Rafa Nadal, un 2015 ancora ai blocchi di partenza

L'inizio di stagione più difficile di tutta la sua carriera, o semplicemente gli anni che passano e i tempi di recupero che allungano? Che succede a Nadal?

 TENNIS – Il 2015 di Rafa Nadal non sembra essere partito nel modo migliore. Il campione spagnolo ha subito numerose battute d’arresto che lasciano più di una preoccupazione riguardo al prosieguo della stagione: sin dallo stop subito con il N.127 del mondo Michael Berrer a Doha, il dubbio sulle effettive possibilità di rivedere un Nadal al 100% andava crescendo sia nei tifosi che negli appassionati di tennis in generale, viste le nuove ricadute fisiche e le parole poco rassicuranti sia dello stesso Rafa che dello zio allenatore Toni. La enorme fatica fatta contro Tim Smyczek e la successiva sconfitta subita da Tomas Berdych agli Australian Open (il ceco aveva perso gli ultimi 17 scontri diretti), oltre la recente eliminazione in semifinale a Rio per mano di Fabio Fognini, non solo gli hanno impedito di difendere rispettivamente la finale in Australia e la vittoria in Brasile, ma hanno inoltre portato alla luce nuove problematiche che potrebbero risultare decisive per un suo futuro più o meno da top assoluto come è stato fino a pochi mesi fa.

 L’aspetto più preoccupante in assoluto sembra essere il servizio, con il quale il maiorchino sembra stia facendo molta fatica: contro il N.112 del mondo Tim Smyczek, nonostante la vittoria sia arrivata per 7-5 al terzo set rendendo il match quasi epico, Nadal ha commesso 7 doppi falli ed è riuscito a portare a casa solo il 53% di punti con la seconda palla, confermando tale trend negativo anche con Berdych (6 doppi falli e solo 6 punti vinti con la seconda) e soprattutto con Fognini pochi giorni fa, con i soliti 6 doppi falli, il 61% di prime in campo ma solo il 42% di punti vinti con la seconda palla.

Tomas Berdych (R) of the Czech Republic reacts after defeating Rafael Nadal of Spain in their men's singles quarter-final match at the Australian Open 2015 tennis tournament in Melbourne

L’aspetto emotivo, oltretutto, non ha assolutamente contribuito a migliorare la situazione: una nuova discussione con l’esperto arbitro Carlos Bernardes, al quale ha persino dichiarato “Ho intenzione di chiedere che non mi arbitri mai più. In tutto il circuito non c’è nessuno come te, e anche se non ho alcun problema personale nei tuoi confronti non posso continuare. Sei quello che mi ha messo più pressione”, tutto questo in riferimento ai warning per perdita di tempo inflitti al maiorchino in occasione proprio della semifinale con Fabio Fognini, fino alla seccata uscita che ha riservato all’ATP riguardo al suo quarto di finale contro Pablo Cuevas, terminato alle 3.18 del mattino.

 Nonostante le avvisaglie non siano delle migliori, gli anni passati hanno insegnato a tutto il mondo del tennis a conoscere Rafael Nadal, riuscendo ad interpretare tali segnali come un momento difficile dal quale, tuttavia, lo spagnolo ha tutta l’intenzione e la possibilità di uscire. “Contro Fabio (Fognini, ndR) mi sono sentito subito stanco, arrivando anche ai crampi, cosa che non mi accadeva da molto tempo. Mi manca il ritmo, ma so che se lavorerò sodo riuscirò a tornare al livello dei top”.

 Oltretutto non vanno dimenticate le situazioni di difficoltà dovute al polso, subito dopo il torneo di Wimbledon, e l’intervento di appendicectomia che lo ha costretto a saltare anche le Finals di Londra.

Rafael+Nadal+2014+French+Open+Day+Fifteen+WMdcIBYOh19l

Nonostante questo sia uno dei peggiori inizi di stagione della carriera, vista soprattutto la rarità delle sue sconfitte al suo esordio in un torneo su terra rossa che si limitavano a Vina Del Mar 2013 (sconfitta subita in finale con uno strepitoso Horacio Zeballos), le prossime indicazioni arriveranno già dall’impegno del torneo ATP250 di Buenos Aires di questa settimana, dove Nadal partirà dal secondo turno contro un qualificato oppure il connazionale Albert Montanes. Confermarsi al Roland Garros sarà dura, soprattutto per questo Nadal del 2015, ma la strada che porta in Francia è ancora lunga e solo il tempo saprà dire come si arriverà alla solita cartina al tornasole per lui che sul Philippe Chatrier è un’istituzione.

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