Dr. Jekyll & Mr. Hyde: Nick Kyrgios e le sue pazzie

Dr. Jekyll & Mr. Hyde. Genio e sregolatezza. Semplicemente Nick Kyrgios. Le tante follie del tennista australiano di origini greche ha raggiunto il culmine ieri con la sfuriata sul Centrale in quel di Roma. Momenti di rabbia e delirio a cui non è nuovo il nativo di Brisbane, che nel corso della sua giovane carriera è ricordato più per le sue pazzie piuttosto per le sue qualità tecniche. Attualmente #36 al mondo, il tempo scorre, e per l’aussie non è più il tempo di fare pazzie. In attesa di capire quando migliorerà, ecco le sue pazzie della sua istrionica carriera. 

[tps_title]WIMBLEDON 2015[/tps_title]

KyrgiosArmsSpreadWimbledon

Raggiunti gli ottavi di finale degli ottavi di finale ai Championships 2015, al primo turno contro Diego Schwartzman discute più volte con l’arbitro, fino a dirgli: «Si sta bene su quella sedia lassù eh? Ci si sente più potenti vero?». Quindi, nel secondo match impreca contro il caldo. Nel terzo turno contro Milos Raonic si presenta in campo con la bandana verde e viola di Wimbledon, ma il regolamento, si sa, impone il bianco. L’epilogo del suo torneo e l’apice del su comportamento oltre le righe arriva agli ottavi contro Gasquet. L’ammonizione per oscenità ricevuta nel primo set rende Kyrgios svogliato. L’australiano serve malissimo e risponde a casaccio. Il pubblico comincia a fischiarlo e lui dà la colpa all’arbitro. Lo show continua con un lancio della racchetta tra la folla e un abbraccio al raccattapalle. Dopo l’incontro, a chi lo accusa di non essersi impegnato, Nick dirà: «Ero solo frustrato, è dura là fuori. Non so che altro aggiungere. Se decidono di multarmi, facciano pure».

[tps_title]MONTREAL 2015[/tps_title]

Dopo qualche settimana, l’australiano dà ancora spettacolo in Canada. Vittima? Stan Wawrinka. Al secondo turno della Rogers Cup, dopo il primo set in favore dello svizzero, Nick si prende la “solita” ammonizione per eccessi verbali, ma poi esagera. In un suo turno di battuta, l’australiano rivolge questa frase all’avversario: «Kokkinakis è andato a letto con la tua ragazza, mi dispiace dirtelo». La ragazza in questione è Donna Vekic, compagna di Wawrinka ed ex di Kokkinakis, compagno di doppio di Kyrgios con la Nazionale australiana. I microfoni di bordocampo registrarono tutto. Lo svizzero si ritirò nel corso del terzo set per un problema alla schiena per poi rispondere su Twitter al comportamento del 22enne australiano con un commento molto duro. L’ATP multa Nick di 25.000 dollari e lo squalifica per 28 giorni con la condizionale.

[tps_title]MIAMI 2016[/tps_title]

Nick il permaloso. Nel match contro il russo Kuznetsov, sotto nel punteggio 3-0, l’australiano scaglia una pallina fuori dallo stadio. Il motivo? Una palla lanciata in malo modo da parte di un raccattapalle. Sanzione scontata da parte dell’arbitro Cedric Mourier, alla quale Kyrgios risponde a tono: «Se qualcun’altro come Rafa (Nadal, ndr) avesse fatto lo stesso, non avresti detto niente. Questa è la conferma che questo sport è fazioso e sta andando in rovina». Nonostante ciò l’australiano vincerà quel match in rimonta per 7-6 6-3.

[tps_title]ROLAND GARROS 2016[/tps_title]

Il senso di ingiustizia provato da Kyrgios per la presunta diversità di trattamento verso i migliori del circuito ritorna anche a Parigi. Nel match contro Marco Cecchinato, il giovane australiano chiede un asciugamano ad un raccattapalle, alzando la voce in malo modo. Il giudice di sedia gli dà il warning e lui sbotta: «Quando Djokovic spinge un giudice di sedia non succede nulla vero?». Nel gennaio di quest’anno, dopo la decisione di non multare il serbo per una pallata involontaria a uno spettatore a Doha, Kyrgios twitta: «Se l’avessi fatto io sarei stato squalificato fino al 2025».
Sempre in quel di Parigi, al terzo turno contro  Richard Gasquet, l’australiano si prende una multa di 6200 dollari per oscenità, la sanzione più alta dell’intero torneo.

[tps_title]SHANGHAI 2016[/tps_title]

Verso la fine del 2016, l’australiano si presenta al penultimo Masters 1000 dell’anno dopo aver vinto Tokyo e e al secondo turno sfida Mischa Zverev. Kyrgios sin da subito fa comprendere come non abbia per nulla voglia di giocare quella partita. Servizi  e punti giocati di potenza senza badare minimamente alla precisione, come se volesse terminare l’incontro il prima possibile, come peraltro succede spesso nei suoi allenamenti. Il pubblico lo fischia, lui si innervosisce e si prende il warning. All’ultimo cambio campo va dall’arbitro e gli dice: «Puoi chiamare il Time così finisco questa partita e me ne vado a casa?». Kyrgios gioca l’ultimo servizio dall’alto e lascia il campo sconfitto dopo 49 minuti di farsa. Si scuserà su Twitter poche ore dopo ma l’ATP non fa sconti: 8 settimane di squalifica per comportamento antisportivo e 25.000 dollari di multa, ed Atp Finals per le quali era ancora in corsa mandate all’aria.

[tps_title]SHANGHAI 2017[/tps_title]

Teatro dell’ultima follia? Ancora il torneo asiatico. Dopo un buon torneo a Pechino, dove viene sconfitto solo in finale dal numero 1 Nadal, Kyrgios si ripresenta a Shanghai dove sfida Steve Johnson al primo turno. Dopo una palla chiamata fuori dal giudice di linea, l’australiano si prende il warning per aver lanciato via una pallina e le continue lamentele e gli eccessi verbali portano anche al penalty point. Ma è quel che accade dopo che ha dell’incredibile: Johnson vince il tiebreak del primo set e Kyrgios dice basta, va a rete, stringe la mano all’avversario e lascia il campo tra i fischi di un pubblico tradito e sentitosi derubato da un match viziato dal pessimo comportamento dell’australiano.

[tps_title]ROMA 2019[/tps_title]

Dopo un 2018 vissuto più in infermeria che sui campi, il ritorno in forma coincide anche con momenti di follia assurdi. In questo inizio 2019, dopo aver dichiarato più volte di odiare questo sport, è arrivato comunque un titolo conquistato in quel di Acapulco. Ma dopo la sfuriata nella Città Eterna, con le solite scuse ma mettendo in dubbio un ritorno a Roma, probabilmente ha raggiunto il culmine. Dopo aver già deriso Daniil Medvedev con un comportamento indisponente, alternato con giocate di alta scuola, ieri si è superato. Contro Casper Ruud, sul risultato di 6-3 (5)6-7 2-1 per il norvegese, Nick, forse per una chiamata errata o insulti da pubblico, va in escandescenza e lancia racchetta, bottigline e una sedia. Dunque, raccatta le sue cose, saluta l’arbitro e va via, accompagnato dai fischi dello stadio. Conseguenze? Una multa di 50000 dollari dall’Atp: l’unico provvedimento possibile, come spiegato anche da Re Roger, che l’anno scorso nel match che lo vide vincere contro l’australiano, fu vittima della sfuriata finale di Kyrgios che non voleva perdere, come mostrato già con il pianto in Laver Cup. Ammesso che torni a disputare un match, a quando la prossima pazzia?

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