Wimbledon 2021, caccia al titolo in ATP: tra forfait, attese e certezze

Tra infortuni, pochi match sulla superficie e incertezze, il torneo di Wimbledon è alle porte con un solo grande favorito: il cinque volte campione Novak Djokovic di Luciano de Gregorio

Si ritorna a giocare sull’erba del torneo più antico del mondo dopo un anno di stop ed il campione in carica si presenta con i favori del pronostico tutti dalla sua parte, anche a causa di infortuni che hanno fermato alcuni dei più grandi giocatori del circuito. Il forfait più pesante è quello del venti volte campione Slam Rafael Nadal, che sta cercando di allungare la sua carriera ascoltando il suo corpo e dandogli un meritato riposo dopo la stagione su terra. 

Nelle scorse ore sono poi giunti i ritiri di Thiem e Raonic, che si sono dovuti arrendere rispettivamente a polso e a polpaccio; se l’austriaco non ha mai dimostrato grandi abilità su questi campi, e quindi non doveva essere un problema per chi puntava al titolo, il canadese ha invece raggiunto la finale nel 2016, battendo tra gli altri Roger Federer, risultato che lo rendeva uno degli outsider di questa edizione. Manca anche il belga Goffin, che a causa di un infortunio rimediato ad Halle non prenderà parte al terzo Slam dell’anno.

È invece presente al via il beniamino di casa Andy Murray, che nonostante i problemi all’anca che lo hanno debilitato nelle ultime stagioni stringe i denti e spera di tornare a divertirsi. Nonostante il suo palmares dimostri una grande attitudine all’erba, non può essere considerato tra i favoriti e sarebbe un’impresa già giungere alla seconda settimana.

Sarà l’otto volte vincitore di Wimbledon Roger Federer a guidare l’inseguimento al serbo, che nonostante i dubbi con cui arriva ai nastri di partenza del Major londinese a causa di un anno con pochi match convincenti, si presenta nei suoi giardini con la speranza di rinascere e di tornare ad esprimere il suo miglior livello.

Insieme a lui troviamo la NextGen che ha una nuova occasione per detronizzare i Fab 3, dominatori del circuito da anni. In questo gruppone spiccano su tutti il tedesco Alexander Zverev e l’italiano Matteo Berrettini, che giungono a questo appuntamento in maniera diversa: mentre il tedesco, reduce dalla semifinale al Roland Garros, è stato sconfitto al secondo turno di Halle dal futuro campione Humbert, l’azzurro ha giocato al Queens, dove ha trionfato conquistando il suo secondo titolo sull’erba, superficie a lui congeniale.

Subito dopo questi due c’è Medvedev, arrivato in fondo nel torneo di Mallorca, che cerca di riscattarsi dopo una stagione su terra avara di soddisfazioni. Più distaccato da questi troviamo il finalista dello Slam parigino Tsitsipas, che non ha mai brillato su questa superficie nella sua breve carriera e che si presenta a quest’appuntamento senza nessun match sull’erba nelle gambe.

Tra le mine vaganti troviamo quei giocatori con un servizio letale come gli americani Isner, Querrey ed Opelka, che con obiettivi differenti possono puntare ad arrivare lontano mietendo vittime di lusso nel loro cammino. Da non dimenticare neppure lo specialista della superficie Evans, che dopo aver dimostrato i suoi progressi su terra raggiungendo un’inaspettata semifinale a Montecarlo vuole levarsi una soddisfazione anche a livello Slam, e potrà contare sul fattore pubblico, che sosterrà con forma uno dei beniamini di casa.

Se a prima vista sembra un Wimbledon scontato e privo di emozioni con un vincitore già certo, la lista di partenza nonostante i forfait e i dubbi apre le porte ad una grande bagarre per conquistare la gloria eterna.

Luciano de Gregorio

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