L’odissea di Rublev: dal divano al terzo turno a Miami

Lo scorso febbraio Andrei Rublev raggiungeva il best ranking di numero 31 al mondo, due mesi dopo era a casa sul divano. Ora è pronto a ripartire da zero.

Il campione di Umago 2017 e il due volte protagonista alle NextGen ATP Finals ha perso tre mesi di tempo lo scorso anno per via di un fastidioso infortunio alla schiena. Spendeva tre ore al giorno in clinica per svolgere magnetoterapia, mangiava e stava seduto sul divano. Stando alle sue parole, raccolte dal sito dell’ATP, non faceva davvero più nulla.

Quel momento è stato molto duro per me. Ero totalmente depresso, molto giù. Mi ricordo che non guardavo nessuna partita di tennis perché mi sarei sentito ancora peggio nel vedere gli altri giocare e competere. Loro erano in tour e io sul divano a far niente. È stato molto difficile e sono contento che sia già passato un anno, spero non succeda più“, ha confessato il giovane russo. Rublev era disperato, voleva tornare in azione. Nel primo torneo del 2018 aveva raggiunto la finale a Doha, ma non ha avuto scelta: doveva riprendersi dall’infortunio. “In quel momento non vedevo l’ora di tornare in campo, ma quando ho giocato il mio primo torneo, ricordo di essermi sentito un po’ perso. Mi sentivo come se non fossi lì. Come quando giocavo bene prima dell’infortunio. Mi ci sono voluti un paio di mesi per recuperare quello stato mentale.

Andrey ha poi raggiunto le semifinali dell’ATP 500 di Washington, al suo terzo torneo giocato dopo il ritorno in campo. Quello è stato il miglior risultato dopo l’infortunio assieme alla semifinale alle NextGen ATP Finals. Fa strano pensare che lo scorso febbraio Rublev fosse il numero 1 russo, davanti a Karen Khachanov (#47) e a Daniil Medvedev (#50), entrambi protagonisti a Milano nel 2017. Sia l’uno che l’altro sono ora tra i primi 15 giocatori del mondo, mentre Rublev sta ancora cercando il suo miglior tennis.

Ad essere onesto, sono contento per i ragazzi. Se vincono significa che anche io sono ad un livello sufficiente per vincere partite e tornei, quindi sono contento per loro. Non sono avversari, siamo amici. Il mio obiettivo non è fare meglio di loro, ma è qualcosa di più grande. Vincere grandi tornei, parlo di questo“. Il russo nato nel 1997 ha sfoggiato lampi del suo miglior tennis nelle ultime settimane: a Indian Wells ha raggiunto il terzo turno, in cui ha perso contro Khachanov. Sabato ha sconfitto Marin Cilic a Miami senza concedergli neanche un set, guadagnandosi un altro terzo turno ed uno scontro interessantissimo con Denis Shapovalov. La vittoria su Cilic è la migliore mai ottenuta da Rublev da quello US Open di due anni fa, in cui sconfisse Grigor Dimitrov. Il russo ha letteralmente dominato l’ex numero 3 del mondo, guadagnandosi addirittura 22 break point: “È davvero speciale per me, soprattutto contro un grande giocatore come Marin. Lo conosco da tempo. Ci ho giocato contro un paio di anni fa, quindi sapevo sarebbe stato difficile per me. Sono felicissimo di aver vinto e sono sicuro che questa vittoria mi darà molta più confidenza, spero di migliorare e di giocare sempre meglio.”

Andrey Rublev sta migliorando piano piano. Dalla sua ha l’ottimo lavoro svolto durante l’off-season a Barcellona: “Ho cominciato a muovermi meglio, a colpire la palla molto bene. Ora sto molto meglio anche mentalmente, tutto sta arrivando lentamente e sto cominciando a vincere buone partite. Mi sono totalmente dimenticato del mio infortunio. Sto già facendo tutto: tantissimo allenamento, piena intensità. Spero che tutto sia tornato a posto nel mio corpo e di essere in salute al 100%.

È chiaro che Rublev abbia il potenziale per crescere, e anche velocemente. Secondo il georgiano Nikoloz Basilashvili, che gioca in maniera simile a lui, il russo ha un grande futuro davanti a sé: “Penso abbia un gran potenziale. Colpisce benissimo da fondo e sono sicuro avrà una grande carriera. Ha avuto un problema alla schiena e spero recupererà a pieno presto. Penso sia un giocatore fortissimo.”

Il russo attualmente è il numero 99 del mondo, a febbraio è arrivato addirittura fino alla 115esima posizione mondiale. Ma non se ne preoccupa, è solo concentrato sul suo tennis: “Recentemente ho aperto la classifica per vedere il mio ranking, poi non l’ho più fatto. Forse qualche volta vedo il mio nome e qualche volta lo vedo sul tabellone. Ma non apro mai il ranking per vedere dove sono nella Race o quanti punti perderò o vincerò. Non voglio stressarmi.”

 

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