Due i tennisti italiani impegnati nella giornata di ieri nel Masters 1000 di Montecarlo. Uno è Lorenzo Musetti, che nel suo match di secondo turno, dopo aver battuto Taylor Fritz, ha superato, sempre in due set, con il punteggio di 6-3 7-5, anche Arthur Fils, guadagnandosi un ottavo di finale contro Novak Djokovic, rivincita della partita di un anno fa vinta dal toscano. L’altro è Matteo Berrettini, che in una partita ancora di primo turno è stato eliminato da Miomir Kecmanovic per 6-3 6-1.
Fino al 6-3 5-2 è stato un match praticamente perfetto quello di Musetti. Solido, profondo con i colpi, sin dalla risposta, con qualche aiuto importante dal servizio, sparso qua e là, con le solite magie, e bravo a tenere con la testa sott’acqua un avversario che ha perso spesso il controllo dei colpi. La partita è stata poi un po’ intaccata, e si è complicata, nel finale, anche per l’assenza della prima di servizio. Ad ogni modo Musetti ha resettato, è ripartito, ed ha chiuso una sfida che in qualche modo bisognava chiudere. L’ottavo di finale per Lorenzo sarà lo stesso della scorsa edizione, con il numero 1 del mondo Djokovic. Un bel ricordo per l’azzurro. La stagione del serbo è stata fin’ora negativa, ma ieri, intanto, un motivato Nole ha giocato forse la sua miglior partita del 2024, surclassando Roman Safiullin per 6-1 6-2.
Un Berrettini indubbiamente un po’ scarico, reduce dal titolo a Marrakech vinto domenica, arrivato nel Principato lunedì, e sceso in campo quindi solo due giorni dopo la finale giocata in Marocco. Ha influito poi anche la pesantezza del campo dopo la pioggia caduta su Montecarlo fino all’ora di pranzo, e il considerevole cambiamento di temperatura rispetto a Marrakech. Ci ha messo del suo anche Kecmanovic, molto solido ed in grado di neutralizzare il servizio di Berrettini. Se la battuta non consegna a Matteo tanti punti, e il dritto è troppo falloso, la partita si fa per lui estremamente faticosa. Sarà quindi il serbo a sfidare al terzo turno Grigor Dimitrov, mentre il romano si preparerà per tutti i prossimi impegni, ai quali negli ultimi due anni ha dovuto rinunciare.
