, alla luce dei ritiri si tratta di due partite davvero degne del Roland Garros: c’è tutto, confronto di stili, generazionale, anche di mentalità e di approccio al tennis. Vado sul sicuro se dico Murray per la vittoria domani. Lo dico perché secondo me lo scozzese proverà a fare match di regolarità, con un ritmo alto, senza rischiare troppo: è in un’ottima condizione e a meno di una giornata storta la vedo durissima per lo svizzero, il quale al contrario, deve essere al massimo per battere il n. 2 del mondo.

TC: Se tu fossi in Wawrinka, come la giocheresti?
GO: Accorciare gli scambi, attaccare. Deve servire bene intanto, non farsi dettare il ritmo da Murray, anzi deve toglierlo, sia rallentando, variando gli angoli, togliendo i punti di riferimento, che prendendo lui l’iniziativa. Se invece accetta di scambiare, alla lunga, tre set su cinque, fa il gioco dello scozzese e perde.

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