Cinque considerazioni dopo il French Open

[tps_title]1. Rafael Nadal e la decima[/tps_title]

Questa edizione del RG rimarrà negli annali per la vittoria numero dieci di Rafa, il quale frantuma ogni record: nessuno infatti ha vinto lo stesso torneo più volte di lui nell’era Open.

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[tps_title]2. La crisi di Djokovic[/tps_title]

Il campione serbo sembra aver deciso di prendersi un periodo di pausa dopo la sconfitta ai quarti di finale ad opera di Thiem, il cambio di coach non ha giovato a Nole, il quale sa di essere il problema, se non ritroverà la mentalità vincente e la voglia di migliorarsi, non è da escludere un ritiro precoce.

3. Il torneo perfetto di Jelena Ostapenko

:a ventenne lituana ha trionfato contro ogni pronostico, dimostrando potenzialità enormi in una superficie tra l’altro non propriamente congeniale al suo stile di gioco estremamente aggressivo. La Ostapenko ha trionfato solamente due giorni dopo aver spento le sue 20 candeline, è infatti la vincitrice del torneo dal 1997, quando Iva Majoli vinse proprio il French Open.

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4.La crisi dei numeri 1

Da una parte Andy Murray il quale si dice soddisfatto di aver raggiunto la semifinale a Parigi, dopo che, parole sue, non aveva alcuna certezza di disputare un buon torneo, è vero ha trovato un Wawrinka inarrestabile di fronte a se, ma quest’anno Andy ad ogni torneo nel quale ha più di qualche punto da confermare puntualmente ne perde a più non posso, a conferma che arrivare al top è più facile che restarci, il suo breve regno, si esaurirà a breve. La stessa sorte spetterà presto alla Kerber la quale sta giovando l’alternanza di vincitrici in questo inizio di 2017, Angelique sta patendo non poco la pressione del primo posto in classifica mondiale, il Roland Garros non era di certo il suo toreo preferito, ma comunque non può giustificare l’uscita al al primo turno ( non era mai accaduto nell’era Open, che la numero uno del mondo uscisse al primo turno).

5.Ancora niente Next Gen

I “ragazzini” non riescono ancora ad impensierire i veterani quando si tratta di grande Slam (in realtà, in ogni torneo importante, fatta eccezione per Roma con il trionfo di Zverev). Da Sasha era lecito aspettarsi di più, questo Roland Garros poteva essere il suo definitivo trampolino di lancio, ma la vittoria di Roma e Verdasco al primo turno in un match 3 su 5 ha influito sulla sconfitta del ventenne tedesco, che però dovrà necessariamente cercare di riscattarsi a Wimbledon. Da Kyrgios non ci si aspettava di più, la terra non è il suo mondo e diciamocelo, lo aspettiamo da un bel po’, quando arriverà (se arriverà) il suo definitivo exploit torneremo a considerarlo un papabile vincitore di un 1000 o di uno Slam. Abbiamo invece piacevolmente conosciuto meglio il talento di Karen Khachanov, il ragazzo russo ha giocato un ottimo torneo, dimostrando di avere un gioco solido, non sarà un campione ma soprattutto sull’erba potrà dire la sua negli anni, da tenere d’occhio a Wimbledon.

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