Addio Barty, elogio ad una grande campionessa!

Ashleigh Barty, nella giornata di martedì, ha annunciato alla sua amica (nonché ex compagna di doppio), Casey Dellacqua, il suo ritiro. Una decisione che ha lasciato esterrefatto tutto il mondo del tennis. Ashleigh si ritira a soli 25 anni, da numero 1 del mondo. La tennista australiana ha giustificato questa scelta con il fatto che “fosse ormai tempo di prendere strade diverse”: l’Aussie infatti ha dichiarato di non sentirsela più di viaggiare così frequentemente nel mondo e di preferire passare il tempo con la propria famiglia. Già in passato, Barty aveva sofferto di depressione per mancanza della sua famiglia, dovuta al fatto che fosse fuori dall’Australia 8 mesi su 12. All’età di 18 anni, clamorosamente aveva annunciato il suo ritiro per dedicarsi ad un’altra delle sue passioni, il cricket, salvo poi tornare ancora una volta a giocare lo sport che le riesce meglio.
Nella sua giovane carriera, Barty è stata 120 settimane al vertice della prima posizione mondiale: il tutto è iniziato il 24 giugno 2019, quando l’australiana vinse il suo primo Slam, al Roland Garros, contro Vondrousova, in maniera sicuramente inaspettata, considerando l’attitudine di gioco della Aussie.
Successivamente, dal 9 settembre 2019 fino al prossimo 3 aprile 2022, è stata per 113 settimane consecutive numero 1 Wta. Nel frattempo, è riuscita a conquistare altri 2 Slam: l’anno scorso a Wimbledon contro Pliskova, ma soprattutto quest’anno in Australia, contro Collins, in quello che ha rappresentato l’ultimo match della carriera, nonché la vittoria nello Slam di casa, che mancava ad un’australiana dal 1978, quando ancora si giocava sull’erba (la vincitrice fu Chris O’Neil).
Tra gli altri trofei conquistati, spiccano le Wta Finals di Shenzhen del 2019, nonché 3 titoli Wta: 2 a Miami e uno a Cincinnati.
Il dispiacere nascente dal ritiro della Barty è evidente: tutti la ricordano come una persona corretta e dolce; innumerevoli sono stati i messaggi social: da Sabalenka a Swiatek, fino ad Andy Murray, da sempre paladino della parità dei diritti del tennis femminile. Barty è dotata di un bagaglio tecnico molto variegato, che la rende capace di giocare un tennis molto anni ’80: alterna quasi sempre rovesci in back molto tagliati, è l’unica tennista a possedere un servizio molto solido e preciso e gioca molto spesso a rete. La Barty quindi rappresentava una valida alternativa al tennis moderno, fatto di scambi da fondocampo. Oggi quindi, tutti gli appassionati perdono forse la tennista tecnicamente più bella da vedere.
In molti, hanno criticato la scelta di Barty di abbandonare il tennis in così giovane età; infatti, se la stessa non avesse preso questa decisione, con molta probabilità avrebbe conquistato almeno altri 2-3 Slam. Sicuramente per i tifosi, questa decisione è difficile da digerire, tuttavia emerge la forte umanità di questa giocatrice, che è stata in grado di anteporre gli affetti famigliari alla fama e al denaro. Per questo motivo, dovrebbe essere ancora più apprezzata. Certo, perdiamo una grandissima campionessa, ma dobbiamo solo ringraziarla per quello che ha fatto vedere.
Quindi, grazie di tutto, Ash! A presto!
di Donato Marrese

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