Wimbledon, il Pagellone maschile

Un'altra edizione di Wimbledon si chiude, Djokovic batte Federer, che però incanta, gli italiani deludono, mentre torna grande la Francia con Gasquet e Simon

Si chiude un’altra edizione di Wimbledon, con Novak Djokovic che sconfigge un Federer incredibile in semifinale, con le delusioni di Berdych e soprattutto Nadal, con la grande cavalcata dei francesi in due graditissimi ritorni ad alto livello. Andiamo a dare i voti ai protagonisti di queste due settimane.

Novak DJOKOVIC, 9 Il serbo è campione, ma nel corso del torneo non entusiasma per niente e, anzi, sfrutta le mancanze del tabellone, rischiando veramente grosso contro il gigante sudafricano Anderson. Tuttavia, si chiama Novak Djokovic e, come al solito, dà il meglio di se in finale, dominando un Federer troppo falloso e troppo poco incisivo al servizio. Resta il fatto che, da fenomeno quale è, Djokovic arriva in finale in sordina e vince il torneo, il secondo Slam della stagione. NUMERO UNO

Roger FEDERER, 9.5 Cosa si può chiedere di più a un trentatreenne che arriva nuovamente in finale a Wimbledon ed incanta il pubblico del centrale in una semifinale che resterà per sempre negli annali ? Forse, vincere il torneo. Purtroppo per lui trova di fronte un muro in finale, un Djokovic probabilmente più fresco e con meno pressione addosso. Resta una cavalcata eccezionale e la (quasi) certezza che l’anno prossimo Roger calcherà nuovamente l’erba dell’All England Club, sperando stavolta di non trovare sulla propria strada questo Djokovic. LEGGENDA

Gilles SIMON e Richard GASQUET, 8.5 I due francesi tornano alla ribalta, finalmente, in un torneo che di ribalta ne può dare eccome. Il primo viene eliminato da Federer, ma è l’unico, Djokovic escluso, a riuscire a togliergli il servizio, mentre il secondo gioca alla pari con Djokovic per un set e mezzo, per poi calare, ma dopo aver incantato con dei colpi fantastici per una settimana, in cui è anche riuscito a prendersi la rivincita su Kyrgios (5.5, è forte, terribilmente forte, e non è arrivato al meglio, ma ha un carattere che forse andrebbe migliorato un po’ per poter davvero puntare in alto). BENTORNATI

Andreas SEPPI, 8 Gioca un bellissimo torneo, fin quando dura, e per un set domina Andy Murray, che però resta sempre troppo più forte dell’italiano. In ogni caso Seppi resta il miglior giocatore italiano nel panorama mondiale e, soprattutto, quello più affidabile, a dispetto di un Fognini(3, ad essere gentili, non riesce ad essere competitivo nelle grandi occasioni, c’è poco da fare) troppo nervoso ed incostante. SOLIDO

Andy MURRAY, 8- Il padrone di casa viene eliminato in semifinale e non riesce a mantenere fede alle aspettative dei tifosi britannici, che lo vedevano, quantomeno, in finale. Ma Murray gioca un buon torneo, senza mai rischiare veramente nei primi turni ed è costretto a capitolare solo di fronte ad una prova leggendaria di Federer. Un “meno” in più per le sceneggiate dei medical time out, come ad esempio nella sfida con Seppi. IMPOTENTE

Vasek POSPISIL, 7.5 Il gigante con la faccia da bambino torna finalmente a giocare bene ed esprimersi al meglio in due clamorosi match chiusi in rimonta contro James Ward e Viktor Troicki, oltre allo scalpo di un Fognini mai in partita. C’è chi pensa che la vera promessa canadese sia lui, non Raonic (5, problemi fisici a parte, poco incisivo nel corso del torneo), probabilmente chi afferma ciò si sbaglia, ma il canadese è sicuramente un lottatore senza eguali. GUERRIERO

Simone BOLELLI, 6 Viene sconfitto da Nishikori al primo turno, unico match giocato dal giapponese. Non può molto contro un giocatore più forte, anche se non al meglio, resta il rammarico di un sorteggio pessimo, che se fosse stato anche ad esempio quello di Fognini, avrebbe probabilmente visto aprirsi una vera occasione di seconda settimana per Simone. SFORTUNATO

Tomas BERDYCH, 5 Stranamente, il ceco non arriva ai quarti di finale, meta preferita da Berdych per essere eliminato da giocatori più forti di lui. Questa volta il giustiziere è Gilles Simon, francese abile a sfruttare i punti deboli di un Berdych davvero sotto tono e bistrattato pure da un giornalista poco intelligente in sala stampa. ETERNO INCOMPIUTO

Rafael NADAL, 4 Non piace sparare sulla croce rossa, ma il mancino di Manacor, quest’anno, non è ancora tornato sè stesso. Precipiterà in classifica, il morale è già precipitato dopo la sconfitta con Dustin Brown (6.5, gioca il suo tennis, a volte va bene, a volte no) e davvero, questa volta, sembra arrivata quella parabola discendente che in molti auspicano o temono da tanto tempo. CADUTA LIBERA

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