Stoccarda, Berrettini da favola! Murray si “consola” con la Top50

Berrettini è l’uomo dei ritorni vincenti. È trionfo per lui a Stoccarda, il secondo della carriera. Di Melania Malavenda

È finale a Stoccarda per Matteo Berrettini ed Andy Murray. Con un po’ di difficoltà per via del rientro dopo l’infortunio che l’aveva costretto a saltare tutta la stagione sul rosso, l’italiano si regala “l’ultimo atto” in Germania dove aveva già trionfato nel 2019. Per il romano è la terza finale consecutiva sull’erba, la quarta in carriera.

Una superficie che sembrerebbe regalargli parecchie gioie. Ha infatti perso soltanto tre partite negli ultimi 4 anni e con rivali del calibro di Djokovic e Federer. Sorride l’erba anche a Sir Andy Murray che in finale ha perso solo una volta a Wimbledon anche lui contro lo svizzero. Per il resto il suo palmares conta 5 vittorie al Queen’s, 2 nello slam londinese e 1 alle Olimpiadi del 2012. Quella di Stoccara sarà la sua 70esima finale in, la seconda in stagione dopo quella di Sydney.

Statistiche in parità per i due che si sono incontrati soltanto altre due volte: una nell’ all’ATP 500 di Pechino nel 2019 che ha visto il successo dello scozzese, l’altra proprio al Queen’s lo scorso anno con la vittoria convincente dell’italiano.

Matteo Berrettini si rivela uno specialista dei ritorni post-infortunio. Con una partita in meno grazie al bye, fatica un po’ a riprendere il ritmo all’inizio del torneo cedendo un set sia contro Albot che contro l’amico Sonego. In semifinale è il tie break, contro il tedesco Otte – in campo con il favore del pubblico – a regalare al 25enne il passaggio del turno.

Tabellone più complicato per Andy Murray che liquida in due set il qualificato O’Connell al primo turno e Bublik al secondo. Poi i due ostacoli più ostici: Stafonos Tsitsipas ai quarti e lo “show man” del circuito Nick Kyrgios, sorpresa di questa edizione.

Favore del pronostico tutto per Matteo Berrettini ancora una volta però “sfavorito” dal tifo sugli spalti leggermente spostato dalla parte di Sir Andy Murray. L’azzurro chiude il primo set con il punteggio di 6-4. Servizio, dritto e slice di rovescio regalano al romano il parziale d’esordio.

Nel secondo Andy Murray sale in cattedra, salva 3 palle break e sfrutta un doppio fallo dell’avversario per prolungare il match. Ma non basta per lo scozzese. Ad alzare il trofeo, il sesto in carriera, è l’italiano numero 10 del ranking ATP.

Per lo scozzese, che tornerà subito in campo a Londra, arriva però una buona notizia. Nonostante la sconfitta rientra nella Top 50 da cui mancava dal 2018 con lo spiraglio di poter essere una delle teste di serie a Wimbledon. Felicità mista a stupore per Matteo Berrettini, anche lui pronto a partire per la capitale inglese. “È l’ultima cosa che mi sarei immaginato dopo il rientro dall’infortunio” le sue parole a fine gara.

Melania Malavenda

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