Flavia Pennetta, l’addio e il pianto al Pietrangeli

Si è appena conclusa la cerimonia di addio a Flavia Pennetta. La voce rotta dall'emozione, la dedica speciale di Francesca, quel "ti amo" sussurrato a Flavia e una ferma promessa a tutti gli appassionati sul Pietrangeli: "Mi ritiro, ma non è la fine ragazzi: ci vedremo ancora!". Dal nostro inviato Michele Alinovi

Ormai è sera e le luci sono accese sul Pietrangeli. Tutto è pronto per la cerimonia di addio a Flavia Pennetta. A Roma, dove circa vent’anni fa si allenava, nel Centro federale. A Roma, dove c’è il suo pubblico, e dove avrebbe voluto vincere per dare un’ulteriore gioia ai suoi tifosi.

GLI AMICI – Presentata come “la tennista italiana forse più grande di sempre”, Flavia Pennetta entra in campo visibilmente emozionata, attorniata dai giocatori e amici azzurri: Andreas Seppi, Roberta Vinci, Sara Errani, Paolo Lorenzi che insieme a lei sono ospiti del vicino Hotel River Chateau, in via Flaminia, e che sicuramente stasera usciranno a bere insieme qualcosa e ridere, come sempre. Oltre a loro, alcune giocatrici Wta (mancano però le big), come Svetlana Kuznetsova e Bethanie Mattek-Sands. E ovviamente ci sono loro: Francesca Schiavone, l’amica di sempre, e Fabio Fognini, il futuro sposo e l’amore della sua vita.

“NON GIOCHERÒ PIÙ” – Un addio triste, certo, ma che sa di favola andata a buon fine. “Devo ringraziare tutti voi, il mio team, i miei coach, i miei colleghi, senza i quali non sarei mai riuscita a fare quello che ho fatto. Sono felice di iniziare questa mia nuova vita, ma ci tengo a dire che non è un addio: non so quando ma ci rivedremo ancora”, dice rivolta al pubblico del Pietrangeli, che risponde con un grande applauso. “Grazie Francesca, Fabio ti amo”. Qualcuno dagli spalti grida: “Andrai alle Olimpiadi?”. E lei risponde con una risata: “Ma che, scherziamo? No, no…”.

“SEI DIVENTATA UNA DONNA” – Prima dell’addio parte sullo schermo il video con i saluti di colleghi e personalità illustri del tennis, come Sara Errani, Billie Jean King, Gisela Dulko e naturalmente Fabio Fognini, che l’ha omaggiata con poche ma grandi parole: “Sei una bravissima ragazza, ora hai finito una parte importante della tua vita… Ma da adesso sarò io ad occuparmi di te”. Le parole più belle sono però dell’amica Francesca Schiavone: “Flavia, da ragazza ti ho conosciuta che eri ancora una bambina: ricordo che ti dovevo forzare ad uscire e andare a ballare. Poi però sei diventata una grande donna”, ha detto Francesca. “Poco tempo prima degli Us Open 2015 tu mi hai detto: “Sai che c’è France’? Questo sarà il mio ultimo Slam”. E vedendoti pronunciare quelle parole ho capito che eri diventata donna. Poi è successo quello che è successo, hai vinto a New York, ed è stato fantastico”.

UNA FINE, UN NUOVO INIZIO – Flavia, la voce rotta dall’emozione, sotto il cielo scuro della notte intervallato da poche rade nubi che avvolgono l’Urbe eterna come in una malinconica carezza, alza la mano in segno di saluto davanti al folto pubblico romano. Si chiude un’epoca, l’epoca di Flavia Pennetta, la prima tennista italiana della storia a entrare in top-ten e a vincere gli Us Open. Ma nonostante ogni ritiro (e ogni fine di qualcosa, in generale), sia sempre un momento triste, possiamo salutare la nostra campionessa con il sorriso. Perché parliamo di una tennista che ha avuto tutto quello che poteva e ha scelto di dire basta al momento giusto. La carriera finisce, la vita continua. Grazie di tutto, Flavia.

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