Per Juan Martin Del Potro non è ancora ora di smettere

Il gigante di Tandil ha parlato ai microfoni di ESPN del suo percorso di riabilitazione e degli obiettivi che si pone

Juan Martin Del Potro manca da troppo tempo al circuito ATP. Il suo meraviglioso drittone inside-out manca da troppo tempo al circuito ATP. Juan è alle prese con la riabilitazione in seguito alla terza operazione al ginocchio che lo tiene lontano dai campi da tennis da quando si è infortunato nella partita (vinta) contro Shapovalov al primo turno del Queen’s 2019. Però il campione degli US Open non demorde e ha un obiettivo fisso: esserci per i Giochi Olimpici che si terranno il prossimo anno a Tokyo.

Ai microfoni di ESPN, noto emittente americano, ha dichiarato: “La realtà è che mi ci vuole tanto tempo per tornare come prima. Non posso nasconderlo. Tuttavia, mi mantengo in piedi perché ho voglia di giocare. Ho lottato col ginocchio, ma sento che il sipario per me non è ancora calato. Non credo di dover chiudere. Voglio essere presente ai Giochi Olimpici, questo mantiene vivo dentro di me il desiderio.” Juan ha ancora una voglia matta di giocare, non vuole certamente lasciare il tennis (per fortuna) fintanto che sarà fuori dal campo. Delpo vuole ancora difendere i colori della propria Argentina.

Proprio riguardo il legame indissolubile che lo lega alla sua patria, fa riferimento la seconda parte dell’intervista. In particolare Juan ha ricordato e onorato Diego Armando Maradona, genio del calcio che ci ha lasciati qualche giorno fa, e il rapporto che li legava. “Faccio ancora fatica a credere a quello che è successo. Sono crollato quando ho visto il funerale. Non percepisco che se ne sia andato, adesso penso solo a bei ricordi” ha detto il gigante di Tandil.

Egli ha poi raccontato: “E’ tempo di ricordare aneddoti e di essere orgoglioso che sia argentino. Maradona mi contattò di persona per assistere alla finale di Davis 2016. Ovviamente organizzai il tutto per renderlo possibile. Si è sempre comportato col massimo rispetto, anche se nel tennis più sei calmo e meglio è, e questo con Diego era difficile. Nessuno era come lui, trasmetteva una forza ed un’energia che non ho percepito da nessun’altra persona. Ogni notte, da solo e senza che nessuno lo sapesse, lo guardavo per dieci minuti“.

Noi non vediamo l’ora che Delpo possa tornare in campo e far sfrecciare ancora il suo magnifico dritto.

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