Roland Garros: Nadal è campione per l’undicesima volta

Lo spagnolo ha giocato una partita monumentale ed ha annientato un incolpevole Dominic Thiem. Per Nadal è il diciassettesimo titolo Slam.

PARIGI – I gladiatori fanno il loro ingresso nell’arena del Philippe Chatrier alle ore 15. Sanno che lì dentro, oggi, c’è un pezzo di storia ad attenderli, e solo il più valoroso ne diverrà il protagonista. Una finale che per entrambi vale molto: per uno dei due è la prima di una serie che ancora non sappiamo quanto sarà lunga, per l’altro è l’undicesima. Le dieci precedenti? Vinte. Tutte. Dominic Thiem e Rafael Nadal si affrontatano nell’epilogo più atteso di un Roland Garros splendido e sorprendente; i due tennisti attualmente più forti sulla terra rossa si sfidano per il titolo più prestigioso al mondo sulla terra rossa. E l’Epica, attenta e con la chiave già inserita nella serratura della porta, è pronta a far entrare questo match nella sua ristrettissima cerchia.

PRIMO SET – Cinquasette minuti di tennis, cinquantaquattro dei quali piuttosto equilibrati. Rafa Nadal tenta di mettere le cose in chiaro da subìto, prendendosi il break e facendo capire che sì, era stato bravo Thiem ad arrivare fino alla finale, ma da quel momento in poi sarebbe stato un altro discorso. Due a zero in meno di tre minuti, quindi, con l’austriaco che ci mette un po’ per ambientarsi a quell’atmosfera per lui inedita. Appena dopo aver subìto il break, però, ecco che il numero otto del mondo se lo riprende autorevolmente, facendo intendere che non era lì per caso e che oggi sarebbe stato pronto alla battaglia. Nadal, un rubinetto di sudore a partire da quasi subito, ha altre tre palle-break nel corso del set, tutte annullate dal rivale. Thiem è bravo e capace di giocare alcuni colpi col quel rovescio che Brad Gilbert (ex giocatore e mentore/coach di Andre Agassi) ha giudicato “simile a quello di Wawrinka”, con cui si apre il campo e mettono lo stesso austriaco nelle condizioni di chiudere con un dritto da “buchi per terra”. Da segnalare anche la prima di servizio del nativo di Wiener Neustadt, che supera di frequente i duecentoventi chilometri orari risultando quindi efficacissima. Ecco che però, dopo un parziale giocato appunto quasi alla pari, i tre minuti finali sono decisivi: sul 4-5 Thiem va servire per rimanere nel parziale, in un game rivelatosi per lui sciagurato. Prima una volèe in rete e poi altri tre errori non forzati, culminati con un dritto lungo di un paio di metri, consegnano il set a Nadal.

SECONDO SET – Dominic Thiem ha accusato il colpo. Lo si percepisce da come si muove, dal suo body language, da come dopo quasi ogni punto perso allarga le braccia verso il suo angolo come a dire “Cos’altro posso fare?”. Niente, Dominic. In effetti, niente. Nadal è un rullo compressore: la sua palla gira come quella che usciva dal piede di Roberto Carlos, diventando imprendibile e illeggibile anche per un terraiolo come l’austriaco. Il risultato è scontato: break subìto da Thiem nel secondo game, che per certi versi sembra un primo segnale di bandiera bianca. Non è così, perchè il numero otto del ranking è ancora in partita, e gioco dopo gioco lo dimostra non concedendo niente a Rafa, che però si prende tutto. Lo spagnolo è in grado di fare il punto anche quando il giudice di sedia è già col dito sul tablet pronto a segnarlo a Thiem, dato che riesce a reagire anche se l’avversario gli mette tutte o quasi le palle sulle righe. Basterebbe guardare lo splendido settimo game del parziale per capire la trama della partita: il numero uno del mondo è superiore in tutti i colpi, che comunque l’austriaco esegue rasentando la perfezione sia tecnicamente che tatticamente. Ma questa partita non sembra avere una trama molto contorta, perchè ogni spettatore seduto sui seggiolini del Philippe Chatrier sa che alla fine a vincere sarà il nipote di Toni, accorso per l’occasione e posizionato vicino a Moya. Rafael si tiene quindi strettissimo il vantaggio guadagnato all’inizio del set, passando in vantaggio due frazioni a zero senza mai rischiare nel punteggio.

TERZO SET – Manco a dirlo, Nadal anche nella terza (e ultima) frazione si prende il break nel terzo game, portandosi sul 2-1 e servizio. Già Rafael aveva avuto tre possibilità di break nel primo game del set, in cui comunque Thiem aveva risposto alla grande recuperando con diversi vincenti spettacolari. Nel quarto game, ecco però quello che sarebbe potuto diventare un vero e proprio colpo di scena, o coup de theatre come dicono da queste parti: tra la prima e la seconda di servizio sul 30-0, Nadal si siede sulla propria panchina perchè accusa un crampo alla mano sinistra, a causa del quale non riesce a muoverla come dovrebbe. Entra il fisio ma per un crampo non ci si può fermare, e allora Rafa serve la seconda con la mano praticamente in cancrena: doppio fallo. Nel punto successivo, conscio di non poter sostenere uno scambio da fondo, lo spagnolo viene avanti a prendersi il punto per concluderlo il più in fretta possibile. Sul 40-15 riesce a guadagnarsi anche quello successivo, portando il punteggio su un 3-1 molto significativo. Crampo sparito, Thiem torna a faticare maledettamente per fare il punto e Nadal invece risale in cattedra (se mai fosse sceso) prendendosi anche un secondo break nel parziale, quello che lo porta sul 5-2 e servizio. Il punteggio è a dir la verità anche troppo malevolo nei confronti dell’austriaco, che ha giocato un atteggiamento sempre positivo e mai arrendevole: Nadal al quinto Championship point si prende l’undicesimo titolo del Roland Garros, chiudendo il parziale sei giochi a due. 

Rafael Nadal non è più una parte della storia, ma è la storia del tennis e dello sport in generale.

Roland Garros, finale:

[1] R. Nadal b. [7] D. Thiem 6-4 6-3 6-2

0 comments
    1. Us open anno scorso vinto per la cazzonaggine di federer che per inseguire n.1 ha fatto cemento americano ammazzandosi….però è evidente che da qualche anno dopo il
      Rosso e in calo…non per nulla mai vinto un atp finals qualcosa vorrà dire….

  1. Alla faccia di tutti quelli che lo denigrano a prescindere…..Ora ho appena letto che l’anno scorso ha vinto l’us open perché Federer si è ammazzato x rincorrere il n 1. Sarebbe come dire che Federer ha vinto il suo unico Roland Garros grazie a Soderling che ha battuto Nadal in una giornata storta dello spagnolo …..Vamossss Rafa

  2. Ahahah, mi viene da ridere quando penso ai detrattori che vedendo che non pioveva hanno erroneamente pensato che avrebbe vinto Thiem……. Ahahah ma quanto rido!!!!!! GRANDE RAFA, UNICO

  3. Irrangiugibile Nadal. È il riferimento dei giovani tennisti per i prossimi almeno 30 anni.
    Dovrebbero aumentare il numero dei slam sulla terra.
    Magari Roma .
    Con le racchette moderne molto più potenti il gioco sulla terra è piu’ divertente che prima. Non esistono più i noiosi pallettari .

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