US Open, semifinale: Anderson è il primo finalista

Kevin Anderson è la vera rivelazione di questa edizione degli US Open. Il 31enne sudafricano ha conquistato la finale di uno Slam per la prima volta in carriera. Contro Carreno-Busta è stato autore di una prestazione eccezionale, prevalendo con il punteggio di 4-6 7-5 6-3 6-4.

Head to head – I due tennisti si sono confrontati a Montreal nel 2017 ed in Marocco (Casablanca) nel 2013. In entrambe le circostanze si è imposto il sudafricano.

Il primo set – La partita si è svolta in modo estremamente equilibrato fino a metà parziale. Entrambi i contendenti hanno difeso i propri turni di battuta rapidamente e con molta sicurezza. Poi, al settimo game, sul 3-3, Anderson ha iniziato a commettere diversi errori, che l’hanno costretto a concedere due palle break. A quel punto, lo spagnolo non si è lasciato scappare l’occasione, riuscendo a concretizzare la seconda opportunità di break: un colpo molto angolato ha indotto Anderson a compiere un errore di misura con la risposta di diritto. Sul 5-4, infine, il sudafricano ha tentato di recuperare il break di svantaggio, ma Carreno-Busta è riuscito a chiudere il parziale ai vantaggi.

Il secondo set –  Anderson si è rivelato molto aggressivo sin dai primi scambi. Al quarto gioco, dopo una serie di mirabili risposte al servizio dello spagnolo, il sudafricano ha costretto il suo avversario a cedere la battuta. Lo spagnolo, tuttavia, non si è fatto intimidire ed ha saputo reagire immediatamente, strappando un contro break nel game seguente. Successivamente, all’ottavo game, lo spagnolo ha annullato due palle break, che avrebbero consentito ad Anderson di andare a servire per il set sul 5-3, portandosi, invece, sul 4-4. Ma in conclusione, sul 6-5 in favore del sudafricano, Carreno-Busta, messo sotto pressione da una serie di colpi potenti e ben indirizzati da parte di Anderson, ha ceduto un break fondamentale, concedendo il parziale per 7-5.

Il terzo set – Il tennista sudafricano ha dato continuità a quanto di buono mostrato nel parziale precedente, lasciando poche opportunità di reazione al suo avversario. In particolare, oltre a rivelarsi molto solido all’interno dei propri turni di battuta, si è ben espresso durante gli scambi, forzando appena ne ha avuto la possibilità e realizzando numerosi vincenti, soprattutto con il diritto. Relativamente al punteggio, Anderson si è avvantaggiato nei primi game, in virtù di un break raggiunto al terzo gioco. Alla fine, ha custodito questo vantaggio fino al termine, aggiudicandosi il parziale per 6-4.

Il quarto set – Anderson ha proseguito, senza momenti di flessione, nel suo forcing ossessivo, fatto di accelerazioni improvvise, colpi angolati e profondi (soprattutto di diritto). Va detto, inoltre, che ha potuto contare su un’ottima prima di servizio, che gli ha permesso di realizzare numerosi ace e di proteggere in modo pressoché totale i propri turni di battuta. Carreno-Busta, invece, pur esprimendosi egregiamente, non è quasi mai stato in grado di prendere l’iniziativa. Quindi, si è dovuto arrangiare, cercando soluzioni difficili, in una condizione di gioco difensiva. In merito al punteggio, Anderson si è guadagnato un break al quinto gioco, che ha saputo capitalizzare al meglio, con la vittoria del parziale e della partita.

K. Anderson b. P. Carreno Busta – 4-6 7-5 6-3 6-4

0 comments
    1. io prenderei il lato positivo: quando capita che uno o più dei Fab Four non partecipa ad uno Slam (in questo caso Djokovic e Murray) hai la speranza che il vincitore finale non sia uno di questi quattro. Probabilmente se avessero partecipato nè Anderson ne Busta sarebbero arrivati in semifinale? Possibile, ma questa cosa fa bene al tennis, oggettivamente vedere in finale sempre gli stessi volti (ormai nessuno di loro è più giovanissimo, del resto, quindi nei prossimi anni è probabile che centellineranno le energie) finisce per far perdere interesse al movimento. Guarda il tennis femminile: Serena Williams a parte, non si sono “monopoliste” dai tempi di Everts, Navratilova e Graf. E questa cosa ha fatto crescere tanto il movimento.

    2. Vista cosi hai ragione, ma é pur sempre un tabellone squilibrato, dove un Thiem, se fosse stato in zona bassa, sarebbe potuto arrivare in finale…io vorrei che in fondo arrivassero quelli bravi e non i capitati per caso. Nel femminile é diverso….tutte le semifinaliste erano forti. Sicuramente Serena era l’unica vera dominatrice.

  1. Grande Kevin. Almeno se dovesse vincere nadal, vedremo comunque una finale equilibrata perché con la potenza potrebbe tenere un po fermo rafa. Una finale nadal carreno, sarebbe stata orribile, oltre che a senso unico.

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