Il temutissimo Pagellone della Rogers Cup ATP

Ecco a voi il temutissimo pagellone del 1000 di Toronto. A Jo-Wilfried Tsonga è andata la vittoria finale: chi sono stati i Top e i Flop degli ultimi otto sopravvissuti al tabellone?

Tennis. Mentre l’occhio vigile del grande pubblico, così come quello degli sponsors e dei media, si è già spostato in un attimo a Cincinnati per l’inizio del “Western & Southern Open”, altro “mille” che funge da prologo ai tanto agognati U.S.Open, restano ancora da tirare le fila di un torneo appena concluso che ha visto tornare in auge Jo-Wilfried Tsonga e che ha di fatto iniziato a stabilire delle gerarchie rispetto a ciò che potrebbe accadere da oggi in poi. Tante eliminazioni pesanti, è vero, accompagnate però da una buona dose di iniezioni di fiducia e di crescita di preparazione, anche se non per tutti possiamo definire la rassegna canadese una cavalcata trionfale.

Se la notte ha scoraggiato i tanti usuali avventori del tennis “extra-moenia”, sarà nostro gradito compito andare a prendere gli ultimi otto giocatori rimasti in tabellone e metterli sotto la lente di ingrandimento:

Jo-Wilfried Tsonga: voto 8,5

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Semplicemente perfetto. Partire con Gasquet, Murray e Djokovic nel proprio quarto di tabellone diciamo che non è proprio una situazione delle migliori, considerando che il N.1 del mondo aspetta, quasi matematicamente, al terzo turno, e si li finisse tutto in una partita persa come tante altre volte è successo non sarebbe stato niente di male. Si vede che stavolta a Jo non andava di svolgere semplicemente il “compitino”. Quella con Djokovic è stata la partita vinta più nettamente dal francese, anche per demeriti del suo avversario s’intende, e da quel match tutto è sembrato assolutamente possibile al 29enne di Le Mans: Murray sconfitto di prepotenza e Dimitrov probabilmente d’inerzia. Il Federer trovato in finale, poi, non è stato di certo irreprensibile anche se l’ennesimo punto a favore di Tsonga è stata la perseveranza con la quale non ha dato mai neanche una chance al “Maestro” elvetico di prendere fiducia e rientrare nel match, lasciandogli solo il tempo di pensare a cosa avrebbe detto al momento della stretta di mano finale.

Roger Federer: voto 7

Tennis: Rogers Cup-Federer vs Polansky

L’errore più comune in queste situazioni è dare sempre tutto per scontato come se l’anno in corso fosse sempre il 2006: il tempo passa anche per Roger Federer, e nonostante la sicurezza dimostrata con Polansky, Ferrer e Lopez e la ancora perfettamente intatta voglia di fare le cose in grande dimostrata nel difficile match contro Marin Cilic, la finale ci ha fatto vedere un Federer forse un po’ a corto di energie, con le gambe ed i piedi che non rispondevano al meglio e con la proverbiale lucidità che è venuta a mancare nei punti decisivi. La domanda è: un titolo sul cemento americano è ancora alla sua portata con la fauna che si porta dietro ogni tabellone?

Grigor Dimitrov: voto 7-

Sony Ericsson Open - Day 7

Cosa possiamo dire al ragazzo prodigio di Haskovo, che veniva direttamente dal titolo del Queen’s e dalla semifinale a Wimbledon? Grigor arriva a Toronto da N.7 del seeding e, nonostante soffre tutti i suoi avversari con i quali perde sempre un set, riesce sempre a portare a termine il lavoro, anche contro un Kevin Anderson in ottima condizione (davvero sprecone contro Dimitrov, va detto). Forse avrebbe potuto e dovuto opporre un po’ di resistenza in più al vincitore finale del torneo, però la settimana da Top di quest’ultimo non ha di certo reso le cose facili al bulgaro. Manca ancora il guizzo: che arrivi proprio a New York?

Feliciano Lopez: voto 7+

Milos Raonic

Nel recente passato abbiamo assistito a troppe prestazioni anonime da parte dell’esperto spagnolo, nonostante la bella finale al Queen’s persa proprio contro Dimitrov. La situazione doveva cambiare per scongiurare quello che sembrava l’inevitabile arrivo del tramonto tennistico di Feliciano, e in questa settimana di sorprese da parte sua ne abbiamo ricevute in abbondanza: prima Bautista Agut, poi Smyczek, dopo di che Berdych e Raonic in un sol boccone, che non sono esattamente due novellini. Ha ritrovato l’efficacia di un serve and volley magistrale anche grazie ad una solidità inedita per il suo 2014, e la sconfitta contro Federer, che l’ha visto in estrema difficoltà con il servizio e da fondo campo, non può essere altro che una piccola nota di demerito lungo un ottimo cammino fino alla semifinale. Forse gli sono rimaste davvero pochi colpi in canna, però per come ha giocato potrebbe dare davvero fastidio ai big nelle prossime uscite a stelle e striscie.

Andy Murray: voto n.c.

Andy-Murray

Come è possibile dare un voto a Murray? Non per altro, ma semplicemente perché ha usufruito di un Bye al primo turno, ha battuto Kyrgios nella seconda tornata e poi non è neanche dovuto scendere in campo per affrontare Richard Gasquet che si è ritirato prima del match a causa di dolori addominali. Con Tsonga, poi, ha giocato bene e ha perso solo 2-1, perdendo il primo set solo al tie-break, però forse per analizzare le sue potenzialità ed i suoi meriti possiamo tranquillamente prenderci un’altra settimana di tempo.

Kevin Anderson: voto 7

Kevin anderson

Per il Kevinone sudafricano la strada per raggiungere le fasi finali era tutt’altro che pratica e asfaltata: Kokkinakis al primo turno, Fognini al secondo e poi Wawrinka al terzo. Anderson si è presentato a tutte le partite come uno schiacciasassi un grado di giocare molto bene anche da fondo, archiviando facilmente set su set, anche contro il campione degli Australian Open in carica al quale non ha lasciato neanche un parziale. Il match con Dimitrov l’ha visto gettare via occasioni su occasioni lasciando al suo avversario la possibilità di salvarsi anche nei momenti di blackout. Forse con Anderson ancora in gioco staremmo parlando di un altro torneo, o forse no, però la bella figura di Toronto fa ben presagire per i prossimi tornei a suon di cannonate ed aces. P.s.: da rivalutare anche l’ottima prova di Thanasi Kokkinakis che, nonostante abbia perso al primo turno con Anderson vincendo comunque un set, si appresta ad entrare di diritto tra gli assidui frequentatori dei tabelloni principali di tornei ATP.

Milos Raonic: voto 5,5

Milos Raonic, Jack Sock

Davvero troppo poco per l’idolo di casa Milos Raonic che raccoglie un quarto di finale, a fronte della vittoria dello scorso anno, senza però brillare. Una vittoria contro Jack Sock e un successo risicato e faticoso contro Julien Benneteau non possono bastare per il mattatore di Washington: un calo fisico può starci senz’altro, però l’efficacia dei suoi colpi e la sua sicurezza sembrava totalmente minata, senza soluzioni offensive e senza quella risolutezza dimostrata una settimana fa. E’ giusto essere un po’ più duri del solito con il tennista di Podgorica, anche perché con l’entrata in Top10 ci si aspetta moltissimo da lui, ed il tempo è assolutamente dalla sua parte. A Ljubicic, che già ha fatto tantissimo, spetta il compito di rendere Raonic ancora più competitivo nello scambio e negli spostamenti.

David Ferrer: voto 5

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Dove è andato a finire il muro di Javea? Anche per “Ferru” gli anni passano e con gli anni sembrano passare anche gli ultimi treni sul cemento. Perso un set con Russell al secondo turno e partita quasi regalata da Ivan Dodig al terzo turno, con il croato che aveva vinto il primo set per 6-1 e sembrava essere assolutamente in completo controllo del match. Il tabellone dice “quarti di finale” ma un percorso così avrebbero potuto farlo davvero in tanti. “Diludendo”, direbbe qualcuno.

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