Le Pagelle del “BNP Paribas Open” di Indian Wells ATP

Gli ultimi otto in gara, top e flop del circuito ATP: le pagelle del "BNP Paribas Open" di Indian Wells

Tennis. Giunta al termine la prima rassegna da mille punti statunitense, l’attenzione del circuito ATP si sposta immediatamente sui campi di Key Biscayne a Miami, anche se lo spettacolo derivato dalle fasi finali del torneo appena conclusosi è ancora vivo negli occhi dei tanti appassionati che si sono gustati la finale tra Novak Djokovic e Roger Federer, con il N.1 del mondo che ha avuto la meglio sull’elvetico solo al terzo decisivo set.

Andiamo dunque a presentarvi, come di consueto, le pagelle del “BNP Paribas Open”, analizzando in particolare gli ultimi otto tennisti in gara:

Novak Djokovic: Voto 7

Tennis: BNP Paribas Open-Isner vs Djokovic

Ormai è consuetudine che il campione serbo debba andare oltre l’ordinaria amministrazione per prendersi lodi ed applausi scroscianti, eppure i suoi standard sono così alti che l’approdo in finale è una semplice operazione matematica, visto l’Isner non troppo irresistibile trovato negli ottavi, il ritiro di Tomic che non sapremo mai come si sarebbe comportato ed un Murray da bollino rosso. L’incontro con Federer in finale sarebbe potuto concludersi molto prima, visti i 3 doppi falli con tanto di fiocco e carta-regalo del tie-break del secondo set. Il livello espresso, da una parte e dall’altra, è stato altissimo, ed il gap evidente è sembrato essere solo quello dell’età per una coppia che fosse stata di coetanei avrebbe regalato uno spettacolo ancora più particolare. Nole vince, e non fa più notizia soprattutto nei “mille”, però è l’unica cosa che conta.

Roger Federer: Voto 7

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La sua porzione del tabellone avrebbe potuto riservargli anche qualche insidia in più, ed i ringraziamenti del caso vanno tutti a Robin Haase, giustiziere di Stan Wawrinka, e Milos Raonic, che ha superato al photo-finish la nemesi Rafael Nadal. Il risultato forse non sarebbe cambiato, chissà, però la netta vittoria con Tomas Berdych e la solita lezione di cinismo con lo stesso Raonic hanno confermato che il “Maestro” si sente molto più vicino agli anni d’oro piuttosto che al ritiro dall’attività.

Perdere con Djokovic ci può stare, anche perché come recita un noto detto “non è mica sempre domenica”, e la differenza di età pesa davvero troppo, e la tecnica proprio non è il problema.

Andy Murray: Voto 5

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Se si pretende il meglio è sempre bene ricordarsi che i momenti che contano sono pochi e decisivi, senza se e senza ma. Il britannico è andato con il pilota automatico inserito fino alla semifinale contro Djokovic, perdendo un set da Philipp Kohlschreiber e mettendo in fila avversari non proprio irresistibili come Vasek Pospisil (a mezzo servizio), Adrian Mannarino e Feliciano Lopez; per carità, tanto rispetto per loro, però se la candidatura a “FabFour” è sempre valida le credenziali devono essere ben altre. Con il N.1 del mondo semplicemente si scioglie sotto il sole, mettendo a referto percentuali a tratti imbarazzanti e tornandosene a casa con un 6-2 6-3 che brucia tantissimo.

Milos Raonic: Voto 7+

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Al gigante canadese c’è ben poco da recriminare, viste le affermazioni in grande stile su Simone Bolelli, un redivivo Alexandr Dolgopolov e Tommy Robredo, oltre naturalmente alla splendida prova contro Rafael Nadal che lo ha issato al ruolo di protagonista assoluto dei quarti di finale. Con Federer se l’è giocata ed ha perso con le stesse modalità delle ultime uscite contro lo svizzero, dimostrando comunque di essere molto cresciuto, e che forse contro un Federer in quella forma c’è davvero poco da fare se non ti chiami Djokovic o Nadal.

Bernard Tomic: Voto 7

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Al giovane australiano, che idealmente va a dividersi questo voto con l’ancor più giovane collega Thanasi Kokkinakis, è d’obbligo riconoscere i meriti di una nuova e (per il momento) sfavillante seconda carriera, dopo i colpi di testa e le prove da dimenticare degli ultimi anni che lo avevano costretto anche ben fuori dai primi 100 del mondo. Mette in fila Borna Coric, David Ferrer e proprio Kokkinakis dopo una bella lotta a viso aperto. Il ritiro derivante dai soliti problemi alla schiena lascia dell’amaro in bocca, ma se il livello di Tomic dovesse restare questo a lungo, per chi lo precede in classifica si prospetterebbero tempi duri. Mentre Kokkinakis, dal canto suo, vede la Top100 da molto molto vicino.

Tomas Berdych: Voto 5

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Le speranze di vedere l’indomito ragazzone di Valasske Mezirici vincere il torneo effettivamente non erano altissime, però il cammino dell’ex Top5 ha lasciato delusi in molti, vista soprattutto la tanta sofferenza per battere il connazionale Lukas Rosol e la prova da matita blu con Federer. 6-4 6-0 può prenderlo una giovane wild card o qualcuno che non ne ha più, ma di certo non quel Tomas Berdych che fino a poco fa faceva della costanza di rendimento il suo cavallo di battaglia e si issava a prima linea dopo i soliti noti.

Feliciano Lopez: Voto 7

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Feliciano è sempre li, guai a vederlo fuori prima del “game, set and match”. Edouard Roger-Vasselin, soffrendo, e Pablo Cuevas, soffrendo ancora, per arrivare poi alla vittoria che non ti aspetti contro Kei Nishikori, anche se il giapponese era anni luce distante dal recente finalista agli U.S.Open. Murray forse era un po’ troppo per le sue stanche membra, eppure sarebbe potuto essere un incontro diverso se interpretato in un altro modo. Restano comunque i risultati, e per lui si che ce ne sono di complimenti.

Rafael Nadal: Voto 5,5

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Fino ai quarti c’erano stati ben tre 6-4 6-2, anche se negli ottavi contro Gilles Simon i due risultati erano invertiti, eppure contro Milos Raonic qualcosa si è rotto: se n’è discusso molto nei giorni scorsi, ed effettivamente partite come quelle Rafa Nadal fino a poco tempo fa raramente le avrebbe perse, e se fosse successo il bilancio sarebbe stato 1 a 10 o addirittura a 20. Forse gli anni stanno passando davvero troppo in fretta o forse semplicemente il processo di reinserimento nel circuito deve ancora ultimarsi, eppure Nadal sembra dare qualche segnale contrastante. Sta solo a lui dimostrare il contrario, e anche se molta acqua deve ancora passare sotto i ponti, la vera cartina al tornasole sembra essere proprio il Roland Garros, dove Djokovic proverà a dare l’affondo decisivo per il Career Grand Slam confidando in un Nadal lontano dal 100%.

TOP:

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1)Jack Sock

2)Adrian Mannarino

3)Thanasi Kokkinakis

4)Juan Monaco

5)Robin Haase

 

 

FLOP:

 Netherlands Tennis ABN AMRO

1)Stan Wawrinka

2)Grigor Dimitrov

3)Fabio Fognini

4)Ivo Karlovic

5)Viktor Troicki

 

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