Tsitsipas e l’erba indigesta

Stefanos Tsitsipas non riesce proprio a trovare un feeling con l'erba, ma deve imparare in fretta se vuole essere competitivo in questo Wimbledon. Di Stefano Franceschi

A partire dalla sconfitta con Murray, che cosa aspettarsi da Stefanos nelle prossime settimane?

Stefanos Tsitsipas ha appena perso nei quarti di finale del torneo di Stoccarda per mano di Murray che lo ha battuto 7-6 6-3. La prima sconfitta erbivora della stagione arriva dopo la vittoria al primo turno contro la giovane promessa del tennis svizzero Stricker.

Questo risultato non è in linea con le ambizioni di uno dei tennisti più forti in circolazione ma la sconfitta contro lo scozzese non arriva certamente a sorpresa. Con le sue vittorie a Church Road, Murray è uno dei tennisti più erbivori degli ultimi anni mentre Tsitsipas ha raccolto sempre le briciole nelle ultime apparizioni sui campi verdi. Non possiamo certamente dimenticare la sconfitta contro il nostro Thomas Fabbiano a Wimbledon nel 2019 o con Frances Tiafoe l’anno scorso.

2021 Wimbledon Championships
Stefanos Tsitsipas , Greece

Ci possiamo chiedere pertanto che cosa non va nel gioco del greco sull’erba; la risposta è senza dubbio che i suoi colpi con le grandi aperture sia di diritto che di rovescio vengono messe in difficoltà dal rimbalzo basso e veloce di tali campi. Tali colpi in top spin sono inoltre meno efficaci che su altre superfici e la sua difficoltà in risposta già riscontrata in varie occasioni chiude il cerchio.

Cosa ci possiamo aspettare dalla stagione sull’erba per Stefanos? La prossima settimana giocherà ad Halle ed avrà modo di rinvigorire le sue doti su questi campi, e se dovesse vincere alcune partite potremo aspettarci un buon torneo a Wimbledon. Con la fiducia giusta ed il un gioco offensivo servizio-diritto potrebbe arrivare senza problemi agli atti conclusivi del torneo. Ricordiamoci inoltre che l’erba del torneo più prestigioso del mondo è anche la più lenta, pertanto alcune lacune tecniche del buon Stefanos potrebbero essere rese meno evidenti.

Dobbiamo considerare anche le molte incognite sugli avversari del tennista greco, a partire dalle condizioni fisiche di Nadal e Berrettini a quelle emotive di Djokovic e Shapovalov, per non parlare della scarsa dimestichezza con l’erba di molto tennisti di vertice. Al di là di questa falsa partenza, il 2022 potrebbe rivelarsi una buona stagione erbivora per l’attuale numero 3 della race, che arriva dalla cocente delusione di Parigi, dove il NextGen danese Holger Rune lo ha estromesso anzitempo.

Stefano Franceschi

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