Kiki Bertens è la giocatrice olandese del 2018

A Kiki Bertens il riconoscimento di miglior atleta dell'anno, assegnato dalla Federazione Olandese Tennis. Demi Schuurs è stata invece nominata migliore doppista del 2018.

A Kiki Bertens, prima tennista olandese dai tempi di Betty Stove capace di finire l’anno in top 10, il premio di miglior atleta dell’anno della Federazione Olandese Tennis. Demi Schuurs è stata invece nominata migliore doppista del 2018.

L’ASCESA DI KIKI BERTENS – La Bertens, 27 anni, è reduce da un 2018 trionfale: tre titoli, il Premier di Charleston, il Premier 5 di Cincinnati, l’International di Seoul. Affermazioni che hanno consentito a Kiki Bertens di dare una svolta alla propria carriera, con l’ingresso in top 10 e la partecipazione alle Wta Finals di Singapore, seppure grazie al forfait di Simona Halep. A Singapore la tennista di Wateringen, che ha chiuso la stagione da numero 9 del mondo, ha raggiunto le semifinali. Jacco Eltingh, Direttore Tecnico della KNLTB, la Federazione Tennis Olandese, ha elogiato entrambe le giocatrici: “Siamo orgogliosi del successo del tennis olandese. Le nostre giocatrici sono un modello per i tifosi e gli atleti dei Paesi Bassi”, ha detto.

Kiki Bertens-Charleston 2018
Kiki Bertens-Charleston 2018

Il premio in patria per Kiki Bertens segue a ruota quello assegnatole dalla Wta: il Wta Most Improved Player 2018, che viene assegnato a chi nella stagione ha fatto registrare i miglioramenti più evidenti. Per Kiki Bertens parlano i numeri: prima del 2018 l’olandese era una specialista della terra (non a caso, vanta una semifinale al Roland Garros 2016) e non aveva mai battuto una top 10 su altre superfici. Il trofeo sulla terra verde di Charleston e la finale al Premier Mandatory di Madrid, dove si gioca sulla terra ma in condizioni molto più veloci, sono stati una iniezione di fiducia per Kiki. La chiave del cambiamento? Far valere gli schemi di gioco applicati sulla terra anche sulle altre superfici: i colpi profondi e carichi di spin si sono rivelati efficaci ovunque per cacciare indietro le avversarie e prendere le redini dello scambio. Particolarmente insidioso e funzionale alle superfici più veloci è anche il ritmo che la Bertens riesce a dettare con il dritto. Aggiungiamo anche il duro lavoro fatto per migliorare il servizio e trovare la condizione atletica ottimale, l’abilità a rete e nelle giocate di fino ed ecco i risultati: otto vittorie ai danni delle top 10, quarti di finale a Wimbledon e i titoli sul cemento di Cincinnati e Seoul.

Kiki Bertens-Seoul 2018
Kiki Bertens-Seoul 2018

Non male per chi come una Bertens totalmente sfiduciata dai risultati che non arrivavano ha meditato il ritiro. In prospettiva 2019, intanto, Kiki Bertens ha aggiunto al suo team la figura di Elise Tamaela. Sarà una collaborazione part- time che andrà ad integrarsi con quella del tecnico Raemon Sluiter.

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