ATP Tour Finals di Londra, tutto sul torneo di doppio

Il lato oscuro delle Finals, con otto coppie pronte a giocarsi il trofeo di doppio alle prossime ATP Finals di Londra.

“The field is set!”, “Showtime!”, “The time has come!”. Con la X rossa sul 9 novembre, come da copione il clima per l’attesa delle ATP Finals di Londra si fa sempre più incandescente. Se i titoloni si sprecano e non si sente parlare d’altro che di Djokovic, Federer e co. (in rigoroso ordine di classifica), non bisogna dimenticarsi che le Finals arrivano anche per le otto coppie più prolifiche dell’intera annata ATP.

Con i gironi già definiti si sentono già le prime ipotesi sui possibili superstiti dopo i match di round robin, con i Bryan Brothers che in quanto a punti e “carte alla mano” non dovrebbero avere rivali alla O2 Arena, anche se in questo tipo di scontri diretti non si può mai essere certi di sconfitta o vittoria.

I tremendi gemelli di Camarillo, California, si qualificano per le Finals da 13 anni consecutivi, considerando che nel 2002 le Finals non proposero un tabellone per il doppio maschile, ed in questo esteso lasso di tempo hanno conquistato l’ottimo risultato di tre vittorie e due finali, una delle quali proprio lo scorso anno quando uscirono sconfitti dagli spagnoli David Marrero e Fernando Verdasco.

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Nel loro gruppo, alla ricerca di un posto in semifinale, ci sono le teste di serie N.3 Peya-Soares, N.5 Rojer-Tecau e N.8 Kubot-Lindstedt: la coppia austro-brasiliana N.3 del seeding ha raggiunto le Finals vincendo il torneo di avvicinamento a Wimbledon, l’AEGON Championships, e l’importante Masters1000 di Toronto nello scorso agosto, e aggiungendo a tali successi ben cinque finali in stagione, tra cui anche quella al BNP Paribas Open di Indian Wells, battuti in quell’occasione proprio dai Bryans.

La coppia di recenti natali Jean Julien Rojer-Horia Tecau si è formata (proprio ad inizio 2014) dopo l’interruzione delle carriere congiunte di entrambi i giocatori con i loro partner storici degli scorsi anni, ovvero rispettivamente Aisam-Ul-Haq Qureshi e Max Mirnyi. I due hanno vinto in stagione ben otto titoli, pur non andando oltre a tre ATP500, e hanno perso una sola finale in quel di Rotterdam contro la coppia francese formata da Nicolas Mahut e Micheal Llodra. Gli ultimi della classe, anche se non proprio gli ultimi arrivati, sono Lukasz Kubot e Robert Lindstedt, entrambi alla terza partecipazione con Lindstedt che ritroverà Tecau da avversario dopo la lunga partnership precedente al connubio con Mirnyi. Kubot, polacco, e Lindstedt, svedese, che arrivano come N.9 della race, si sono qualificati per queste Finals grazie al loro successo a Melbourne in occasione degli Australian Open, che rimane anche l’unica finale raggiunta in stagione. Grazie ad altri buoni risultati negli altri sedici tornei disputati in stagione, sono riusciti per un soffio a rientrare nei “Final Eight”, a soli 50 punti dalla coppia rivelazione del 2014 Sock-Pospisil, i quali in soli sette tornei disputati sono riusciti a conquistare la vittoria a Wimbledon, in finale con i Bryans, e ad Atlanta, oltre poi a raggiungere la finale nel “mille” di Cincinnati, con i N.1 del mondo che stavolta sono riusciti ad avere la meglio.

Nell’altro girone sono presenti le coppie rimanenti, con le tds N.2, Daniel Nestor e Nenad Zimonjic, N.4, Julien Benneteau e Edouard Roger-Vasselin, N.6, Marc Lopez e Marcel Granollers, e N.7 Ivan Dodig e Marcelo Melo. Nestor e Zimonjic sono degli habitoué dell’ultimo round stagionale, con quattro partecipazioni insieme e rispettivamente 15 e 7 personali, ed arrivano a Londra con 4 vittorie ATP, tra cui i due 1000 da terra rossa di Roma e Madrid, e altre due finali tra cui Barcellona. La coppia tutta francese formata da Benneteau e Roger-Vasselin si è ben distinta nell’anno che si appresa a terminare, con il successo al “Open13” di Marsiglia e quello decisamente più importante ai French Open; se i courts di casa sono stati particolarmente clementi con loro, lo stesso non si può dire per i campi cinesi, con le altre due finali conquistate, a Pechino e Shanghai, che li hanno visti sconfitti da Rojer-Tecau e i fratelli Bryan. Dodig e Melo sono gli unici tra i partecipanti alle Finals che non hanno vinto nessun trofeo in stagione, con il risultato più importante che è stata una semifinale Slam, con numerose apparizioni che hanno incrementato in modo decisivo il loro bottino di punti, mentre Lopez e Granollers, oltre alla sorprendente vittoria del 2012, hanno messo in cascina una sola vittoria in stagione, a Buenos Aires, uscendo sconfitti nelle altre due finali disputate, decisamente di altro livello, ai French Open ed agli U.S.Open.

Bob+Bryan+Barclays+ATP+World+Tour+Finals+Day+Q71Sd31DRLNl

Il mix letale tra tennisti di altissimo calibro, con la carriera che ha riservato loro numerosi cambiamenti di formazione, sarà sicuramente in grado di regalare un’esperienza incredibile sia dentro che fuori dal terreno di gioco, con le coppie che sono sicuramente consce delle proprie possibilità di arrivare in fondo alla rassegna londinese. Che i “magnifici otto” facciano il loro gioco, ma se in campo ne scenderanno altri sedici, altrettanto forti e titolati, lo spettacolo potrebbe raggiungere la sua massima potenza, anche in un ambito meno illuminato dai riflettori del grande pubblico, quel doppio maschile ch e spesso mostra quanto tattica e affiatamento siano un cocktail micidiale anche rispetto a volée sopraffine e numeri da campionissimi. “Il campo è pronto!”, “Si va in scena!”, “Il momento è arrivato!”. E come potremmo non essere pronti!?

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