I 5 episodi più controversi del 2018 che hanno coinvolto i giudici di sedia

[tps_title]5º posto[/tps_title]

Roger Federer vs Fergus Murphy

Apriamo questa classifica con Roger Federer che, durante il match valevole per i quarti di finale degli Australian Open, chiede il challenge su una prima di servizio del suo avversario, il ceco Tomas Berdych, giudicata buona. Sfortuna vuole che il dispositivo elettronico non renda disponibile la visione di questa palla e dunque resta la chiamata originale. Tutto ok fin qui se solo non fosse che, pur non avendo usufruito della verifica, al tennista svizzero viene tolta una possibilità di challenge. A questo punto Federer, il quale solitamente non è una persona che si lamenta, ma che quando lo fa, per così dire, lascia il segno, si avvicina verso l’arbitro e gli chiede spiegazioni. Effettivamente anche l’arbitro dà l’impressione di credere che quella palla sia out tanto che il discorso si conclude con Roger che lo ammonisce dicendogli: “È una chiamata che devi fare tu, sei tu l’arbitro” . Nonostante questo spiacevole inconveniente, Federer è poi riuscito a portare a casa il match in tre set e, come tutti sappiamo, poi anche il torneo.

[tps_title]4º posto[/tps_title]

Jared Donaldson vs Arnaud Gabas

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4º posto per un agitato Donaldson, che in quel di Montecarlo se la prende con il giudice di sedia francese, Arnaud Gabas, celebre suo malgrado per la pallata rimediata da Shapovalov in Coppa Davis. Ci troviamo nel secondo set ed una prima palla dell’iberico Ramos viene chiamata out dal giudice di linea ma poi subito corretta da Gabas, che assegna il punto allo spagnolo. Ovviamente Jared non ci sta e vuole vedere il segno, perciò chiama l’arbitro a controllare; qui in poi, quello che succede è “da tenere fuori dalla portata dei bambini”. Gabas non riesce infatti a trovare un segno che soddisfi l’americano, il quale, sempre più spazientito, ad un certo punto alza prepotentemente la voce e quasi minaccia l’arbitro, avvicinandosi davvero molto alla sua faccia. “Show me a mark!!” – “Mostrami un segno” Tutto ciò non ha deposto a favore dell’americano, che ha perso il match in due set, non ha stretto la mano a Gabas a fine partita ed ha anche dovuto pagare una multa salata al termine del torneo. Comunque, come mostra il video, la palla era effettivamente out e dunque le polemiche di Donaldson erano comprensibili, ma ovviamente non giustificabili.

[tps_title]3º posto[/tps_title]

Karolina Pliskova vs Marta Mrozinksa

Ahimè questo è stato uno degli episodi più spiacevoli di questo 2018, che tra l’altro ha avuto luogo proprio a Roma, durante gli Internazionali d’Italia. La protagonista è Karolina Pliskova che, opposta alla greca Sakkari, in un momento del match estremamente delicato scaglia uno smash che tocca la riga, ma ciononostante viene chiamato out. Talmente convinta che fosso buono, come effettivamente era, la ceca non si era neppure accorta della chiamata del giudice di linea perciò, appena scoperto quanto, non è stato facile contenersi, anzi è andata su tutte le furie. Nè l’arbitro, la russa Mrozinska, nè il giudice di linea riuscivano a trovare il segno, mentre la Sakkari si è ben guardata da assegnarle il punto nonostante, obiettivamente, si era resa conto che la palla fosse ampiamente buona. Morale: mancata stretta di mano a fine match, ma soprattutto racchettate a ripetizione sul seggiolone dell’arbitro, a tal punto da spaccarlo, ed uscita sommersa dai fischi del Pietrangeli. Anche per Karolina, inevitabilmente, è arrivata una dura multa.

[tps_title]2º posto[/tps_title]

Nick Kyrgios/Mohammed Layhani vs Pierre-Hughes Herbert

Al secondo posto troviamo uno degli episodi che ha caratterizzato maggiormente la seconda parte di stagione ed ha suscitato un’attenzione, in particolare mediatica, notevole. In questo caso non si tratta di uno scontro giocatore-arbitro, bensì di un fatto inusuale che ha visto protagonisti Kyrgios e Layhani, due…personaggi. Durante un cambio di campo, agli Us Open, l’arbitro svedese scende dalla sedia e si avvicina a Kyrgios per parlargli, cercando di farsi capire nonostante la musica ad alto volume. Ovviamente Layhani non dà consigli all’australiano su come giocare, anzi gli chiede il massimo impegno e cerca di spronarlo a dare di più, sia per lo spettacolo che per evitare di punirlo con un warning, determinato proprio dallo scarso impegno – “best effort” . Malgrado il giudice di sedia non abbia commesso nessuna azione che i suoi poteri non gli conferiscano, con la sola novità che non l’ha fatto dalla sua postazione ma sia sceso, il fatto che da quel momento Kyrgios ha iniziato a giocare meglio e si è aggiudicato l’incontro in rimonta non è andato giù a tutti. Nè Herbert nè i tanti tifosi e scommettitori l’hanno infatti presa bene, tanto che Mohammed Layhani è stato sospeso per due mesi; se si analizza però la questione basandosi solo sul regolamento, l’arbitro di origine marocchine non ha infranto nessuna regola.

[tps_title]1º posto[/tps_title]

Serena Williams vs Carlos Ramos

Per quanto possa essere scontato, banale, noioso o ripetitivo, al primo posto ci sono loro due, Serena Williams e Carlos Ramos, che durante la finale degli Us Open hanno rubato la scena alla vera campionessa, Naomi Osaka, dando vita ad un siparietto che resterà nelle menti degli appassionati di questo sport per molti anni. La questione è ormai ben nota ed è stato praticamente impossibile non scorgere la notizia sui giornali in quel periodo, ma per i più distratti facciamo un riassunto.

Tutto parte da un warning che l’arbitro portoghese dà a Serena all’inizio del secondo set, causa warning. La Williams, già sotto nel punteggio, ovviamente non la prende bene e, quando rimedia un punto di penalità per l’accumularsi delle infrazioni, a causa di una racchetta spaccata pochi giochi dopo, l’atmosfera diventa incandescente. Frustrata dalla situazione e senza volersi rassegnare a perdere, per di più a casa sua, Serena si scaglia contro l’arbitro, inveendogli contro e dicendogliene di tutti i colori, aizzando la folla dell’Artur Ashe e focalizzando l’attenzione su di lei, nonostante l’imminente sconfitta. Dopo un game di penalità e l’intervento del giudice arbitro, la sfida si conclude con la vittoria della Osaka e la sconfitta della Williams, ma anche con il povero Ramos che esce dal campo scortato, senza neppure essere premiato.

Anche in questo caso il giudice di sedia portoghese ha applicato alla lettera il regolamento, senza interpretare a suo modo le regole o sbagliando qualcosa, bensì in maniera ineccepibile. Non a caso tutti i suoi colleghi e non solo si sono schierati dalla sua parte e Serena ha rimediato una multa di 17.000 dollari.

Si colloca dunque in vetta alla classifica questo episodio, ma non è l’ultimo. Non chiudete infatti l’articolo che ci sono ancora un paio di video da vedere ed errori clamorosi da non perdere. Come fare per vederli? Cliccate su Bonus!

[tps_title]Bonus[/tps_title]

Purtroppo no, non sono finiti gli episodi che hanno coinvolto i giudici di sedia ma, se abbiamo appena terminato di descriverne cinque che sono finiti in prima pagina sui giorni, eccone altri che sono passati un po’ in sordina.

Dopo tanti litigi, ecco finalmente sorrisi e spiegazioni che soddisfano entrambi. Ci troviamo a Wimbledon ed è in corso il match tra Nick Kyrgios – ancora lui! – e Robin Haase; sulla sedia James Keothavong.

Kyrgios sbaglia la prima di servizio ma poi fa ace di seconda, vedendosi però togliere il punto a causa di un fallo di piede chiamatogli dal giudice di linea. L’australiano si rivolge allora all’arbitro, che con tutta la nonchalance del mondo gli rivela che il fallo di piede non può essere chiamato prima che il giocatore colpisca la palla, come Nick sosteneva, bensì dopo, scatenando le risa della folla.

Ok, basta risate e divertimento. Non credete che il mestiere dell’arbitro sia tutto rose e fiori; torniamo perciò agli errori gravi. Per farlo dobbiamo indietro di un paio di mesi e cambiare continente. Siamo in Qatar, a Doha, ed è in corso la sfida tra Radwanska, che ha recentemente comunicato l’addio al tennis, e Mona Barthel.

Il video spiega molto bene ciò che è accaduto, vale a dire un grossolano errore dell’esperta Marija Cicak, che sul 15 pari assegna il punto alla giocatrice sbagliata innescando una catena di errori dalla quale si viene a capo solamente a fine game, quando la Radwanska giustamente recrimina. Nonostante una situazione assai complicata, si riprende a giocare con il punteggio giusto e la polacca riuscirà poi a vincere il game ed il match. Da segnalare, però, la disponibilità e la sportività di Mona Barthel, che non ha esitato a servire nuovamente e non ha battuto ciglio nonostante fosse stata oggettivamente disturbata e penalizzata – in quanto costretta a ritornare a servire quando ormai era già seduta – da una serie di errori dell’arbitro.

Giungiamo infine al termine di questa lunga carrellata di episodi stagionali, che concludiamo con due fatti accaduti a livello Challenger, dove non si può fare a meno di notare che il livello degli arbitri sia più basso e, soprattutto sul veloce risulta difficile cavarsela in determinate situazioni.

Nel primo video, per quanto la decisione di assegnare il punto possa essere corretta, a patto che la palla sia effettivamente out, il giudice di sedia fatica a spiegarsi con il giocatore e non riesce ad essere troppo convincente, o meglio non a tal punto da rassicurarlo completamente.

Nel secondo video, invece, l’errore dell’arbitro è talmente madornale che l’unica spiegazione è un clamoroso abbaglio, il quale non si vede spesso sui campi da tennis, ma può capitare anche a livelli più alti.

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