Il torneo di Wimbledon, considerato il più prestigioso degli Slam, è alle porte e si parla della sue caratteristica legata al colore bianco, dei primati relativi alle vittorie e delle prestazioni, in particolare dei tennisti italiani.
La caratteristica del vestirsi di colore bianco
Uno dei motivi per il quali il torneo di Wimbledon insiste sul colore bianco è dettato dalla tradizione.
Sin dalle sue origini, alla fine dell’ottocento, gli uomini indossavano dei pantaloni di flanella e le donne delle calze lunghe sotto le gonne, entrambi di colore bianco, o quasi, perché, a volte, la flanella era color crema e alcuni tennisti indossavano delle maglie a righe in stile rugby.
Con poche eccezioni sino al 1962, il bianco diventò la norma per entrambi i sessi.
Nell’anno sopra menzionato, Maria Bueno, elegante campionessa brasiliana, indossò dei pantaloni con evidenti tocchi di colore e l’anno successivo, gli organizzatori del torneo, si videro costretti ad emanare una regola formale, che impose ai giocatori di vestirsi “prevalentemente di bianco”.
I cambiamenti sociali degli anni ‘60 consentirono ai colori del tennis di diventare sempre più comuni, anche se Wimbledon resistette alla regola “prevalentemente bianco”, lasciando un po’ di margine, e le donne ne approfittarono.
Le Campionesse Martina Navratilova e Chris Evert vestivano abiti con tocchi di colore.
Con il trascorrere del tempo è stato apportato un inasprimento del regolamento, e adesso, sia l’abbigliamento sia le scarpe devono essere bianchi quasi per intero, essendo state bandite anche le varianti panna e avorio.
In passato i dirigenti dell’All England Lawn Tennis Club, che organizza il torneo, hanno dichiarato:
“Per noi la regola del tutto bianco non è una questione di moda, ma di far risaltare i giocatori e il tennis. Chiunque entri in un campo di Wimbledon, dal campione in carica alle qualificazioni, lo fa indossando il bianco. Questo è un grande livellamento. Se un giocatore vuole farsi notare, deve farlo attraverso il suo gioco. È una tradizione della quale siamo orgogliosi”.
Il record di vittorie a Wimbledon
Il tennista che ha vinto di più nel singolare maschile è lo svizzero Roger Federer, che ha sollevato la Coppa del Major 8 volte, tra il 2003 e il 2017.
Alle sue spalle, con 7 vittorie, si piazzano tre tennisti: l’inglese William Renshaw tra il 1881 e il 1888, l’americano Pete Sampras tra il 1993 e il 2000 e il serbo Novak Djokovic tra il 2011 e il 2022.
In ambito femminile, la tennista che ha vinto di più è la cecoslovacca naturalizzata statunitense Martina Navratilova, 9 volte, tra il 1978 e il 1990, seguita dall’americana Helen Wills Moody, con 8 vittorie tra il 1927 e il 1938.
Le prestazioni degli italiani
I tennisti italiani al torneo di Wimbledon non hanno ottenuti risultati eclatanti.
A differenza del Roland Garros, che è stato vinto da Adriano Panatta nel 1976, nessuno si è aggiudicato il prestigioso torneo inglese sull’erba.
In ambito maschile, un unico italiano è riuscito ad arrivare in finale: Matteo Berrettini nel 2021, sconfitto dal serbo Novak Djokovic.
Lo scorso anno Jannik Sinner è arrivato ai quarti di finale, dove, dopo un match molto sofferto, è stato sconfitto dal russo Daniil Medvedev, con il punteggio di 3-2 (parziali 7-6, 4-6, 6-7, 6-2, 3-6).
Prima di loro, i migliori risultati sono stati le semifinali raggiunte da Umberto Morpurgo nel 1928 e da Nicola Pietrangeli nel 1960.
In ambito femminile, cinque tenniste italiane sono arrivate ai quarti di finale.
L’unico successo azzurro è quello conquistato nel 2014 nel torneo di doppio dalla coppia Sara Errani e Roberta Vinci, sconfiggendo la coppia formata dall’ungherese Timea Babos e la francese Kristina Mladenovic, con il punteggio di 2-0 (parziali 6-1, 6-3).