Quello del 2015 è un inizio stagione in salita per Flavia Pennetta. L’attuale n. 12 del mondo, prima tennista azzurra, è chiamata a difendere gli ottimi risultati di un 2014 partito col botto, sulla scia della prima semifinale Slam raggiunta nel 2013 agli Us Open, dopo tre quarti di finale.
Flavia, pochi mesi dopo linfortunio al polso che aveva rischiato di segnare la fine della sua carriera, lo scorso gennaio era partita alla grande nel suo primo torneo dellanno, gli Australian Open, dove non si era mai spinta oltre al quarto turno: battendo in serie Monica Puig, Mona Barthel e Angelique Kerber, vendicandosi dalla bruciante sconfitta ai quarti di New York nel 2011, era stata sconfitta solo da una straordinaria Na Li, futura vincitrice del titolo australiano.
Il vero capolavoro, però, Flavia lavrebbe fatto circa due mesi più tardi, nella verdeggiante cittadina di Indian Wells, California. Flavia, a 32 anni e numero 20 della classifica mondiale, dà lennesima prova che i numeri sono solo numeri; grazie a magiche prestazioni batte Samantha Stosur, Camila Giorgi, Sloane Stephens, si vendica su Na Li e in finale supera facilmente una Agnieszka Radwanska visibilmente acciaccata. Il 16 marzo vince il suo primo Premier Mandatory, alzando il trofeo più importante della sua carriera e volando alla 12esima posizione. Nel resto dellanno Flavia ha alternato buoni tornei a amare delusioni, non riuscendo mai a toccare i livelli raggiunti in precedenza, se si esclude la finale del Masterino’ di Sofia, dovè stata sconfitta in rimonta di un set da unaltra sfortunata rediviva, la tedesca Andrea Petkovic.
Flavia dovrà iniziare il 2015 al massimo della forma, pena una brusca discesa nel ranking. Difficile che la brindisina riesca ad eguagliare il totale punti conquistati nei primi tre mesi dellanno, anche se dispone delle armi per giocarsela con tutte nel circuito. Con buone motivazioni e un po di fortuna nei tabelloni, ha la possibilità di arginare una pericolosa discesa, per poi cercare di migliorare nel resto della stagione, dove non ha molti punti da difendere.
La prima top ten italiana ora si sta godendo le meritate feste, tra allenamenti e relax in compagnia del fidanzato, Fabio Fognini, con cui abita nel suo appartamento di Barcellona. Proprio in coppia con il tennista ligure, Flavia esordirà i primi di gennaio in Australia, a Perth, per prendere parte allormai consueto appuntamento della Hopman Cup, torneo-esibizione a squadre divise per nazioni.
La settimana successiva, Flavia dovrebbe partecipare nel torneo Wta Premier di Sydney, dove al momento è iscritta come testa di serie n. 8. Una buona chance per raggranellare punti preziosi, poiché non ha nulla da difendere (lanno scorso si era ritirata poco prima del turno desordio nel torneo parallelo di Hobart per il dolore al polso).
La settimana successiva appuntamento a Melbourne, dove Pennetta, inserita tra le prime 16 teste di serie, dovrebbe avere un percorso più agevole, anche se la storia recente ci ha insegnato che i colpi di scena sono allordine del giorno nel tennis femminile.
A inizio febbraio sarà la volta del torneo Premier di Doha, dove questanno è uscita al primo turno per mano di Su-Wei Hsieh: altra importante occasione da non lasciarsi scappare.
Pochi giorni dopo la nostra sarà chiamata a difendere i quarti conquistati nel Premier di Dubai, dove era stata sconfitta da Venus Williams dopo i successi su Kanepi e Radwanska, e infine la già citata vittoria in terra statunitense. In tutto, tra gennaio e marzo, si parla di un totale di 1.556 punti: un enorme bottino, non facile da mantenere.
Flavia Pennetta, 33 anni il prossimo 25 febbraio, ha dimostrato spesso di saper stupire e raggiungere risultati altissimi e inattesi, sempre che il corpo continui ad assisterla. Di certo le motivazioni non le mancheranno: così come il sogno di ritornare in top-ten, raggiunta nel 2009 e a lungo sfiorata questanno, e il desiderio di aggiungere qualche altro titolo alla sua già ricca bacheca, che con meno infortuni sarebbe stata probabilmente più prestigiosa.
E lecito pensare che lassoluta priorità di Flavia sia come non mai il singolare, dove si presume che possa rimanere competitiva ad alti livelli solo per un altro anno, o al massimo due. Certo è che, con una compagna come Martina Hingis, è impossibile non tenere a cuore anche il doppio – da tanti anni elemento fondamentale per la carriera della nostra, con il quale ha raggiunto tante belle soddisfazioni. La prima posizione mondiale e un Australian Open vinto nel 2011 in coppia con lamica Gisela Dulko sono ricordi forse insuperabili, ma questa nuova avventura con una delle più grandi tenniste della storia ha probabilmente dato nuova linfa ed energia a Flavia, neppure minimamente scalfita dalla bruciante delusione per lultima finale persa a Flushing Meadows contro la coppia russa Makarova/Vesnina.
Non ci resta che augurare allazzurra un 2015 ricco di ottimi risultati. Secondo chi scrive, la giovinezza ritrovata di Flavia non è destinata ad appassire tanto presto. Altre giornate magiche come quelle che ha vissuto, e che ci ha fatto vivere, possono ripetersi ancora.