L’impresa di vincere uno Slam: ora è quantificabile

Con gli Australian Open ormai alle porte, per Stan Wawrinka è giunto il momento della verità. Lo svizzero, infatti, grazie alla sorprendente affermazione della passata edizione, nel 2014 ha potuto campare di rendita, vivacchiando durante tutto l’arco della stagione ma restando comunque nelle primissime posizioni del ranking. Gli unici altri due acuti li ha messi a segno a Montecarlo e nello storico appuntamento della sua nazione con la finale di Coppa Davis.

Per il resto non ha mai giocato al massimo delle sue possibilità. Ora però per rimanere ai vertici dovrà difendere il titolo, ma soprattutto i punti conquistati lo scorso anno. E per farlo dovrà arrivare almeno alle fasi finali del torneo australiano. Un’uscita prematura dallo Slam significherebbe per lui una caduta in classifica e quindi anche un duro colpo per la sua tenuta mentale che renderebbe estremamente ardua un’eventuale risalita.

Riuscirà dunque Stan the Man a ripetere l’exploit del 2014? Si sa che ripetersi è molto più difficile che affermarsi per la prima volta. Soprattutto se devi anche fare i conti con dei fenomeni come Djokovic, Federer e Nadal.

Per comprendere meglio la portata dell’impresa compiuta da Wawrinka l’anno scorso, il portale sportivo Bleacherreport.com ha stilato un’interessante classifica dei 25 tennisti dell’era “Open” che hanno vinto un solo torneo Slam in carriera. In questa particolare graduatoria, il dato fondamentale non è stato ovviamente il titolo conquistato, quanto invece le vittorie ottenute contro i top ten nel percorso per arrivare alla conquista del trofeo.

Tennista/Anno/Torneo
Top ten sconfitti
Punti

1.  Michael Stich, 91, Wim
4, 1, 2
26

2.  Stanislas Wawrinka, 14, AO
2, 7, 1
23

3.  Manuel Orantes, 75, USO
8, 2, 1
22

4.  Pat Cash, 87, Wim
3, 7, 2
21

5.  Goran Ivanisevic, 01, Wim
4, 6, 3
20

6.  Mark Edmondson, 76, AO
1, 2
19

6.  Adriano Panatta, 76, FO
1, 6, 7
19

8.  Michael Chang, 89, FO
1, 3
18

8.  Juan Martin del Potro, 09, USO
3, 1
18

10.  Marin Cilic, 14, USO
6, 2, 10
15

11.  Yannick Noah, 83, FO
3, 5
14

12.  Andres Gomez, 90, FO
7, 3
12

13.  Andres Gimeno, 72, FO
3, 10, 9
11

13.  Richard Krajicek, 96, Wim
10, 1
11

13.  Gaston Gaudio, 04, FO
8, 3
11

16.  Roscoe Tanner, 77, AO (Jan.)
1
10

17.  Petr Korda, 98, AO
4, 9
9

18.  Carlos Moya, 98, FO
3
8

18.  Andy Roddick, 03, USO
3
8

20.  Thomas Muster, 95, FO
9, 6
7

21.  Vitas Gerulaitis, 77, AO (Dec.)
6
5

22.  Albert Costa, 02, AO
7
4

23.  Thomas Johansson, 02, AO
9
2

23.  Juan Carlos Ferrero, 03, FO
9
2

25.  Brian Teacher, 80, AO
0
0

E in base al ranking dell’avversario battuto, Bleacherreport.com ha assegnato un punteggio con una scala decrescente da 10 a 1. Ciò significa che una vittoria contro il numero 1 del mondo vale 10 punti, mentre una contro il numero 10 ne vale 1. Una formula, quella creata dal sito, che traduce in numeri, e quindi quantifica, la grandezza dell’impresa compiuta da questi atleti.

Esaminando, dunque, il cammino di Stan agli Australian Open 2014, le vittorie contro top ten sono state tre: nei quarti di finale ha battuto il numero 2 di quel momento Novak Djokovic, in una delle più belle e avvincenti partite dell’anno (quindi 9 punti), nelle semifinali ha avuto la meglio sul numero 7 Thomas Berdych (4 punti) e in finale il numero 1 Rafa Nadal (10 punti).

stich126_v-contentgross Michael Stich vince Wimbledon nel 1991 in finale contro Becker

Un totale dunque di 23 punti che in questa classifica lo pone al secondo posto, subito dopo il tedesco Michael Stich che nel torneo di Wimbledon del ’91 sconfisse in serie il numero 4 Jim Courier, il numero 1 Stefan Edberg e il numero 2 Boris Becker, per un totale di 26 punti.

L’azzurro Adriano Panatta è situato al sesto posto (in coabitazione con il sorprendente Mark Edmondson che vinse nel 1976 in Australia da numero 212 del ranking), con 19 punti ottenuti grazie alle vittorie contro il numero 1 Bjorn Borg, il numero 6 Eddie Dibbs e il numero 7 Harold Solmon, al Roland Garros del ’76.

Singolare la storia dell’americano Brian Teacher, ultimo di questa graduatoria, che nel 1980 vinse gli Australian Open senza mai incontrare un top ten. Va detto però che erano anche anni in cui lo Slam di Melbourne veniva snobbato da molti giocatori.

brian_teacher Brian Teacher

Ma in questa classifica troviamo anche altri giocatori tuttora in attività. Per esempio Juan Martin Del Potro, all’ottavo posto con 18 punti insieme a Michael Chang, che nella sua galoppata agli Us Open del 2009 superò gli ostacoli Nadal (numero 3 del ranking) e Roger Federer (numero 1).

marincilic_hey56j0bne6r1laoy3yngjm4a Marin Cilic esulta dopo aver vinto gli US Open 2014

E naturalmente c’è anche l’altra sorpresa dell’anno appena trascorso: Marin Cilic. Quella del croato potrebbe essere considerata un’impresa ben più grande di quella di Wawrinka, ma considerando il valore delle teste di serie incontrate nel torneo, il suo exploit ne esce evidentemente ridimensionato rispetto a quello dello svizzero. Per il gigante di Medjugorie l’unico scalpo eccellente è rappresentato da Federer (numero 2). Mentre gli altri due top ten, Berdych (n. 6) e Nishikori (n.10) erano chiaramente più alla sua portata.
Anzi, se dovessimo comparare il torneo di Cilic con quello del giapponese affrontato in finale, possiamo tranquillamente affermare che anche se tornò a casa a mani vuote, Nishikori fu capace di un’impresa forse più grande di quella del croato, riuscendo a sconfiggere nel suo cammino il n. 1 Djokovic, il n. 3 Wawrinka e il n. 5 Raonic (non in quest’ordine).

Ma Bleacherreport.com si spinge ancora oltre e stila un’altra classifica, con l’ausilio di un ulteriore parametro che assegna punti anche in base al ranking del giocatore vincente. Perché più un giocatore è lontano dalla top ten e più assume valore la sua impresa. E così Cilic, che quando vinse si trovava alla posizione n. 14 del mondo, aggiunge ulteriori 14 punti ai 15 della precedente classifica, avvicinandosi di molto a Wawrinka.

Tennista/Anno/Torneo
Ranking
Punti competizione
Punti totali

1.  Goran Ivanisevic, 01, Wim
15
20
35

2.  Mark Edmondson, 76, AO
15
19
34

3.  Michael Chang, 89, FO
15
18
33

4.  Pat Cash, 87, Wim
11
21
32

4.  Michael Stich, 91, Wim
6
26
32

6.  Stanislas Wawrinka, 14, AO
8
23
31

7.  Marin Cilic, 14, USO
14
15
29

8.  Adriano Panatta, 76, FO
8
19
27

9.  Manuel Orantes, 75, USO
3
22
25

10.  Gaston Gaudio, 04, FO
15
11
26

10.  Richard Krajicek, 96, Wim
15
11
26

12.  Del Potro, 09, USO
6
18
24

13.  Carlos Moya, 98, FO
12
8
20

13.  Yannick Noah, 83, FO
6
14
20

15.  Albert Costa, 02, AO
15
4
19

16.  Thomas Johansson, 02, AO
15
2
17

16.  Andres Gimeno, 72, FO
6
11
17

18.  Andres Gomez, 90, FO
4
12
16

19.  Petr Korda, 98, AO
6
9
15

20.  Thomas Muster, 95, FO
5
7
12

20.  Andy Roddick, 03, USO
4
8
12

20.  Roscoe Tanner, 77, AO (Jan.)
2
10
12

23.  Brian Teacher, 80, AO
8
0
8

24.  Vitas Gerulaitis, 77, AO (Dec.)
1
5
6

25.  Juan Carlos Ferrero, 03, FO
3
2
5

Per questioni di equilibrio aritmetico, non sono stati assegnati più di 15 punti al singolo giocatore, altrimenti si arriverebbe a punteggi troppo alti in alcuni casi che inficerebbero la qualità della graduatoria. Per esempio, Edmondson con ranking 212 otterrebbe un punteggio troppo alto rispetto agli altri.

michaelchang01 Michael Chang

Con questo nuovo parametro, assumono ancora più importanza le imprese di Goran Ivanisevic (che vinse a Wimbledon da n. 125), lo stesso Edmondson, Michael Chang (da n. 19) e Pat Cash (da n. 11). Ne esce invece ridimensionato Juan Carlos Ferrero, che nella conquista del Roland Garros 2003 batté un solo top ten, Albert Costa (n. 9) e lo fece da n. 3 del mondo.

Tornando infine al nostro Stan, non si può negare che la sua resti una delle imprese più grandi della storia del tennis, anche solo per aver spezzato il dominio dei “fab four” che durava dalla vittoria di Del Potro nel 2009 agli Us Open, ma che era iniziata ancor prima, nel 2006.

Gli anni passano e i big cominciano a dare segni di cedimento. Magari Wawrinka non si ripeterà, ma ci sono altri potenziali contendenti che ambiscono a entrare nell’albo d’oro del Grande Slam e che potranno dire la loro. A ogni modo una cosa è sicura: anche quest’anno ci divertiremo.

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