Fuori Vavassori e Musetti. Saluta Barcellona anche Rafa Nadal

ATP 250 di Bucharest e Monaco di Baviera, ATP 500 di Barcellona: sintesi della terza giornata. Vavassori e Musetti impegnati nell'ATP 500 di Barcellona. In campo anche Rafa Nadal

Sono in pieno svolgimento i tre tornei ATP programmati per questa settimana. Pieno svolgimento forse è un’espressione esagerata, dato che al Tiriac Open, il 250 targato Bucharest, si è giocato pochino a causa del maltempo. Giusto un paio di incontri, quello vinto da Barrere su Kokkinakis col punteggio di 7-5 6-3 e quello vinto da Tabilo ai danni di Rinderknech col punteggio di 6-3 6-4. Ricordiamo che tutti gli italiani presenti in tabellone principale sono già stati eliminati.

Giornata piovosa anche all’ATP 250 di Monaco di Baviera: come in Romania, solo due i match conclusi. Draprer ha sconfitto il padrone di casa Rudolph Molleker, giustiziere dell’unico azzurro presente nel Main Draw, Francesco Passaro, col punteggio di 4-6 6-1 6-1, mentre Alexander Zverev, testa di serie n°1 del seeding, supera in due set l’austriaco Rodionov col punteggio di 7-6 6-2

In Spagna per fortuna si è giocato regolarmente, con due italiani in campo nell’ATP 500 di Barcellona, gli azzurri Andrea Vavassori e Lorenzo Musetti. Per quanto riguarda il torinese, n°156 del Ranking ATP, entrato nel Main Draw come lucky loser direttamente al secondo turno, è stato battuto per 3-6 6-3 6-1 dall’ex top 10 spagnolo Roberto Bautista Agut, 36enne, attualmente n°84 al mondo.

Gioca un primo set ottimo Vavassori, che purtroppo non sfrutta le chance di break per portarsi avanti anche nel secondo parziale. L’italiano pian piano cala nel rendimento, subendo la remuntada dell’iberico che si ricorda improvvisamente di essere stato n°9 al mondo: per il nostro forte doppista diventa sempre più complicato gestire il pressing dello spagnolo che diventa a tutti gli effetti il padrone assoluto del campo.

Parlare di occasione sprecata per Andrea che avrebbe potuto salire parecchio in classifica verso la tanta agognata Top 100, sfruttando l’autostrada lasciata aperta dal forfait di Kachanov, è forse eccessivo: il veterano classe 1988 non è più il gran giocatore di qualche anno fa, ma è comunque sempre un signor tennista e oggi in campo lo ha ben dimostrato, prendendo pian piano in mano le redini dell’incontro.

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Niente da fare anche per Lorenzo Musetti, sconfitto 7-6 6-4 dallo spagnolo Roberto Carballes Baena, in 2 ore e 13 minuti di partita. Non possiamo dire che il carrarino non abbia lottato, ma lo spagnolo è stato più aggressivo ed intraprendente, sempre pronto ad aggredire ogni palla ad ogni scambio.

E’ stato un vero match di tennis da “terra battuta”, con lunghi scambi, grandi rotazioni, tante variazioni e belle remate da fondo. La partita l’ha condotta sempre il nativo di Tenerife, assai più offensivo dell’azzurro, che approfitta della solita posizione arretrata in campo del giovane italiano: a riprova di ciò, 13 il numero di palle break totali ottenute da Roberto contro le 5 di Lorenzo.

Come spesso accade nelle partite equilibrate, il primo parziale si è deciso su poche palle, come il set point non sfruttato sul 6-5 , grazie al servizio dello spagnolo, ed il passaggio a vuoto nel tiebreak con 4 punti persi di fila da Musetti.

Nel secondo set, Lorenzo è andato sotto 3-1 ma recuperato lo svantaggio con un game giocato in modo più aggressivo, abbiamo avuto la dimostrazione lampante di come il Muso potrebbe fare di più in campo, se non rimanesse a volte in balia dell’avversario. Nell’ottavo gioco Lorenzo annulla palla break e porta a casa il game anche grazie al suo servizio ma la lo spagnolo crede di più nella vittoria e alla fine si aggiuduca il match che onestamente sarebbe stato alla portata del toscano.

Greece’s Stefanos Tsitsipas celebrates after winning at the end of his Monte Carlo ATP Masters Series Tournament final tennis match against Norway’s Casper Ruud on the Rainier III court at the Monte Carlo Country Club on April 14, 2024. (Photo by Valery HACHE / AFP) (Photo by VALERY HACHE/AFP via Getty Images)

Per quanto riguarda gli altri incontri, Alejandro Davidovich Fokina e Fabian Marozsan accedono al turno successivo per walkover e ritiro dell’avversario, rispettivamente Tomas Machac e Luca Van Assche, mentre Trungelliti coglie una bella vittoria superando il forte cileno Jarry col punteggio di 7-6 6-3 ed ora se la vedrà con il nostro Matteo Arnaldi.

Ruud e Tsitsipas, recenti finalisti di Montecarlo, fanno il loro dovere con Muller ed Ofner, superati col punteggio di 6-3 6-4 il primo e 6-4 7-5 il secondo, mentre Thompson sconfigge il terraiolo casalingo Munar in tre set, con lo score di 6-4 2-6 6-4. Bella vittoria di Lajovic ai danni del talentuoso francese Ugo Humbert, n°13 al mondo, col punteggio di 6-4 6-4, probabilmente la vera sorpresa di giornata, anche se sul rosso il serbo è ancora un osso duro per tutti. Chiude la lunga maratona tennistica il match tra Altamier e Fils vinto dal gioiellino francese col punteggio di 6-4-1-6 6-1 in 1 ora e 44 minuti di gioco.

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Molta attesa intorno al match di secondo turno che vedeva opposto Alex de Minaur alla leggenda vivente Rafa Nadal, ieri uscito agilmente vittorioso dall’incontro con il nostro Flavio Cobolli. Niente da fare per il Toro di Manacor, superato in due set dal Demone della Tasmania col punteggio di 7-5 6-1 in due orette di gioco.

Ieri con l’azzurro è bastata la versione depotenziata dello spagnolo per vincere la partita anche grazie al gran carisma che emana copioso, ma oggi con un giocatore forte come l’australiano, sarebbe servita una prestazione più corposa per proseguire il suo cammino a Barcellona, dove Rafa ha vinto ben 12 edizioni del trofeo Conde de Godò.

Purtroppo per Rafa, dopo un primo set dove Demon, anche lui irretito dal fascino mistico del re di Parigi, sembra non infierire neppure troppo per evitare il crimine di lesa maestà, il plurivincitore slam cala fisicamente e non riesce più in alcun modo ad opporsi al tennis di piè veloce Alex.

Forse oggi si chiude ufficialmente il dominio nadaliano iniziato nel lontano 2005, quando Rafa vinse 19 anni fa il primo titolo: rassegnamoci, con molta probabilità non vedremo mai più lo spagnolo alzare un trofeo al cielo.

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