Next Gen ATP Finals, il diario delle qualificazioni: day 3

Diario del terzo e ultimo giorno in programma allo Sporting Milano 3, dove Gianluigi Quinzi ha riscattato un posto per la competizione maggiore che si svolgerà in un padiglione della fiera di Rho a partire da questo martedì.

E’ giunta al termine la kermesse milanese, ospitata allo Sporting Milano 3 di Basiglio, che ha messo in mostra i migliori talenti under-21 del tennis italiano. In questi tre giorni di tennis abbiamo assistito a conferme e sorprese, fino alla finale disputata fra i 21enni Gianluigi Quinzi e Filippo Baldi, amici di lunga data e, insieme, vincitori della Coppa Davis juniores nel 2012.

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TROPPO QUINZI PER BALDI – Fin dal primo gioco la tensione è nell’aria e si fa sentire. Il padrone di casa Baldi vince il sorteggio e sceglie di servire per primo (e la guida nel punteggio gli tornerà utile più avanti nel match). Per i primi giochi i due giovani tennisti si attengono al loro repertorio, senza strafare. Il primo set si risolve con un tie break, nel quale una piccola dose di sfortuna (sotto forma di nastri sfavorevoli) per Quinzi si trasforma in una grande partenza per il milanese, che riesce a portarsi avanti di un set. Nel secondo l’ex campione di Wimbledon juniores aumenta progressivamente il livello della sua prestazione; ora tiene con facilità i game di battuta, tanto che raramente Baldi supera i 15. Anche lui, però, sa amministrare il vantaggio del colpo d’apertura: risolve tutte le situazioni di pericolo che gli si presentano con chirurgiche prime vincenti, e in questo modo guadagna un secondo parziale decisivo. Buona anche qui la sua partenza, ma vanificata da una reazione grintosa di Quinzi, che recupera da 0-4 per poi sprecare un set point con un brutto rovescio sbagliato sotto rete. Stavolta il 21enne lombardo non manca l’occasione e chiude per 8-6. L’inerzia che gli era favorevole, però, cessa appena cambiato campo. Il lombardo incomincia il nuovo set, infatti, con un notevole calo di tensione che permette al marchigiano di salire rapidamente 20. Il back di Baldi, che tanto lo aveva aiutato nei cambi di ritmo contro Pellegrino, non è altrettanto efficace contro Quinzi, anzi rischia di essere un’arma a doppio taglio; per questo motivo il milanese esprime anche qualche voce di insoddisfazione. Si aggrappa alla prima di servizio per non subire un secondo break ma non riesce a evitare di perdere il set. A questo punto “Giangi” è pienamente rientrato in partita e raccoglie un nuovo break in apertura di quarta partita, salvo poi rischiare di restituirlo subito dopo. Ma tale vantaggio, pazientemente amministrato, è sufficiente per prolungare il match al quinto e decisivo parziale. Ora Baldi rialza la testa e lo fa lasciando a zero il suo avversario nel game di battuta. Ma non riesce a fare nulla per il gioco successivo, in cui il fu n. 1 del ranking juniores gioca a braccio sciolto e strappa con autorità il punto del vantaggio. Non fallisce, poi, l’occasione di chiudere, e si guadagna di diritto la wild card per l’ottavo ingresso alle Next Gen ATP Finals.

Gianluigi Quinzi (n. 294, età 21) – Filippo Baldi (n. 459, età 21) 34(5) 34(6) 42 42 42

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ANALISI DELL’INCONTRO (Scritto da Giacomo Gitti) – “Per quanto visto in campo, Quinzi ha meritato di vincere la partita. Baldi obiettivamente non poteva fare molto più di così: si è aggiudicato i primi due set al tie break, giocando e servendo alla grande nei momenti decisivi, poi è arrivata la reazione veemente dell’ex campione di Wimbledon juniores che, dando prova di una straordinaria forza mentale, ha ribaltato l’esito della sfida con un break in apertura di ogni set. Da sottolineare l’ottima prova in battuta (visibilmente migliorate sia la prima che la seconda palla) di “Gian” che, oggi come in tutto il torneo, è sempre riuscito a tenere con molta autorevolezza i propri turni di servizio. Tuttavia anche questa sera sono emersi sia i punti di forza sia le debolezze che accompagnano Gianluigi nel suo percorso di crescita. Se dalla parte del rovescio Quinzi è quasi inarrestabile, altrettanto non si può dire per il dritto (troppo corto e arrotato), dove deve lavorare ancora tantissimo per raggiungere i livelli a cui aspira. Certo, dei passi in avanti si sono visti, soprattutto nel match odierno, ed è apparso evidente che, con l’ausilio del suo fidato coach (Fabio Gorietti), sta provando a modificare il movimento di preparazione del colpo, accorciando il tempo di esecuzione. Ovviamente per arrivare ad eseguire in modo più sciolto e naturale questo fondamentale ci vorranno diversi mesi, però l’importante è aver finalmente imboccato questa strada, dopo aver già sprecato diversi anni senza sperimentare soluzioni per risolvere questa grave lacuna. Dal punto di vista tattico, invece, il nostro portacolori dovrebbe cercare di essere più aggressivo e propositivo, prendendo più spesso la via della rete ed evitando così di rimanere intrappolato nello scambio da fondocampo (in altre parole “quando ci si apre il campo bisogna chiudere subito il punto con una volee per non essere costretti a vincerlo 10 volte”…) .
Grazie al successo sul suo grande amico Filippo, il 21enne di Porto San Giorgio si è guadagnato meritatamente l’accesso alle Next Gen ATP Finals, dove ritroverà quei ragazzi, come Chung e Rublev, che batteva una volta sì e l’altra pure a livello juniores, e che ora, ahimè, lo sopravanzano di oltre 200 posizioni in classifica. Chissà se il riveder certe facce note non faccia riaffiorare nella sua mente alcuni piacevoli ricordi che lo spronino a dare quel qualcosa in più per far sì che questa esperienza non sia una semplice “capatina” nel tennis che conta, ma un nuovo e stimolante inizio.”

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1 comment
  1. Vista la partita, la differenza per me l’ha fatta il servizio, Quinzi in questo fondamentale è molto più incisivo di Baldi su questa superficie. Dal canto suo Baldi ha stragiocato i primi due set in una sorta di trance agonistica, ma ahimè appena è sceso un attimino sia mentalmente che fisicamente è stato sopraffatto dalla maggior potenza di Quinzi. Bravi tutti e due, speriamo riescano a fare un salto di qualità che gli permetta di entrare tra i primi 100 perché lo meritano.

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