Il ritorno di Maria Sharapova, un successo o un flop?

Sono passati otto mesi dal ritorno di Maria Sharapova sui terreni di gioco, dopo aver trascorso un anno di squalifica per l'utilizzo di una sostanza dopante.

Al suo rientro Maria Sharapova ha partecipato al torneo di Stoccarda. In quell’occasione si è ben comportata, raggiungendo le semifinali e conquistando i punti necessari per rientrare nella classifica mondiale al numero 262. Successivamente, nel mese di maggio, avrebbe voluto disputare gli Open di Francia, ma non è stata ammessa alle qualificazioni. La stessa situazione si è verificata a Wimbledon dove, peraltro, le è stata negata una wild card. La tennista siberiana ha poi disputato il Mutua Madrid Open, dove è stata sconfitta al secondo turno da Eugenie Bouchard, in un confronto che si è rivelato estremamente combattuto. Infine, si è iscritta alla Bank of the West Classic, a Stanford, a distanza di 6 anni dalla sua ultima partecipazione, non andando oltre il secondo turno. Negli Stati Uniti ha svolto anche il torneo di New York, nel quale si è dovuta arrendere al quarto turno ad Anastasija Sevastova. E il 15 ottobre, a Tianjin, si è aggiudicata la conquista del titolo, il suo 36esimo in carriera, superando in finale la giovane e talentuosa Aryna Sabalenka.

Questi mesi si possono certamente considerare un successo. Dopo lo stop di un anno, la tennista russa non avrebbe potuto fare di meglio. Molti osservatori si aspettavano una serie di debacle, in ragione del poco allenamento fatto a livello di competizioni ad alto livello. Invece, la tennista russa, oltre ad aggiudicarsi un titolo, nel complesso è stata autrice di prestazioni discrete, sempre molto lottate e all’altezza della sua fam. Si prevede che nella nuova stagione possa tornare ad essere una grande protagonista.

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