Wimbledon donne: l’ultimo atto è davvero così scontato?

L’atto finale del tabellone femminile di Wimbledon non sarà solo lo scontro tra due tenniste, ma anche la contrapposizione tra due inconciliabili attitudini esistenziali: pragmatismo e utopia.
Seguendo i rigidi dettami del primo potremmo cavarcela con poco, alla luce delle incalcolabili ragioni per cui Serena Williams possa essere l’unica vincitrice possibile. Questa è la tesi più diffusa e meno confutabile, stando alla moltitudine di fattori in favore dell’americana. Serena, sebbene a più riprese l’abbia maldestramente negato, è animata da un solo e ossessionante pensiero: la conquista dell’agognato Grande Slam.

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Esaurite tutte le motivazioni possibili e in assenza di contendenti in grado di minarne l’egemonia Serena, famelica da ogni punto di vista, oramai gioca solo per potersi garantire la beatificazione tennistica. Il Roland Garros rappresentava l’intralcio principale al completamento dei quattro Major nella stessa annata. Nel corso dello Slam parigino, da sempre il meno gradito dalla statunitense, Serena è riuscita nell’impresa di aggiudicarsi il torneo rinunciando a gran parte del suo repertorio, supportata da una condizione fisica lacunosa, a causa di un’influenza imperitura.

Il sospetto che la Williams abbia fatto di tutto per enfatizzare il proprio malessere fisico è forte, considerando l’innegabile impostazione melodrammatica che caratterizza Serena. Per blindare in maniera definitiva la predestinazione di questa stagione e, in subordine, anche quella dei Championships, aggiungiamo che l’americana affronterà la seconda finale Slam consecutiva contro una tennista non inclusa tra le prime dieci teste di serie (Safarova a Parigi era nr 13, Muguruza domani la nr 20).

Fino ad ora abbiamo sviscerato le inoppugnabili ragioni del pragmatismo, ma non renderemmo giustizia al gioco che più amiamo se non concedessimo uno spiraglio all’imponderabilità. Garbine Muguruza ha dimostrato in più di un’occasione di poter arginare la deflagrante irruenza della statunitense. Se nella semifinale che la vedeva contrapposta alla Radwanska fosse stata la polacca a prevalere ci saremmo potuti preparare, con due giorni d’anticipo, ad una fugace esecuzione capitale. Con la vittoria dell’iberica di origini venezuelane possiamo quantomeno contare su uno scontro ad armi pari dal punto di vista fisico.

Muguruza 6 WIM

Muguruza sta edificando in maniera mirabile la propria carriera, con una fruttuosa politica dei piccoli passi. Al contrario di altre giovani colleghe, protagoniste di ascese iperboliche e di repentini inabissamenti, la spagnola progredisce in maniera costante, innestando migliorie al proprio gioco solo dopo aver raggiunto una sufficiente consapevolezza dei propri mezzi. Altra rimarchevole caratteristica di Garbine è la personalità, limite invalicabile per tenniste molto più reclamizzate di lei. Grazie a questa spiccata combattività la 21enne iberica si è presa il lusso di castigare una nutrita schiera di ex numero 1 mondiali, Wozniacki e Jankovic su tutte, per poi regalarsi il successo più prestigioso della vita contro l’attuale capofila del circuito WTA.

Garbine infatti ha sconfitto Serena nella scorsa edizione del Roland Garros, infliggendole un 6-2 6-2 indigeribile per lo smisurato orgoglio dell’americana. Le due si sono affrontate ancora una volta, nel corso degli ultimi Australian Open. Nel caso specifico fu Serena a prevalere. Williams però non ebbe modo di attuare la terrificante vendetta a seguito dell’umiliazione parigina. Muguruza infatti la costrinse ad una problematica rimonta, dopo essersi aggiudicata il primo parziale. I precedenti dunque offrono conforto a chi non si vuole rassegnare alla schiacciante ineluttabilità degli eventi. Ci abbarbichiamo a questo per non staccare la spina alle residue speranze di assistere ad una finale degna di questo nome.

Questo il programma competo delle finali di domani:

Centre Court

3:00pm

Ladies’ Singles – Final

Serena Williams (USA) <1>
vs
Garbine Muguruza (ESP) <20>

Gentlemen’s Doubles – Final

Jean-Julien Rojer (NED) <4>
Horia Tecau (ROU) <4>
vs
Jamie Murray (GBR) <13>
John Peers (AUS) <13>

Ladies’ Doubles – Final

Martina Hingis (SUI) <1>
Sania Mirza (IND) <1>
vs
Ekaterina Makarova (RUS) <2>
Elena Vesnina (RUS) <2>

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