Due italiani tra i grandi del tennis mondiale
Il tennis italiano vive uno dei momenti più luminosi della sua storia recente. Dopo 65 anni dall’impresa firmata da Nicola Pietrangeli e Orlando Sirola, due azzurri tornano in semifinale in uno Slam: Jannik Sinner e Lorenzo Musetti brillano al Roland Garros, e lo fanno da protagonisti, dimostrando solidità tecnica e maturità fuori dal comune.
Sinner ha dominato i quarti di finale contro Alexander Bublik con una prestazione impeccabile, senza mai concedere il servizio e allungando la sua striscia vincente a 19 partite e 26 set consecutivi nei tornei del Grande Slam. Una cavalcata imponente che lo conferma come attuale numero uno al mondo e leader indiscusso del tennis italiano.
“Con Musetti ci completiamo”
Il rapporto tra i due alfieri azzurri si è consolidato nel tempo, e oggi si traduce in rispetto e sincera ammirazione. Sinner non ha nascosto l’apprezzamento per il connazionale: “Vorrei rubargli tanto del suo tennis, ha una mano incredibile, cambia traiettorie e velocità con facilità , è fisicamente fortissimo e ha migliorato tanto il servizio”. Il carrarese ha attraversato momenti complicati, ma ora sembra aver trovato la giusta serenità anche fuori dal campo, e questo si riflette nel suo gioco: “Lo vedo tranquillo, sereno, concentrato”, ha aggiunto Sinner.
Un’eventuale finale tutta italiana è ancora un sogno, ma non impossibile. Entrambi affronteranno sfide durissime: Musetti dovrà vedersela con Carlos Alcaraz, mentre Sinner attende il vincente del match tra Novak Djokovic e Alexander Zverev. “Sarebbe bello, ma abbiamo due partite molto difficili”, ha commentato il numero uno, con la solita lucidità .
Sinner: consapevolezza e libertĂ dopo il caso Clostebol
Il ritorno in campo di Sinner, dopo la sospensione per il caso Clostebol, non è passato inosservato tra i colleghi. “Ci sono ancora tennisti un po’ diversi nei miei confronti, però la loro opinione non è la mia su me stesso. Mi importa quello che penso io e le persone intorno a me”, ha dichiarato con fermezza. Nonostante qualche sguardo di troppo, Jannik si sente più libero e sereno nel circuito, e questo nuovo equilibrio interiore si riflette nel suo tennis: “Mi diverto di più. Sono qua perché mi piace giocare a tennis”.
Una consapevolezza che si è costruita nel tempo, alimentata da risultati di altissimo livello e da un percorso costante. “Ho messo insieme tantissimo lavoro, sono contento. Arriveranno momenti più difficili, ma questo è da apprezzare”, ha sottolineato.
Avversari e analisi: uno sguardo alla semifinale
Sinner è già proiettato alla semifinale. Che si tratti di Djokovic o Zverev, sa che lo aspetta un match durissimo. “Dovrò essere più reattivo e positivo. Rispetto a Roma, faccio le scelte giuste, non butto via nessun punto”. Con Zverev prevede un incontro tattico, mentre contro Djokovic si tratterebbe di una battaglia differente: “Lui ha vinto 24 Slam, gioca molto bene, sarà interessante”.
Intanto, non mancano parole di stima per Bublik, avversario battuto nei quarti. “Ha un talento incredibile, fa delle magie. Mi ha fatto i complimenti, ha detto che è felice che sia tornato, e lo apprezzo molto”, ha raccontato Sinner, rivelando un legame di reciproca considerazione.
Un campione che sa restare umano
Anche fuori dal campo, Sinner mostra tratti di grande umanità . Dalle parole su Lois Boisson, giovane promessa francese con cui ha condiviso momenti di allenamento, al tifo per il Milan nato quasi per caso: “Avevamo una sola TV, e il ragazzo con cui vivevo tifava Milan. Non avevo scelta”, ha raccontato con un sorriso.
Il campione altoatesino continua a sorprendere per maturità e autenticità , caratteristiche che lo rendono uno dei volti più apprezzati del circuito. Ora tutto è pronto per la semifinale: Sinner vuole continuare a scrivere la storia, magari affiancato da un altro italiano. L’Italia intera sogna con loro.