Diario di Wimbledon: giorno 2

Nadal e la volee che fa sognare gli appassionati, Berrettini supera la ridicola sceneggiata di Sock. Fognini e Bolelli prenotano il derby italico. Tutto il meglio, ed il peggio, della seconda giornata ai Championship.

-Rafa Nadal, nel primo game del terzo set, subisce il break. Questo è l’unico istante durante il quale, la partita giocata dallo spagnolo, produce nel pubblico un minimo di enfasi, altrimenti assopito di fronte allo spettacolo offerto che è replica perfetta di quello avuto ieri nel match di Federer. Tra lo spagnolo e Sela è semplicemente troppa la disparità di tennis ed è bravo Rafa a sfruttare l’incontro come intenso allenamento, essendo stata questa, per lui, la prima partita ufficiale sul verde dalla sconfitta con Muller maturata lo scorso anno. Buona profondità, soprattutto dal lato del rovescio, con il quale, conscio del rimbalzo dato dall’erba, rischia più volte il lungolinea. Condisce il tutto con tocchi che fanno ricredere lo squadrone di scellerati che ancora si ostina a vedere lo spagnolo come macchina brutale capace soltanto di correre e arrotare. La volee appena sfiorata con la quale apre il secondo game del terzo parziale, giocata da sotto la rete con taglio ad uscire, è espressione purissima di talento sopraffino. Il passante di Sela, preferito al pallonetto scelto poco prima sul quale il maiorchino si era avventato con uno smash spalle alle rete da manuale, cade basso sui piedi di Nadal, che con mano aggraziata risolve il problema grazie ad un colpo da cineteca. Il ritmo pare buono, ma è opportuno attendere test più significativi. 

-Avremo un derby italico al secondo turno, tra Fognini e Bolelli. Il ligure, dopo aver scherzato per un set, gestisce a suo piacimento le velleitarie resistenze del giapponese Taro Daniel, sconfitto nei successivi tre parziali. Meno scontata la vittoria di Simone, che su erba gioca particolarmente bene facendo scorrere la palla con la combinazione servizio-dritto a lui così naturale. I due, grandissimi amici e compagni di doppio, si conoscono alla perfezione. Nonostante Fabio sia il logico favorito per la vittoria finale, la mia convinzione crede che la sfida, apparentemente a senso unico, possa celare in realtà risvolti interessanti. 3-1 gli scontri diretti tra i due, a favore di Fognini. Mai, però, i due si sono affrontati sull’erba. La sfida tricolore finirà per essere una delle più avvincenti tra la selva dei secondi turni. 

-Novak Djokovic è protagonista di uno dei primi turni che vede scendere in campo i grandi del tennis mondiale. Nulla scompone il serbo, vincitore in tre parziali senza storia su Sandgren, l’americano di nome Tennys salito alla ribalta per aver compiuto, da sconosciuto, una cavalcata trionfale all’Open d’Australia. Nessuna informazione utile, un buon Nole che attende Edmund al terzo turno. 

-Berrettini, dopo essere stato sotto di due set contro Jack Sock, rimonta e vince, conquistando un secondo turno ottimo e meritato. L’incontro, potenzialmente piacevole per via di due interpreti dal tennis speculare adatto ai prati, viene ingiustamente sepolto dalla sceneggiata imbastita da un Sock divenuto, ad un certo punto del parziale decisivo, ridicolo e grottesco. L’americano, arrogante senza motivo, si assurge a protagonista di un teatrino deplorevole, cercando con rara antisportività di distrarre un Berrettini caratterialmente impeccabile. Liti con l’angolo italiano, proteste continue, camminate svogliate “alla Tomic” che disonorano il professionismo e mettono in secondo piano l’ottima partita giocata da Matteo, cui l’iniziale svantaggio stava stretto. Superata la buffonata di Sock, ora il romano se la vedrà con Simon, regolarista che proverà ad insidiarsi tra i potenti fondamentali di Matteo. 

-Aga Radwanska, nella giornata di ieri, ha fatto sua una partita persa più e più volte. L’avversaria dell’angelica polacca era la giovane Ruse, attraente ragazza abbigliata con uno stile anni ‘80 che la rendeva particolarmente simile a Monica Seles. Aga è sottomessa dalla spinta della rumena, che conquista sei match point sprecati con giocate folli. Nonostante la Maga non abbia più il tennis per essere competitiva ad alti livelli, riesce, nel corso di apollinei istanti, a plasmare dal nulla le migliori giocate del panorama WTA. Una smorzata della Radwanska vale più dell’intera carriera di molte colleghe che la precedono in classifica. 

Dal vostro cronista è tutto, a domani.

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