I fratelli Bryan raggiungono le 1100 vittorie

Lunedì scorso, a Cincinnati, i gemelli americani hanno raggiunto un'altra pietra miliare del tennis.

Quando Bob Bryan si è operato all’anca lo scorso agosto, la sua speranza era di tornare nel circuito per disputare solo un altro match. 49 partite dopo, lui e il fratello Mike hanno raggiunto le 1100 partite vinte come coppia nel tour, battendo Jeremy Chardy e Fabrice Martin al Western&Southern Open.

“E’ un numero impressionante a pensarci. Pensavamo ci saremmo fermati a qualsiasi numero eravamo fermi l’anno scorso. Stavo semplicemente provando a tornare per una sola partita”, dice Bob. “Avevamo posto i nostri obiettivi un po’ più in basso, ma stiamo vincendo e guadagnando fiducia, perciò anche loro si stanno alzando gradualmente”.

Gli “obbiettivi un po’ più in basso” rappresentano pur sempre una stagione invidiabile: i gemelli americani, infatti, hanno conquistato il loro 39esimo Master 1000 a Miami (battendo Koolhof/Tsitsipas) e hanno alzato il trofeo pure a Delray beach (battendo Skupski/Skupski); inoltre, hanno raggiunto la finale ad Atlanta (battuti da Inglot/Krajicek). Con il secondo posto attuale nella Race, sono in prima fila per raggiungere le Nitto ATP Finals per la 16esima volta nella loro carriera.

A volte, quando vedi avvicinarsi questi record e sai che ti manca poco, riesci a dare qualcosa in più per raggiungere la linea d’arrivo“, dice Bob. “E’ stato divertente nella nostra carriera, ci piaceva porci degli obiettivi, raggiungerli e festeggiare questi avvenimenti. Ci piacerebbe davvero tanto vincere un altro slam, ma stiamo semplicemente cercando di divertirci in questi ultimi capitoli della nostra carriera”.

I fratelli Bryan hanno partecipato 21 volte al main draw di Cincinnati come coppia e hanno davvero tanti ricordi qui, avendo vinto cinque volte il titolo e avendo raggiunto altre 3 volte la finale. Ma di tutte le dozzine di partite da loro giocate in Ohio, lo scontro al primo turno del 2002 è quello che è rimasto più impresso.

“Abbiamo giocato in serale contro Luke Jensen e Murphy Jensen ed è stata una battaglia con i nostri idoli. Loro facevano chest bumping, noi facevamo chest bumping”, ha detto Mike. “Il pubblico è sempre stato molto gentile con noi. Eravamo seguiti dai “Bryan Bunch” [il gruppetto dei Brayn, ndr] e non hanno mai perso una partita. Indossano la maglietta verde e sono di grande impatto, ci supportano da 25 anni”.

I fratelli Bryan con parte dei “Bryan Bunch” a Cincinnati

“Vincere il nostro primo titolo qua nel 2003 è stato qualcosa di speciale”, ha aggiunto Bob. “Vincendo questo torneo, non bisogna più le tasse di iscrizione all’ATP! E’ una di quelle strane regole nel sistema, ma le nostre tasse sono state coperte da allora”.

Anche se riconoscono la fine che si avvicina della loro carriera, i Bryan hanno ancora molto grande tennis da mostrare. Finché riescono ad essere gli ultimi in piedi sui palcoscenici più importanti, non vedono motivo di fermarsi.

Se dovessimo iscriverci ad un torneo sentendo di non poterlo vincere, allora appenderemo le racchette al chiodo. Però, sentiamo ancora di avere le mani in pasta“, ha detto Mike. “Il tour del doppio è pieno di buoni giocatori, e sembra ci siano nuove coppie vincitrici ogni settimana. Abbiamo perso alcune partite tirate quest’anno, partite in cui sentivamo che avremmo potuto tenere duro un po’ di più per sollevare qualche trofeo importante, quindi siamo positivi riguardo il vincere e ci stiamo davvero divertendo giocando assieme”.

Fonte: atptour.com

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