Rafa Nadal ha grandi progetti per il 2017. Troppo grandi?

Rafa Nadal sembra fiducioso e ha programmato per il 2017 ben 20 tornei suscitando la preoccupazione di molti in considerazione dei molti infortuni avuti in passato.

In Australia ha detto di sentirsi finalmente in forma dal punto di vista fisico, anche se la grande voglia di riscatto potrebbe anche rivelarsi un’arma a doppio taglio per Rafael Nadal, specialmente perché, guardando la programmazione per il 2017, non pochi hanno pensato che forse abbia esagerato.

20 TORNEI PER RAFA 2017 – Rafa infatti ha al suo palmares  ben 2o tornei. L’ultimo aggiunto è l’atp 500 del Queen’s, che porta a quota 9 il numero di tornei fra l’Australian Open e Wimbledon. Troppi? Non possiamo dirlo, dopotutto Rafa è un professionista e sa bene quello che fa, diciamo solo che così tanti ne aveva giocati solo nel 2008 e nel 2005, cioè la bellezza di dodici anni fa. Lo stesso Rafa comunque dice “Per quanto riguarda il calendario, non ho mai detto che -la stagione- è troppo lunga. Per me il calendario può essere il più lungo possibile, per me sarebbe grandioso se ci fossero tornei ogni singola settimana dalla prima settimana della stagione. Lunica cosa negativa a volte sono i tornei obbligatori -i Masters 1000 escluso Monte Carlo -. Abbiamo tanti tornei obbligatori che creano periodi di riposo molto brevi. Ma più tornei abbiamo e meglio è perché ci sono più opportunità per lavorare. Uno sport è migliore non solo se i migliori giocatori guadagnano tanto, ma anche se tanti giocatori riescono a guadagnare il giusto denaro per vivere bene.”

RAFA E ROGER HANNO ESIGENZE DIVERSE – Quindi sembra siano tutti preoccupati per Rafa e per il suo fisico, che potrebbe subire il troppo giocare, il cambiare continuamente continenti, fusi orari e climi. L’esempio che ritorna spesso è quello di Roger Federer che per arrivare pronto agli Australian Open ha addirittura fatto uno stop dallo scorso Wimbledon e per il 2017 ha fatto una programmazione molto più scarna, come d’altronde accade da qualche anno a questa parte. Dimentichiamo però, probabilmente,  che Roger ha una fisicità molto diversa da quella di Rafa, ha un fisico che richiede lunghe pause per recuperare, non è un caso infatti che si sia sempre allenato molto meno di Rafa, il quale al contrario è un diesel, uno che deve fare un lavoro intenso, fare tante palle per prendere il ritmo. Stessa valutazione possiamo farla sul tipo di gioco. E’ vero infatti che Rafa in campo fatica il doppio dello svizzero, ma è il suo tipo di gioco che lo richiede, cosa che sfiancherebbe il caro Roger. Terza valutazione è quella dell’età. Entrambi infatti non sono più dei giovincelli, certo, ma Rafa ha ben 5 anni meno di Roger, e nello sport non sono pochi.

IN PROGRAMMA MOLTI PUNTI PER RAFA – Quindi mentre Roger farà il torneo di Dubai a fine Febbraio e poi starà fermo fino ad Indian Wells, e addirittura Djokovic, dopo l’impegno di questo week end in Davis, rientrerà direttamente a Indian Wells, Rafa sarà, dopo aver rinunciato a Rotterdam,  il 27 Febbraio ad Acapulco, scelta che evidenzia un cambio di tendenza – rispetto al al 2016  quando giocò a Rio e a Buenos Aires – preferendo quest’anno il cemento in preparazione dei Master 1000 americani di Indian Wells e Miami ai quali sarà presente a Marzo. Poi giocherà i 5 tornei sulla terra rossa, Montecarlo, Barcellona, Madrid, Roma e Parigi, che dovrebbero essere per lui i migliori, anche se deve difendere le due vittorie dell’anno scorso a Montecarlo e a Barcellona, in cui sconfisse Monfils e Nishikori. Poi la stagione sull’erba con il Queen’s la cui notizia della sua presenza è di questi giorni, e Wimbledon. Anche qui Nadal può sfruttare il forfait della passata stagione e rosicchiare qualche punto importante in classifica. Rafa preparerà gli Us Open con i canonici Master 1000 di Montreal e Cincinnati. Agli Us Open, vinti due volte in carriera, non dovrà difendere punti, vista la memorabile sconfitta dello scorso anno subita da Lucas Pouille. A fine stagione quindi dovrebbe giocare i canonici Pechino, Shanghai, Basilea, Parigi Bercy e Finals di Londra, sempre chiaramente che chiuda l’anno tra i primi otto del mondo. Questa è la programmazione di Rafa, chiaramente molto impegnativa, ma volta a recuperare più punti possibili e, ovviamente posizioni. A Melbourne Rafa ha dato prova di esserci e questo programma 2017 dovrebbe confermare a mio avviso la sua fiducia nel suo stato di forma. Poi ovviamente, come in tutte le cose si sa mai, e noi non vediamo l’ora di stare a vedere.

 

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