Swiatek, Pegula e la battaglia (ancora aperta) per l’uguaglianza nel tennis femminile

Swiatek e Pegula rilanciano il dibattito sull’equità nel tennis femminile al Roland Garros. Turni serali, stress del calendario e la richiesta di maggiore visibilità: le voci delle protagoniste.
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Al Roland Garros 2025 il dibattito sull’equità tra tennis maschile e femminile ha ripreso vigore, alimentato da alcune delle voci più autorevoli del circuito WTA. Iga Swiatek, Jessica Pegula, Ons Jabeur e Madison Keys hanno acceso i riflettori su una questione annosa: la disparità di trattamento nei programmi dei tornei, in particolare per quanto riguarda i match in sessione serale.

Un problema di visibilità e trattamento equo

Il cuore della polemica ruota attorno alla scarsa presenza del tennis femminile nei turni di prima serata, spesso riservati ai big match maschili. Jessica Pegula, dopo una dura battaglia vinta contro Vondrousova, ha espresso con forza il suo punto di vista: “Ogni anno è lo stesso, non c’è mai uguaglianza. Sembra che non importi a nessuno e che nessuno voglia cambiare le cose”. La statunitense ha sottolineato come il tennis femminile continui a essere relegato in secondo piano, nonostante i progressi dichiarati verso una parità di genere nei tornei del Grande Slam.

Dello stesso avviso anche Iga Swiatek. Dopo il successo contro la rumena Cristian, la polacca ha ribadito: “Penso che non sia giusto e dovrebbe essere uguale, perché anche gli incontri femminili possono avere un alto livello di intrattenimento”. Ha poi fatto notare come il suo match abbia coinvolto il pubblico, dimostrando che anche le sfide WTA possono offrire grande spettacolo.

L’estenuante ritmo del circuito

Oltre alla questione dei turni serali, Swiatek ha toccato un altro tema sensibile: il calendario fitto e poco sostenibile. “Penso che se avessimo meno tornei tutto sarebbe più divertente… Il tennis oggi è uno sport estenuante a causa degli orari”, ha dichiarato. La tennista ha sottolineato come, nonostante l’amore per lo sport e il piacere dell’allenamento, le pressioni e le aspettative rendano difficile mantenere la leggerezza e il divertimento, elementi fondamentali per la performance e il benessere mentale degli atleti.

La frustrazione di non essere ascoltate

Le parole di Pegula sono cariche di delusione, ma anche di determinazione. “Abbiamo dimostrato di meritare le stesse opportunità, ma non ci ascoltano. Possiamo continuare a parlarne, ma se non vogliono rispondere, non cambierà nulla”. L’atleta americana, che da anni si impegna per l’equità nel tennis, ha evidenziato come le discussioni si protraggano da troppo tempo senza risultati concreti.

Un sentimento condiviso anche da Ons Jabeur e Madison Keys, le prime a sollevare la polemica durante il torneo. La tunisina e l’americana avevano già denunciato pubblicamente la mancanza di spazi per il tennis femminile negli orari di punta, sostenendo che il pubblico avrebbe accolto con entusiasmo anche partite del circuito WTA.

Oltre il campo: la sfida continua

In campo, Swiatek e Pegula hanno dimostrato la loro forza, superando avversarie ostiche e condizioni ambientali difficili. Ma fuori dal campo si battono per una causa ancora più importante: l’equità e il rispetto per il tennis femminile. Swiatek ha parlato con sincerità della fatica fisica e mentale, mentre Pegula ha ribadito l’importanza di continuare a esporsi, anche quando sembra di parlare al vuoto.

La speranza è che la voce delle atlete più influenti possa finalmente trovare ascolto nei vertici del tennis mondiale. Perché la qualità del gioco, la passione e lo spettacolo non hanno genere.

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