Hewitt fa 30, Cuevas rinasce e Bautista-Agut in Top 20

Le finali dei tornei disputati questa settimana, su terra battuta (Bastad e Stoccarda) e erba (Newport), hanno visto trionfare Roberto Bautista-Agut, Pablo Cuevas e Lleyton Hewitt.

La prima finale, svoltasi a Stoccarda, è stata disputata da Bautista-Agut, che ha eliminato Fognini in semifinale, e Lukas Rosol. Per entrambi i giocatori era la terza volta che arrivavano in una finale ATP. Il vincitore Bautista-Agut ha privilegiato una tattica attendista, usando atleticità e pazienza allo stesso tempo. Il tutto è stato propiziato, senza dubbio, da un’eccessiva fallosità del ceco sia al servizio che in risposta. Un dato impressionante è la percentuale di prime in campo di Rosol nel primo set: appena il 32%!! In poco più di mezz’ora lo spagnolo intasca il primo set con il punteggio di sei giochi a tre.

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Il secondo set non è molto differente dal primo, se non per il fatto che Rosol ritrova confidenza con il servizio e a sorpresa riesce a ottenere il break decisivo sul 5/4. Fino ad allora Rosol aveva ottenuto solo 3 punti sul servizio dell’iberico.

Nel set conclusivo Bautista-Agut parte bene brekkando in apertura il suo avversario. Il break si rivelerà decisivo per le sorti dell’incontro, ben controllato dallo spagnolo, che vince il suo secondo titolo in carriera con il punteggio di 6/3 4/6 6/4 in quasi due ore di gioco. È giusto ricordare però l’ottimo torneo disputato da Rosol, arrivato in finale battendo tre teste di serie, nell’ordine: Kohlschreiber, Lopez e Youzhny. Lo spagnolo con la vittoria di oggi raggiunge il suo best ranking entrando così nei Top 20 (18° posizione).

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La finale di Bastad premia l’uruguaiano Pablo Cuevas, che ha la meglio in due facili set sul suo avversario, il portoghese Joao Sousa. Il risultato finale parla da sé: 6/2 6/1 in un’ora esatta di gioco. Probabilmente il pubblico svedese avrebbe maggiormente gradito un epilogo più combattuto per la finalissima del torneo. È il giusto premio per Cuevas, il miglior giocatore del torneo, che vince il suo primo titolo ATP, dopo aver recuperato brillantemente dagli infortuni degli anni passati che lo costrinsero a sospendere l’attività tennistica.

Già dai primi scambi si e potuto riuscire ad intuire quale possa essere stata l’inerzia del match, decisamente dalla parte del sudamericano. Sousa, al contrario, non regge gli scambi lunghi e si lascia trafiggere dai vincenti di Cuevas. Il rendimento al servizio dell’uruguaiano è altresì buono con percentuali che si aggirano, sia per la prima che per la seconda di servizio, intorno al 70%.

Curioso il fatto accaduto nella pausa tra i set, con Sousa che fa sedere accanto a sé un raccattapalle, scena già vista nel Roland Garros di quest’anno con Djokovic, proprio quando il portoghese era il suo avversario.

Il secondo set è praticamente una fotocopia del primo. Cuevas gioca un tennis a dir poco sublime, lasciando un solo game al suo avversario. Da lunedì sarà numero 60 del ranking mondiale, traguardo straordinario per il sudamericano, che nell’anno di stop (2012) aveva visto ridursi vertiginosamente i suoi punti nella classifica mondiale.
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L’ultima finale di giornata disputata è stata quella tra Ivo Karlovic e Lleyton Hewitt. È stato l’ex numero 1 del mondo a spuntarla nel tie-break del terzo set. La superficie veloce ha favorito il gigante croato al servizio, che ha messo a segno la bellezza di 26 ace, risultando però eccessivamente falloso con la seconda di servizio, commettendo ben 10 doppi falli in tutta la partita. Le percentuali al servizio sono state basse per entrambi i giocatori, soprattutto per il croato, con il 57% di prime in campo e appena il 33% di punti vinti con la seconda.

Nel primo set Hewitt parte bene al servizio complice anche una eccessiva fallosità alla risposta del croato che riesce a vincere appena un punto giocato (tre inclusi i doppi falli) in risposta in tutto il set. L’australiano concretizza due delle sei palle break che si è riuscito a procurare.

Il secondo set è caratterizzato da più break e controbreak consecutivi. Hewitt non sfrutta l’occasione per chiudere il match sul 5/3 e servizio, facendo rimontare l’avversario fino al 6/5, dove gli vengono concesse due match point, che non riesce a finalizzare. Nel tie-break ha la meglio Karlovic, che ottiene il mini-break decisivo, pareggiando così il parziale dei set.

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Il set conclusivo procede on serve fino al tie-break, con dei sussulti unicamente nel secondo gioco, dove Karlovic si porta sullo 0-40, senza riuscire però a vincere nessuno dei tre punti per il break. Il tie-break si apre subito con un mini-break per parte ma sul 2-2 il croato perde il servizio e consegna di fatto la partita all’australiano. C’è ancora un mini-break per Hewitt che vince l’ultimo punto grazie a una steccata dell’avversario. Il risultato finale è dunque 6/3 6/7(4) 7/6(3).

La vittoria in questo torneo rappresenta un traguardo importante per Hewitt, che con questo trofeo, tocca quota trenta trofei in carriera, andandosi ad aggiungere ai “soliti” Fab 3 in questa prestigiosa classifica.

Di Simone Marasi

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