Meno di un mese alle Atp Finals: per Zverev è quasi fatta, chi sarà l’ottavo?

Si è appena concluso il penultimo Masters 1000 della stagione, il secondo consecutivo vinto da Daniil Medvedev, da oggi addirittura terzo nella Race. Zverev ha perso solo in finale, ora il suo settimo posto è in cassaforte. Per l'ottavo è lotta tra Berrettini, Bautista Agut e Goffin, poche le chance di Fognini e Monfils.

Il 10 novembre. È questa la data che assilla le teste dei giocatori più forti del mondo nella parte finale di stagione. Nella Race Atp, Daniil Medvedev ha almeno per ora rotto il dominio dei Big Three, superando Roger Federer con la vittoria a Shanghai. I primi due, Rafael Nadal e Novak Djokovic, sono stabili, con l’iberico che ha quasi 1300 punti di vantaggio sul rivale. Dietro i quattro, Dominic Thiem e Stefanos Tsitsipas sono freschissimi di qualificazione a Londra, ottenuta rispettivamente a Pechino e Shanghai. Anche il settimo posto, occupato da Alexander Zverev, finalista nel 1000 cinese, è quasi già assegnato. Il tedesco, con l’allungo di 310 punti sull’ottavo sembra essersi tirato fuori da una battaglia aperta come poche volte in passato. Matteo Berrettini occupa infatti l’ultimo posto disponibile, ma in 310 punti, sono raccolti lui, Roberto Bautista Agut, David Goffin e Fabio Fognini. Di seguito, analizzeremo lo stato di forma dei giocatori citati e i loro prossimi impegni. L’attenzione, ovviamente, andrà maggiormente a coloro che ancora cercano l’accesso alle Finals

Ecco la Race nel dettaglio, tra parentesi i prossimi impegni di ciascun tennista (in grassetto quelli già qualificati alle Finals):

  1. Rafael Nadal (ESP) 9225 (Parigi, Londra)
  2. Novak Djokovic (SRB) 7945 (Parigi, Londra
  3. Daniil Medvedev (RUS) 5875 (Mosca, Vienna, Parigi, Londra)
  4. Roger Federer (SUI) 5690 (Basilea, Parigi, Londra)
  5. Dominic Thiem (AUT) 4525 (Vienna, Parigi, Londra)
  6. Stefanos Tsitsipas (GRE) 3730 (Basilea, Parigi, Londra)
  7. Alexander Zverev (GER) 2855 (Basilea, Parigi, -)
  8. Matteo Berrettini (ITA) 2545 (Vienna, Parigi, -)
  9. Roberto Bautista Agut (ESP) 2485 (Basilea, Parigi, -)
  10. David Goffin (BEL) 2325 (Anversa, Basilea, Parigi, -)
  11. Fabio Fognini (ITA) 2235 (Stoccolma, Basilea, Parigi, -)
  12. Kei Nishikori (JPN) 2180 (Vienna, Parigi, -)
  13. Gael Monfils (FRA 2170 (Anversa, Vienna, Parigi, -)

I PRIMI SEI – Prima di passare alla parte indubbiamente più interessante della nostra disamina, è giusto guardare alla situazione dei tennisti già qualificati alle Nitto Atp Finals 2020. Fra di loro, in questa settimana sarà in campo ancora, e solo, Daniil Medvedev. Viene da sei finali consecutive, tra cui gli ultimi tre Masters 1000 e l’ultimo Major. Proprio come a San Pietroburgo, non mancherà nella sua Russia, giocando l’Atp 250 moscovita prima del rush finale. Quattro tornei nelle ultime cinque settimane della stagione, col rischio però di arrivare un po’ scarico all’appuntamento clou, dove giocherà per la prima volta in carriera. Se riuscirà nell’impresa di evitare la stanchezza, allora potrebbe addirittura essere il favorito a Londra. La vita nel Round Robin può però essere difficile, quindi sbilanciarsi serve a poco. Dalla fatica hanno voluto mettersi invece al riparo Nadal e Djokovic, dominatori Slam della stagione. Il primo, alla Laver Cup ha accusato un problema al polso e sfruttando l’imminente matrimonio di sabato con la sua Meri, proverà a farsi trovare pronto. Da un paio di giorni è tornato ad allenarsi, quindi la sua presenza tra Parigi e Londra non sembra più in dubbio. Questa è la parte di stagione a lui meno congeniale con i campi indoor, e la condizione sarà da verificare. Dopo Parigi a Djokovic verranno decurtati i punti delle Finals 2018, e da lunedì 4 novembre a domenica 17 il maiorchino è sicuro di tornare al numero 1 Atp. Le motivazioni non mancheranno a nessuno dei due quindi, perché chi farà più punti soprattutto alle Finals chiuderà sicuramente la stagione sul trono. Con la vittoria all’Atp 500 di Tokyo e il quarto di finale nel Masters 1000 di Shanghai, Djokovic ha assottigliato il divario con Nadal a 1280 punti. I dolori alla spalla paiono definitivamente scomparsi a sentire il campione serbo, dettosi anche lui sorpreso dalla velocità del recupero. Se in Giappone però aveva dominato, in Cina ha mostrato ancora un livello distante da quello di dodici mesi fa. Federer, Tsitsipas e Thiem, si prenderanno invece una settimana di pausa. Il greco seguirà Federer, che davanti al pubblico di casa cercherà l’ennesimo titolo. Il giovane fenomeno di Atene ha ritrovato se stesso in Asia, perdendo la finale a Pechino e la semifinale a Shanghai. La vittoria su Djokovic nei quarti, e la tiratissima semifinale contro Medvedev lo mettono però in condizione di non temere nessuno a Londra. Federer sembra sui livelli del 2018 e sul cemento lo ha già battuto, mentre Nadal soprattutto indoor soffre giocatori della sua varietà. Thiem invece giocherà ovviamente a casa sua, dove ritroverà Medvedev e una concorrenza agguerrita. Sul veloce ha compiuto enormi progressi con l’arrivo nel team di Nicolas Massu, ma in chiave Finals manca forse di un po’ di costanza, fattore che lo pone in secondo piano rispetto a tutti gli altri avversari sopra menzionati.

QUATTRO PER UN POSTO – Dando una grande lezione ai più scettici, le emozioni che Alexander Zverev aveva mostrato alla Laver Cup di Ginevra, hanno sortito il loro effetto. L’ansia con cui ha vissuto il match decisivo, il tuffo pieno di gioia dopo il match point contro John Isner, hanno restituito al tedesco il piacere della competizione e un po’ di fiducia in se stesso. Dopo la Svizzera, il campione in carica delle Finals si è regalato ottimi risultati in Asia. Prima il quarto di finale perso da Tsitsipas a Pechino e ieri a Shanghai la finale, ma Medvedev è inarrivabile per tutti al momento. I punti racimolati lo mettono ora in una posizione molto vantaggiosa. Perché ieri è tornato in finale in un Masters 1000 da più di un anno. A differenza dei giocatori lo inseguono, inoltre, è l’unico che conta sei finali in tale categoria. Il gap su Berrettini, ottavo, e battuto in semifinale a Shanghai, è oro. La differenza può farla, e al 90% la farà, il suo servizio. Se il rendimento sarà quello mostrato nella settimana appena passata, quello di quando “Sascha” non ha preoccupazioni, è impensabile che nei due ultimi tornei della sua stagione ottenga risultati peggiori di tutti gli inseguitori, vedendosi superato da due tennis tra Berrettini, Bautista Agut, Goffin, Fognini e Monfils. Di questi, soltanto gli ultimi tre scenderanno in campo in questa settimana, avendo un certo ritardo da recuperare. A Stoccolma è favoritissimo l’italiano, che ha ritrovato un ottimo tennis a Shanghai. Gli altri due andranno invece ad Anversa. La pausa può essere utile a Berrettini, che perderebbe l’ottavo posto solo in caso di vittoria del torneo di Goffin, che pur passerebbe di soli 30 punti. La situazione di Bautista Agut, sembra invece essersi complicata negli ultimi tempi. Dal ritiro al primo turno di Pechino, e poi anche a Shanghai, lo spagnolo è sembrato un po’ affaticato dopo le tante partite in stagione. Fognini e Monfils sono quanto meno obbligati a rispettare le loro teste di serie questa settimana, arrivando almeno in finale. In Svezia i più pericolosi per il ligure sono Grigor Dimitrov e Denis Shapovalov. In Belgio, invece il tabellone potrebbe essere complicatissimo: insieme a Goffin e Monfils ci saranno infatti anche Diego Schwartzman, Stan Wawrinka e Jo-Wilfried Tsonga, per i quali faranno un po’ di sano tifo gli azzurri e Bautista Agut. Come quest’ultimo, anche Monfils ha mostrato un calo recentemente. Ma il transalpino in tutto il 2019 ha sempre giocato qualche torneo con degli acciacchi. Sebbene le sue possibilità di qualificazione siano ridotte al lumicino, è bene tenerlo da parte per eventuali exploit. La sua missione principale è tenere aperta la corsa fino a Parigi-Bercy, ultimo 1000 della stagione, in cui, appoggiato dal pubblico, si spinse fino alla finale proprio nel 2009.

La O2 Arena di Londra, sede delle ATP Finals fino al 2020

 

IL CAMPO NON MENTIRÀ – Sono ancora troppe le combinazioni e gli scenari possibili per fare un pronostico su chi segua Zverev, che ovviamente diamo per sicuro, e meritevole, partecipante al tornei degli otto maestri. Un borsino, però, è sempre possibile. Non è da escludere il fattore calendario, perché solo Berrettini e Bautista Agut si fermeranno. Gli altri, se da un lato avranno la chance di fare punti, dovranno giocare per tre settimane consecutive. E al contrario di ciò che si potrebbe pensare, le possibilità che i due Atp 500 di Vienna e Basilea, oltre al Masters 1000 di Parigi, finiscano nelle mani di quei sei giocatori già qualificati, oltre ad uno Zverev riaccesosi, non sono così basse. Perché Tsitsipas, Medvedev e il tedesco sono giovani e Nadal e Djokovic si giocano il numero 1 di fine anno. Federer, in più,  lo scorso anno si ritrovò proprio tra Basilea e Bercy (pietà per chi dimentica quella splendida semifinale con Djokovic). Quindi, oltre al calendario, nei suddetti tre tornei, la differenza per l’ultimo posto alle Finals la farà un qualcosa di incalcolabile come il sorteggio. Trovarsi dalla parte di un tennista che si conosce bene, o di un top player non certo cannibale sul cemento come Thiem, avrà un peso specifico enorme. E per un momento, la speranza di vedere un tennista italiano all’evento di fine anno, va messa da parte nel fare il nostro borsino. In fondo a tutti, solo per ora, c’è Kei Nishikori, solamente 10 punti avanti a Monfils, ma ancora infortunato. Il rientro è previsto per Vienna, quando allora potrebbe essere davvero troppo tardi per la qualificazione. Monfils, che favorito non può essere, lo mettiamo nel cassetto. In cima non c’è ovviamente neanche Fognini, che ha pagato nel corso del 2019 i dolori alla caviglia, altrimenti, forte del suo titolo a Monte-Carlo, sarebbe probabilmente il favorito, perché probabilmente, dal lato tecnico, ha qualche arma in più dei suoi diretti concorrenti. Con l’incognita fisica delle ultime due settimane, e la sconfitta subita da Berrettini in Cina, ci sentiamo di dare qualche chance in meno a Bautista Agut. I principali indiziati rimangono quindi il 23enne romano e Goffin, entrambi alla prima semifinale in un Grand Slam del 2019, rispettivamente a New York e a Wimbledon. E, detto fra noi, sarebbe bellissimo vederli uno contro l’altro in questo finale di stagione, ma potrebbe accadere solo a Parigi come si evince dalla programmazione. La prima e unica sfida la vinse il belga in semifinale ad Halle, prima di perdere da Federer. E uno scontro diretto, dal nostro punto di vista, non sarebbe solo l’occasione per decretare chi tra i due è più in forma al momento, ma anche l’opportunità per misurare gli eventuali progressi di Berrettini, contro un avversario solidissimo da fondo, ma mai a disagio in nessuna parte del campo. Il tennis potente dell’italiano, potrebbe dare maggiore sicurezza nei momenti di difficoltà, rifugiandosi soprattutto negli uno-due. Goffin, però, alle Finals è già stato, e ha addirittura battuto Federer due anni fa. Dopo tantissimi infortuni ora avrà la chance di tornare nell’élite del tennis mondiale. Il suo 2019, poi, ha avuto la svolta in un pomeriggio di giugno, quando è riuscito ad aggiudicarsi un set, al Roland Garros, contro il Re di quel posto, Rafael Nadal. Da quel giorno, infatti, ha disputato dieci tornei, perdendo per ben sei volte da uno tra Federer (tre), Djokovic (due) e Medvedev, in finale a Cincinnati. Al netto del sorteggio, che mostrerà anche, in un certo senso, da che parte è il destino, il nostro favorito per l’ottavo posto è quindi proprio David Goffin. Il sostegno ai due azzurri non mancherà, ma dovranno sorprenderci ancora una volta se vorranno volare a Londra, fra i più grandi del mondo.

 

David Goffin
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