Marcelo Demoliner: “La situazione economica nel doppio è disastrosa, ma l’ATP non sembra voler intervenire”

Il doppista brasiliano ha denunciato l’incredibile disparità economica che sussiste tra singolaristi e doppisti e ha ammesso che, pur essendo n. 34 del mondo, senza gli sponsor a sostenerlo difficilmente sarebbe riuscito a guadagnare qualcosa.

Marcelo Demoliner è il n. 34 del mondo nella specialità del doppio, ma, nonostante ciò, in questa stagione è riuscito a malapena a guadagnare 50.000 dollari. Questo incredibile dato è la sintesi perfetta della triste situazione in cui versa il circuito del doppio, che, oltre a non godere di grande popolarità tra i tifosi, non ha potuto nemmeno giovare di riforme volte a riequilibrare i rapporti economici nel tennis professionistico, sulla falsariga di quello che, invece, è stato giustamente fatto dall’ITF. Per capire ancora meglio quanto sia marcata la differenza di remunerazione tra singolo e doppio basti pensare che Demoliner, in tutto il 2017, ha guadagnato la stessa cifra che normalmente un singolarista riceve vincendo il primo turno di uno Slam.

Demoliner, brasiliano dello Stato del Rio Grande do Sul, è stato autore di una grande stagione quest’anno, battendo, tra gli altri, anche i fratelli Bryan, veri e propri mattatori del doppio degli ultimi dieci anni. “È stata una stagione incredibile, di grandi vittorie, vittorie su grandi nomi del tennis mondiale, come i fratelli Bryan, due leggende”, ha dichiarato Demoliner a Tennis News. “È stata una stagione che mi ha dato molta più fiducia, soprattutto per il prossimo anno”.

Nel doppio, al contrario di quello che si potrebbe pensare, è comune cambiare spesso il proprio partner e non sapere con chi si giocherà per tutta la stagione. Il brasiliano, ad esempio, ha già scelto i suoi “compagni di battaglie” solo per i primi due tornei dell’anno. “Nel primo torneo dell’anno giocherò con Michael Venus, poi Tray Huey, filippino, ma non so con chi giocherò durante il tour in Sud America. Forse ad Acapulco giocherò di nuovo con Sam Querrey. In passato non ho avuto l’opportunità di giocare altri tornei in quella zona, per cui non ho un compagno definito”.

La realtà finanziaria della sua specialità, tuttavia, non invita ad essere ottimisti. Mentre l’ITF ha iniziato ad attivarsi per migliorare le condizioni dei circuiti minori, nel doppio professionistico sembra esserci ancora grande immobilità. “Se gli sponsor non mi avessero aiutato quest’anno, non avrei guadagnato nulla. Con il loro aiuto e il fatto che sono in top 40, sono riuscito a guadagnare 50.000 dollari netti, che è quello che si porta a casa chi vince il primo turno di uno Slam in singolare. La differenza è troppo grande e non penso che cambierà, ma può migliorare. Non può cambiare perché l’ATP non crede che il doppio abbia la stessa popolarità e lo stesso appeal del singolare. Bisogna entrare in top 20 per far sì che diventi redditizio.”

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