Essere Denis Shapovalov

Un inizio di stagione piuttosto negativo dopo un buon finale di 2019, ma l'obiettivo rimane quello di scalare sempre più il ranking.

Di Denis Shapovalov ormai se ne parla da anni, forse dalla primavera del 2016 quando neanche 17enne si fece notare arrivando alla semifinale del challenger di Drummondville (perdendo 64 al terzo da Evans). Una cavalcata improvvisa ottenuta con alcuni punti da highlights che fecero il giro del mondo facendo urlare al nuovo fenomeno. Molti lo paragonarono subito a McEnroe per il suo mancinismo ancora più evidente grazie ad uno splendido rovescio ad una mano. La vittoria pochi mesi dopo nel torneo di Wimbledon Junior, battendo niente di meno che Tsitsipas in semifinale e De Minaur in finale, certificò l’enorme potenziale di Denis.

Qualche notevole exploit c’è stato, ma la consacrazione non è ancora arrivata. Giova sempre ricordare che il ragazzo compirà ad aprile 21 anni e che quindi ha tutta la carriera davanti a lui. Shapo è un nextgen a tutti gli effetti

L’inizio di stagione è stato piuttosto negativo con sconfitte premature in serie. Sanguinosa soprattutto quella al primo turno a Melbourne contro Fucsovics. Nonostante tutto il canadese, intervistato in questi giorni, non si è affatto dimostrato preoccupato.

“Quando mi sveglio il mio unico obiettivo è quello di migliorare. Sto cercando  di crescere come giocatore e come persona”

Attualmente numero 16 del ranking, tre gradini dietro il suo best ranking ottenuto lo scorso autunno, Denis ha dichiarato di voler ispirare i giovani ragazzi , soprattutto canadesi.

“Spero di ispirare la giovane generazione del Canada a prendere in mano la racchetta e a credere di poter diventare giocatori di tennis”

Il Canada non è mai stata terra di tennis in passato, ma lo è diventata ora grazie prima a Raonic e Pospisil ed ora a Shapovalov e Auger Aliassime. Denis ha iniziato a giocare a tennis grazie a mamma Tessa che era una professionista negli anni 90 sotto la bandiera della Russia (numero 445 il best ranking). Divenne allenatrice alla Richmond Hill Country club ed allenatrice del fratello più grande, Evgeny. Denis sarebbe diventato un tennista in quei momenti in cui assitendo agli allenamenti cercava di colpire qualche palla pure lui.

“Cercavo di correre in campo e colpire la palla. Quando ho iniziato a disturbare troppo gli allenamenti mia mamma ha deciso che era il momento di iniziare sul serio”

Allenato da sempre dalla mamma, Denis ha cominciato a vincere a livello giovanile, ma non è stato affatto semplice come si possa credere e i sacrifici sono stati moltissimi in famiglia.

“Non ho avuto un infanzia normale. Mi svegliavo alle 5 o alle 6 per andare ad allenarmi prima di scuola oppure mi allenavo alle 22 o 23. I miei genitori si sono dovuti impegnare molto dal punto di vista economico. Non abbiamo ricevuto alcun supporto. Siamo arrivati ad un punto in cui viaggiavo per i tornei e non ce lo potevamo permettere. Ho sempre creduto in me stesso e la mia famiglia ha creduto in me”

Shapovalov è a tutti gli effetti un prodotto fatto in casa, allenato dalla mamma fin dall’inizio. Ora a seguirlo c’è però un allenatore ex giocatore di alto livello come Mikhail Youzhny arrivato a metà della scorsa stagione. Per fare l’ulteriore step in avanti serviva qualcosina in più e il russo ha subito messo mano sul suo gioco cercando di fargli usare di più il rovescio tagliato . I risultati sono stati ottimi con la vittoria del primo torneo a Stoccolma e la prima finale raggiunta a livello 1000 a Parigi.

Le cose da migliorare però sono ancora molte. Il suo gioco è certamente molto esplosivo e sempre alla ricerca del punto (pure troppo). Spesso il canadese ha dimostato di non avere un piano B e soprattutto quando non è in grandissima giornata gli errori gratuti fioccano. Youznhy sta cercando di rendere il suo gioco un po’ più conservativo senza perdere però l’imprevedibilità del suo tennis. Il processo sembra ancora abbastanza lungo.

“Sul campo voglio divertirmi. Non devo preoccuparmi più dei soldi o di quello che devo fare. Voglio solo divertirmi e mostrare al pubblico il mio gioco”

Ecco forse è proprio questo il problema principale, a volte si ha l’impressione che Shapovalov giochi più per lo spettacolo e il colpo ad effetto per ricevere gli applausi che per vincere le partite. Probabilmente non la strada migliore per diventare un campionissimo, ma se si vuole assistere ad una partita spettacolare un occhio alle sue partite lo si deve dare.

In questo momento la nostra speranza è di poter rivedere lui e tutti gli altri tennisti al più presto in campo.

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