Un Sabato di fuoco non solo per il tennis giocato

L’assenza dei punti aveva fatto sorgere in diversi spettatori la preoccupazione che il torneo più prestigioso del circuito venisse degradato ad esibizione, con scarso impegno dei giocatori in campo. Sono stati gli stessi tennisti a smentire questi timori, e l’hanno fatto come gli riesce meglio: facendo parlare il campo. Oltre ad ottime prestazioni, che hanno dato vita a partite divertenti e spettacolari, anche l’adrenalina in campo era al massimo. Sabato durante le partite di terzo turno maschili, nel giro di pochi minuti sui due campi principali, si è toccato l’apice di agonismo, sfociando in due polemiche.  

Sul centrale la polemica è avvenuta verso fine della partita tra Nadal e Sonego, in seguito alla chiusura del tetto a metà terzo set. Dopo che si è ripreso a giocare il piemontese ha recuperato il break di svantaggio, ma alla fine del game il fuoriclasse maiorchino ha chiamato a rete l’avversario. Il due volte campione di Wimbledon ha chiesto al torinese di diminuire l’intensità dell’urlo rilasciato insieme al colpo, e di abbreviarne la durata. Dopo una discussione il gioco è ripreso, con Sonego che, scosso dall’accaduto, ha perso il servizio e anche il match. Al termine dell’incontro Nadal si è scusato a più riprese, a partire dall’intervista sul campo con l’italiano affermando di non aver pensato di poter disturbare l’avversario.

L’altra polemica ha visto protagonisti sul campo 1 Kyrgios e Tsitsipas, come accaduto anche nei loro precedenti. La causa scatenante in questa occasione è stata una pallina gettata dal tennista greco verso bordo campo, gesto passibile di squalifica secondo l’australiano, ma non secondo l’arbitro. Non è stato questo l’unico pretesto di polemica: non sono mancate polemiche con i giudici di linea e frasi oscene. Questi avvenimenti sommati al cattivo rapporto tra i due, che è noto ai più, hanno portato la regia della BBC a non inquadrare la stretta di mano, pronti al peggio. Alla fine c’è stata solo una fredda stretta di mano. Le polemiche sono continuate anche post-match con due conferenze infuocate: il numero 4 del mondo ha accusato Kyrgios di essere un bullo, il quale di pronta risposta ha detto che se il tutto fosse successo a parti invertite, lui sarebbe stato squalificato.

Questi due avvenimenti, per di più ravvicinati, sono stati una maggiore dimostrazione sull’importanza che Wimbledon ha per i giocatori, malgrado l’assenza dei punti. Nonostante il livello di gioco basta come pretesto per seguire un torneo e/o un incontro, non possiamo nascondere che un po’ di pepe in più nei match non guasta mai, sempre se si rimane dentro a certi limiti.

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