Eugenie Bouchard e la speranza che a Wimbledon l’erba sia più “verde”

Eugenie Bouchard, ex finalista di Wimbledon lo scorso anno, e semifinalista all’Australian Open ed al Roland Garros 2014, sta attraversando il periodo più buio della sua carriera, ormai da inizio stagione. La pressione mediatica, le aspettative che si erano create intorno alla canadese forse hanno contribuito a renderla così vulnerabile da far sì che chiunque entri in campo contro di lei, pensi di poter avere molte chanches di vittoria. E pensare che fino ad un anno fa, si parlava di una giocatrice non così forte tecnicamente, quanto mentalmente. Genie, infatti, sembra aver perso la caparbietà che l’anno scorso le permetteva di venir fuori nei momenti difficili. 

Quando si parla di Wimbledon però, Eugenie Bouchard sorride. “Penso alla tradizione del torneo, alla sua storia,” dice. “Quando pensiamo al tennis, pensiamo a Wimbledon. La classe, l’eleganza, l’erba, gli abiti bianchi, lo rendono speciale in tutti i suoi aspetti. Nella mia testa, quando penso a questo torneo, mi vengono in mente anche le racchette di legno”.

Dodici mesi fa, la 21enne sembrava una predestinata, e la beniamina dei fotografi, quando proprio a Church Road raggiunse la sua prima finale in un Major. Seppur uscita sconfitta nettamente dalla già vincitrice del torneo Petra Kvitova, Genie non si è abbattuta ed ha chiuso l’anno tra le prime 8 giocatrici.

Qualcosa da un certo punto in poi però, sembra esser andato storto. Prima della vittoria contro l’americana Alison Riske ad Eastbourne, la Bouchard aveva una striscia di ben 7 sconfitte al primo turno, non ultima quella al Roland Garros contro la Mladenovic. L’anno scorso sembrava essere una combattente. Era proprio lei che nei momenti di pressione riusciva a spuntarla.

La pressione del “secondo anno”, dopo una serie di exploit non è una novità. Molti campioni hanno combattuto per far fronte alle maggiori aspettative dopo una grande stagione. L’ex numero 1 del mondo Chris Evert ha sottolineato di recente che a parte i suoi incredibili risultati negli Slam, due semifinali e una finale, la Bouchard aveva anche nove sconfitte al primo turno nel 2014. Per cui, secondo la Evert, questa striscia negativa non deve essere considerata così inaspettata. Tuttavia, più che la sconfitta in sè, è preoccupate il modo in cui esse arrivano. 

Aegon Classic

“All’inizio della stagione ero davvero impaziente“, dice la canadese. “Non vedevo l’ora di iniziare a competere perchè speravo di fare bene come l’anno scorso, e anche meglio. Tutti mi dicevano che prima o poi avrei avuto un crollo, fisiologico, ma non volevo crederci. Quando stava accadendo, continuavano a dirmelo, ma cercavo di non pensarci. Ma avevano ragione, e sta accadendo proprio ora.”

“Poi ho capito che avrei dovuto accettarlo. Non sto andando alla grande in questo momento. Anche se mi sento meglio in campo, non lo sono quanto in allenamento, e quindi la mia condizione non migliora. Ma so che, se farò le cose giuste, i risultati arriveranno alla fine, che si tratti di questa settimana o della prossima, che sia durante la US Open Series o addirittura il prossimo anno,” ammette malinconica.

Continuo a ripetermi che è solo una partita di tennis. Sento che le persone sono pronte a saltare su di me quando faccio bene; sono pronte a saltare su di me quando perdo. Sto solo cercando di non preoccuparmi di questa cosa.”

Quando vincere fa parte del tuo lavoro, non è poi così facile. Sport Pro Magazine ha recentemente inserito Bouchard nella sua lista dei “tennisti sul mercato”, un elenco basato sui guadagni potenziali futuri. Essendo ora una giocatrice di IMG, condivide con Williams e Sharapova un agente. Sharapova e Williams sono le due atlete donne più pagate, secondo Forbes Magazine e, seppur Bouchard non sia ancora in lista, vanta già contratti di alto profilo tra cui Nike, Babolat e Coca-Cola, con la quale ha firmato per tre anni.

Dal Dicembre 2014, Bouchard è una delle modelle IMG e quest’anno ha fatto vari servizi fotografi per tanti magazine. Molti le hanno suggerito di passare più tempo sul campo e meno tra copertine e servizi fotografici vari. “Ho sentito un sacco di commenti simili“, che ha aggiunto che fare photoshoot è un lavoro duro (non ci esprimiamo in merito!). “Non devo giocare a tennis 24 ore al giorno. Se non facessi un servizio fotografico, magari sarei al centro commerciale, questo significa che non posso più andare a fare shopping? Non mi è permesso vedermi un film o guardare un altro sport? Ci sono sempre persone che sono in disaccordo con quello che fai, ma almeno fai qualcosa nella tua vita extra-tennistica”, ammette quasi irritata la canadese

La Bouchard si è anche espressa sulla mancata stretta di mano con la Dulgheru nel match di Fed Cup“Forse avrei dovuto comportarmi diversamente perchè non pensavo si creasse una questione gigantesca“, dice, con più di un pizzico di esasperazione nella sua voce. Parla anche di una sua intervista recente, quando dichiarò “Non ho amiche nel circuito”: “Tutti dicono sempre, sii te stessa, ma poi loro dicono cosa dovresti fare, perciò si contraddicono da soli. Faccio quel che credo, e se gioco un torneo lo faccio per lavoro e non per socializzare, questo è quello che faccio. Lo dico sempre a me stessa”.

Ritornando a Wimbledon, Genie sostiene di non volersi creare pressioni e che per ora ha del torneo londinese solo ricordi fantastici. “Ho riguardato le immagini di quel torneo e ho belle sensazioni pensandoci. Penso: ‘Cosa stavo facendo durante quel torneo per giocare così bene? Su cosa mi stavo concentrando in particolare?’ Ero in una bolla, e magari tornare indietro con la mente a quella esperienza possa darmi una mano a giocare meglio. Spero che i bei ricordi mi possano aiutare quest’anno”.

Passo dopo passo, pensa anche ai suoi piani per il futuro.“Il mio primo obiettivo è vincere uno Slam, e se potessi scegliere, vorrei trionfare a Wimbledon. Avere quel titolo e così tanto successo è qualcosa che ho sognato da quando sono giovane. Se vinci lì e giochi bene durante tutto l’anno, può darsi che avrai la chance di essere numero uno del mondo“, ha concluso.

Riguardo il ritiro nel match odierno contro la Bencic, non si è detta troppo preoccupata. “Non sarebbe stato intelligente da parte mia continuare, avrei rischiato di compromettere la mia salute per un periodo molto più lungo. Mi prenderò qualche giorno di riposo e poi valuterò, ma ci sarò. Dovessi anche giocare su una sola gamba”, ha affermato al The Guardian. 

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