Umano Jannik

Match di sofferenza per Sinner che parte bene, poi perde le redini della gara e mostra in un colpo tutta la sua giovane fragilità, subendo una dura lezione nel secondo parziale; 7-6, 6-2 e Popyrin si regala Nadal.

Secondo turno madrileno dominato dall’ombra di Nadal che attende il vincitore agli ottavi dopo aver tenuto ferocemente a battesimo il baby fenomeno Carlos Alcaraz Garfia senza fargli regali nel giorno del suo diciottesimo compleanno. Per Jannik c’è però da superare l’ostacolo Popyrin, uno che è sul circuito da un po’ ma che in realtà ha soltanto 21 anni, un titolo Atp messo in bacheca di recente (Singapore 2021) e che, nonostante la statura e un gioco più adatto al veloce, è in grado di esprimersi bene anche sul rosso, come dimostra il Roland Garros Juniores vinto nel 2017. Quest’anno ha già giocato parecchie partite, il che depone a favore della sua maturazione.

L’impressione, guardando le quote dei bookmakers che ormai trattano Sinner come un Djokovic qualsiasi, è che questo sia un match più insidioso di quanto ci si aspetti, ma la miglior garanzia in tal senso è la serietà del nostro caro Jannik.
E in effetti il ragazzo si mostra subito concentratissimo, prende le misure al servizio dell’australiano e si porta subito avanti di un break. Sono scambi corti e nervosi e nonostante due sole prime in campo siamo 2-0. Piano piano l’aussie scalda i motori e Sinner difende il prezioso vantaggio fino al 5-4 ma proprio al momento di servire per il set s’inceppa e si fa raggiungere sul 5-5; la reazione rabbiosa porta in dote due invitanti palle break, ma Popyrin è bravo ad annullarle con due ace per poi spolverare le righe in lungo e in largo: 6-5 per lui. Adesso è Jannik a soffrire, ma sarà tiebreak. Anche qui Sinner spreca un buon vantaggio (4-1 con due minibreak) e si fa infilare: 7/6 e gara in salita.

Ora ci vuole un bel colpo di spugna per dimenticare le occasioni mancate, ma arrivano subito due palle break per l’australiano, perché la prima di servizio non vuole entrare e la seconda è fragile e attaccabile. Alex ne approfitta e si porta in vantaggio mentre Jannik è vittima di un attacco di tosse. La rimonta di Sinner è immediata ma nel terzo game siamo punto e a capo: doppio fallo, altro break e warning per una palla sparata in aria. Qualcosa non funziona e Jannik non riesce a nascondere la rabbia. Popyrin stavolta conferma il vantaggio e Sinner è a un passo dal baratro, poi ci finisce dentro con tutte le scarpe con il secondo break. Popyrin non perdona e va 5-1 con un game di servizio che lascia ben poche speranze di recupero: potrà servire per il match almeno due volte, posto che Jannik si sblocchi. Nello sguardo truce di Sinner vediamo tutta la frustrazione di questo mondo, quasi che il ragazzo abbia voglia di tornare ad allenarsi per cancellare questa giornata ancora prima che sia finita. Jannik riesce a procurarsi una palla break, ma sciupa con un rovescio lungo e poi è matchpoint: Alex chiude con l’ace e si guadagna la sfida dei sogni con Rafa Nadal.

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